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lunedì 28 dicembre 2015

Sospensione privatizzazione Ipab-Case di Riposo venete: Impegno per il Bene Comune e i Comitati polesani in attesa della conferma ufficiale, che ne sancirà l'importante vittoria.

Impegno per il Bene Comune plaude alla notizia che si legge nelle dichiarazioni contenute nella nota a firma di Giuseppe Franchi, referente provinciale per Fp - Cgil, dei delegati Cgil per la Casa del sorriso Mara Briatore e Gustavo Soragni, secondo le quali “la stessa Regione Veneto  sembra intenzionata  a sospendere  non solo la privatizzazione dell'Ipab di Badia Polesine ma tutte le richieste di privatizzazione".

Dallo scorso luglio, insieme ai Comitati polesani Per l’Articolo 32 Sanità e Sociale, Altopolesano per il San Luca e Per la salute del Delta, il Comitato adriese è in prima linea per l’opposizione ai procedimenti di privatizzazione delle Ipab-Case di Riposo iniziati in provincia di Rovigo prima ancora che sia approvata la nuova legge sulla trasformazione di tutte le Ipab venete.

L’azione intrapresa dai Comitati è stata mirata, con la presentazione di formali note indirizzate ai sindaci, ai presidenti delle Ipab, alle Conferenze dei Sindaci, ai consiglieri regionali eletti in polesine, fino all’appello ufficiale diretto a Luca Zaia, Presidente della Regione del Veneto e consigliere firmatario del progetto di per la nuova legge regionale. 

I Comitati, inoltre, sono stati sentiti in audizione presso la competente Commissione Consigliare regionale e lì hanno potuto esprimere ai componenti - interessatissimi e attenti - ogni osservazione in merito alle proprie posizioni volte a sostenere la scelta di una trasformazione pubblica in Apsp, a supporto delle quali i Comitati stessi hanno presentato una proposta di emendamento al progetto di legge.

Intensa è stata e continuerà ad essere anche l’attività di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di informazione ai cittadini sul procedimento di approvazione della nuova legge e sui suoi riflessi concreti, con iniziative pubbliche e attraverso i media che hanno sempre più sèguito, curate da Cristiano Pavarin (Comitato per l'Articolo 32, Sanità e Sociale) Elisa Corniani (Comitato Impegno per il Bene Comune) con la collaborazione della Fp - Cgil in particolar modo nella persona di Giuseppe Franchi.

I Comitati, infatti, hanno fin da subito ritenuto inspiegabile il disegno di taluni amministratori locali che non si pongano come prioritaria (così come vorrebbe il testo della nuova legge) la valutazione di una trasformazione delle Ipab-Case di Riposo in aziende pubbliche di servizi alla persona che concorreranno (a differenza dei soggetti privati) al procedimento di programmazione e realizzazione del sistema integrato socio-sanitario e si priverebbero di una leva di governance preziosa in un momento storico in cui gli enti locali sembrano destinati a subire solo politiche calate dall’alto senza potersi difendere.

Elisa Corniani e Omar Barbierato
Impegno per il Bene Comune

http://impegnobenecomune.blogspot.it/
email: direttivoimpegnobenecomune@gmail.com

giovedì 24 dicembre 2015

Adria, Impegno per il Bene Comune dà il via alla presentazione dei programmi partendo da Cavanella Po e dalla Sicurezza

Domenica mattina il gruppo Impegno per il Bene Comune ha scelto simbolicamente di fare il primo incontro pubblico a Cavanella Po, durante il quale la presenza dei giovani e' stato uno di punti di forza. 

Questa scelta è nata perché la frazione in questi anni è stata abbandonata a se stessa. 

All'incontro hanno partecipato cittadini di Cavanella Po, che nel dialogo con il candidato sindaco e con gli altri esponenti di Impegno per il Bene Comune hanno  arricchito le proposte discusse e indicato nell'illuminazione sulle strade d'accesso uno degli interventi urgenti che riguardano la sicurezza stradale e che da anni aspettano una soluzione.  

Un'amministrazione deve mettere in moto  tutti gli strumenti in proprio possesso per risolvere tale questione al di la delle competenze specifiche degli enti. 

Abbiamo presentato alcuni punti del nostro programma per affrontare l'emergenza sicurezza, tra i quali l'uso di ecocompattatori, telecamere che registrino le auto di transito segnalando irregolarità, integrazione tra polizia locale e forze dell'ordine (programma completo di seguito)

Pensando ad una politica di rinascita riteniamo indispensabile, invece, puntare sulla cultura e sul portare in frazione servizi di tipo socio sanitario e tecnico amministrativo.  

I cittadini non devono essere abbandonati o essere trattati come cittadini di serie z.

Impegno per il Bene Comune


Piano di Sicurezza Urbana

La città è un organismo complesso composto da tante parti, ognuna con peculiarità e criticità proprie, legate in qualche modo da una sorte comune: quando c’è un problema da qualche parte, tutta la città ne risente ed è un problema di tutti. 
L'escalation di crimini che attualmente investe il nostro territorio, richiede particolare attenzione e deve essere analizzata in un contesto ove diventa necessaria la collaborazione tra i cittadini, gli enti locali  e  le forze dell'ordine. Tale rapporto si dovrà concretizzare attraverso la  “PREVENZIONE”. 
Infatti, una politica locale sulla sicurezza limitata alla lotta ed alla repressione della criminalità, per quanto efficace, raggiungerebbe solo parzialmente il suo obiettivo. L’amministrazione della Città deve garantire la tranquillità e la vivibilità della città, nell’ambito di regole e relazioni che coinvolgono anche le istituzioni territoriali e statali e le forze pubbliche direttamente dipendenti.
L’Amministrazione Comunale e tutte le istituzioni e le agenzie presenti sul territorio devono preoccuparsi tanto degli abitanti e del loro stile di vita quanto dei reati e di coloro che li commettono.
Il concetto di sicurezza urbana  comprende l'attività di tutela e protezione dei cittadini dell’area territoriale adriese, “mirata a prevenire sia i rischi oggettivi di criminalità sia la percezione di insicurezza derivante dal degrado, dal disagio e dal disordine sociale. 
I progetti e le azioni fondamentali su cui fondare il Piano di Sicurezza Urbana sono:
- Adria Città Campus: I nostri giovani sono sicuramente i più esposti e colpiti dal crescente degrado societario ed ambientale, spesso vittime e portatori di disagi difficili da cogliere e che si sviluppano, a volte,  proprio nell'ambiente famigliare e scolastico. Come , purtroppo, troppo spesso apprendiamo leggendo le pagine di cronaca locale dei quotidiani, questi disagi  generano atti di delinquenza, soprattutto vandalismo, imputabili proprio ai più giovani. Da questa riflessione, nasce la necessità di incentivare  la costruzione di una rete cittadina scolastica, universitaria, associazionistica, parascolastica, sportiva, di aggregazione , di sperimentazione e formazione professionale, che rappresenti  un elemento di valorizzazione dei talenti dei nostri giovani. Il contrasto al degrado generazionale giovanile, si combatte attraverso il recupero di punti di riferimento comunitari che  permettano lo sviluppo di un senso di appartenenza alla comunità ed un rinnovato  amore per tutto ciò che pubblico. In questo contesto il progetto “Adria città campus”, prevede una rinnovata valorizzazione delle strutture pubbliche, scolastiche, associative, sportive e religiose, affinché siano all'avanguardia nella “cura del giovane”, anche attraverso la progettazione di scambi culturali con altri paesi.
- Spazi pubblici e sicurezza: Elemento cardine di questa linea progettuale e la prevenzione del degrado sociale ed ambientale. Questo progetto si traduce in un investimento che prevede il ritorno della presenza delle istituzioni sul territorio. Occorrono centri assistenza socio-psicologica, un sistema concreto di monitoraggio delle situazioni di abbandono e di isolamento degli anziani, delle famiglie e delle persone che vivono in particolari situazioni di disagio. Occorre, inoltre, che nelle frazioni ritorni una forte presenza dell'Amministrazione Comunale attraverso la riapertura di sedi polivalenti che offrano servizi di controllo e vigilanza del territorio, di presìdi socio-assistenziali integrati, di servizi tecnici ed amministrativi comunali. Inoltre, sarà necessario prevedere che gli eventi culturali e di scambio sociale si diffondano non solo nel centro, ma anche nelle frazioni,  attraverso attività, sport, eventi culturali e sociali. Infatti, è necessario restituire alla comunità gli spazi pubblici e le aree verdi delle frazioni che in questi anni sono stati  dimenticati.  
- Inclusione culturale: La mancanza di integrazione , costituisce spesso un bacino da cui attinge la criminalità che investe il nostro territorio. Proprio per questo, bisogna investire su una maggiore  integrazione dei cittadini provenienti da altri paesi, attraverso le forme aggregative sociali e culturali, quali i corsi di lingua italiana, e la conoscenza  dei principi basilari della costituzione e del diritto. Sarà interessante, inserire in questo contesto di “laboratori”, anche la presentazione della storia e tradizione culturale  polesana. Analogamente, insieme ai rappresentanti delle maggiori comunità straniere presenti sul territorio, si organizzeranno degli incontri aperti a tutti i cittadini per  conoscere gli usi e la tradizione dei loro  paesi d' origine.   
- Rete Attiva di Presidio territoriale (RAP): questo progetto prevede l' istituzione di PROTOCOLLI DI INTESA  per la PREVENZIONE e di CONTROLLO del TERRITORIO tra città, popolazione, Comune, Aulss, Comando di Polizia Locale, Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Associazione Nazionale Carabinieri, Caritas, Acli, Scout, Arci ed altre associazioni di volontariato in attività locale nell’ambito dell’assistenza e beneficienza, al fine di istituire delle procedure operative concrete. di monitoraggio, controllo, sostegno, compartecipazione e risposta da e verso la popolazione che metta in rete e faccia circolare informazioni e contatti.
- Presenza prioritaria sul territorio: L’applicazione di procedure telematiche e della semplificazione amministrativa permette di riorganizzazione dell’organigramma e del funzionigramma Comunale al fine di “liberare” personale tecnico e graduato da destinare al servizio sul e per il territorio, e programmando la priorità di nuove assunzioni a profili da impiegare a copertura oraria e territoriale di tali servizi, riservando al personale amministrativo la conduzione degli uffici.
- Sistema di videosorveglianza urbano polifunzionale (sicurezza + controllo per l’osservanza del Codice della Strada) interconnesso con  polizia locale e forze dell’ordine: il potenziamento del numero di telecamere fisse e mobili su tutto il territorio comunale e la loro implementazione con un sistema per la lettura targhe è indispensabile per rendere capillare e costante il controllo ai fini della sicurezza urbana consentendo il rilevamento del transito delle auto per l’identificazione di auto sospette (“black-list”) o rubate in transito o presso le aree di sosta, .sia il rilevamento infrazioni al Codice della Strada, che possono diventare occasioni di danneggiamento a potenziali vittime.
- Sistema di incentivi per il corretto conferimento dei rifiuti urbani e la riduzione del degrado e del disordine ambientale: l’istituzione di Centri di Raccolta Automatizzati dei rifiuti urbani su aree pubbliche e ubicazioni strategiche, che, avendo la capacità di identificare le caratteristiche dei rifiuti conferiti per una loro corretta classificazione consentono il rilascio di incentivi al cittadino sono uno strumento di dialogo e stimolo dell’Amministrazione Comunale con i cittadini e in particolare con i cittadini che di volta in volta l’Amministrazione voglia promuovere per il loro comportamento etico. Gli incentivi rilasciati dai Centri di Raccolta possono essere infatti offerti ad esempio sottoforma di buoni per riduzioni della TARSI o per contributi comunali diretti ai nuclei familiari inseriti in progetti di sostegno personale o familiare, o altre categorie via via individuate. L’azione di conferimento nei Centri automatizzati, inoltre, permette il processo di compattamento dei rifiuti al fine della riduzione dei costi di prelevamento e trasporto.
- Sistema di controllo della velocità sul territorio: nei territori definiti quali “centri urbani” è necessario potenziare il controllo della velocità dei veicoli ai fini di prevenzione degli incidenti stradali anziché ai fini del sanzionamento delle infrazioni. Per fare ciò è indispensabile  prevedere in più punti, di storica criticità, dispositivi detti “semafori dissuasori”, in grado di riconoscere un veicolo che procede ad andatura troppo rapida e in tal caso inserire automaticamente la sequenza di luci gialla e poi rossa, allo scopo di bloccare la marcia del detto veicolo, dotati di di apparecchio fotografico atto a identificare eventuali trasgressori. Ciò consente anche la “liberazione” del personale di polizia locale dalla funzione di rilevazione con velomatic, destinandolo ad altre attività sul territorio.
- Riqualificazione stradale e degli spazi pubblici: gli spazi pubblici (strade, piazze, aree verdi) devono essere ripensati eliminandone il più possibile tutti quegli elementi di cui si servono le azioni di criminalità: oscurità, punti di aggregazione non visibili o raggiungibili, impraticabilità. Pertanto, prioritari saranno anche gli interventi di riqualificazione urbana, di potenziamento dell’illuminazione pubblica e di riqualificazione delle  vie, delle piazze e delle aree verdi, che più sono a rischio di fenomeni di disordine urbano e delittuosità.






lunedì 14 dicembre 2015

Adria, Impegno per il Bene Comune smentisce le congetture giornalistiche. Solo progettualità e dialogo con i cittadini

Impegno per il Bene Comune smentisce con forza le congetture  giornalistiche che lo indicano come pronto a sostenere, in un ipotetico secondo turno, un candidato sindaco in accordo con alcune forze politiche.

Impegno per il Bene Comune ribadisce invece la sua volontà di innovazione applicata ai programmi amministrativi e ai metodi, tenendosi fuori da accordi o da ammucchiate contro qualcuno che spesso nascondono vuoto di idee sui contenuti e sui modi di rappresentanza.

Noi crediamo fermamente che la buona politica fatta di progettualità e di dialogo che consenta di raccogliere proposte dei cittadini sia la strada maestra per portare Adria fuori dall'isolamento e dalla stagnazione in cui si è venuta a trovare.

giovedì 10 dicembre 2015

Adria, Impegno per il Bene Comune: la reperibilità di emergenza dei vigili urbani limita il servizio giornaliero di prevenzione.

Impegno per il Bene Comune in merito alla delibera n.251 del 27-11-2015 chiede al vice sindaco D'Angelo se secondo lui in questo momento abbiamo più bisogno di prevenzione e controllo del territorio o di emergenze?  
Dalla delibera si capisce che l'amministrazione sceglie di investire sulla seconda tramite la reperibilità dei vigili urbani.

La reperibilità ha un costo e in questo momento di casse "vuote" secondo noi bisognerebbe conoscere se la Convenzione stipulata con i Comuni di Rosolina, Loreo, Papozze abbia incrementato, per il nostro Comune, i proventi da sanzioni amministrative effettuate in più sul territorio adriese rispetto al servizio svolto senza il personale in Convenzione.

E, soprattutto, quanta percentuale di queste entrate sono e saranno destinate al finanziamento di progetti  di  potenziamento  dei servizi di controllo finalizzati  alla  sicurezza  urbana  e  alla sicurezza stradale, ovvero a progetti di potenziamento dei servizi notturni così come prevede l'articolo 11 della Convenzione stessa e l'articolo 208 comma 5bis del codice della strada. 
Questo potenziamento dei servizi infatti, consentirebbe presenza maggiore e costante nei quartieri e nelle frazioni.

Il bisogno espresso dal territorio in questo periodo va infatti nel senso della prevenzione e non riguarda la risposta ad eventi non prevedibili, per i quali esistono i servizi di pronto intervento delle forze dell'ordine, dei Vigili del Fuoco e del Servizio Sanitario di Urgenza ed Emergenza che, per loro organizzazione (presenza in servizio effettivo 24 ore su 24) interverranno sempre prima di un agente di polizia locale chiamato a casa in reperibilità. I numeri di emergenza 112,113, 115 e 118 infatti saranno sempre i primi ad essere chiamati per la loro immediatezza e per la risposta diretta che sono in grado di garantire e non hanno necessità di coordinamento ulteriore, che rischia di essere una sovrapposizione.

Non solo, ma il servizio prestato durante una chiamata nell'orario di reperibilità sarà poi doverosamente recuperato nel turno successivo, privando il territorio della presenza dell'agente durante le ore diurne.

Ripetiamo, quindi, la domanda già fatta pubblicamente a cui non è stata data ancora risposta: giudica il vicesindaco sufficiente la dotazione organica in servizio sul territorio Comunale?

Omar Barbierato 
Elisa Corniani

mercoledì 9 dicembre 2015

Lista Civica Impegno per il Bene Comune: Idee e Progetti per far crescere Adria

La Lista Civica Impegno per il Bene Comune intende portare nel proprio Programma Elettorale gli argomenti sviluppati ed approfonditi dal Comitato in questi mesi. 

L'opposizione fatta su temi fondamentali come la difesa del verde pubblico, il controllo sul progetto Borgo Autentico, l'informazione e le proposte su Casa di Riposo, che proponiamo che rimanga pubblica, e Ulss19, che non deve essere depotenziata in nome di un falso risparmio che non tocca i veri temi del servizio socio sanitario, ci hanno caratterizzato e distinto come reale forza d'opposizione in questi 5 anni, rispetto ad una giunta che ha impoverito Adria senza ascoltare i suoi cittadini. 

Ora vogliamo parlare agli Adriesi e proporre loro Idee e Progetti per far crescere il nostro Comune, senza padrini o legami che vessino il nostro territorio. 

C'è chi ha iniziato la campagna elettorale con querele, insinuazioni, offese. Quel modo non ci interessa, ripetiamo con forza che ci interessa parlare del nostro Comune in termini di possibilità, risorse e progettualità. 

Al nostro interno abbiamo individuato nella persona di Omar Barbierato la figura che possa farsi portavoce delle nostre idee e che possa rapportarsi a tutti i cittadini come ha sempre fatto in questi anni di servizio offerto alla Comunità. 

Ricordiamo tra gli altri l'impegno che Barbierato ha prodigato nel Comitato Salute del Delta quando per difendere il diritto alla Salute dei cittadini del Delta ha per la prima volta riunito tutte le forze politiche, senza guardare colori, perché la Salute è un Bene Comune di tutti. 

Quella è la strada che vogliamo perseguire insieme a lui. 
Lungo il percorso che ci avvicinerà alle elezioni siamo pronti a confrontarci criticamente e obiettivamente con chi ce lo chiederà, mantenendo fermi questi punti fermi che ci contraddistinguono e indicano una strada da fare insieme a tanti cittadini del nostro Comune.

Impegno per il Bene Comune

giovedì 3 dicembre 2015

Adria, Omar Barbierato e Impegno per il Bene Comune: una campagna elettorale che nasce tra le querele allontana i cittadini da quel tipo di politica.

A titolo personale voglio esprimere solidarietà a Gino Spinello per la querela ricevuta dall'attuale Amministrazione. 

E' vero che le parole dette dal segretario del Pd sono state dure e pesanti, ma rimangono nell'alveo della politica, e li dovrebbero essere risolte. 

Perché la maggioranza non risponde in merito alle segnalazioni fatte? 

Io posso ricordare numerosi episodi in cui il Sindaco ha usato su quotidiani o social contro me o il gruppo di cui faccio parte parole ingiuriose che avrebbero meritato una denuncia, o ancora, illazioni pesanti non argomentate contro tutti quelli che non la pensano come lui. 

Se questo è il clima della campagna elettorale vuol dire che si vuole allontanare le persone dalla politica, alimentando l'astensione, e trasformare coloro che votano in tifosi che si preoccupano più del simbolo che dei contenuti, delle cose fatte, e delle modalità di progettazione e azione. 

A nome del gruppo Impegno per il Bene Comune dico che non ci riconosciamo in questo modo di fare cattiva politica e faremo di tutto per mostrare che esiste una buona politica, fatta di coinvolgimento, condivisione, confronto e proposte concrete.

Omar Barbierato

Adria, Impegno per il Bene Comune: la coalizione contro l'attuale Sindaco è una prospettiva sbagliata. Non ci si propone ai cittadini dicendo che si è contro qualcuno, ma con proposte programmatiche.

La Lista Civica Impegno per il Bene Comune si presenta agli Adriesi per Costruire Insieme ai Cittadini un "Nuovo Futuro" per il nostro Comune. 

Pertanto respinge le illazioni giornalistiche che l'hanno coinvolto, nate dal comunicato del PD che auspicava per le prossime elezioni la nascita di una coalizione contro l'attuale Sindaco. 

Questa proposta secondo noi è sbagliata in partenza per due motivi. 

, non vuol dire niente e può servire solo a nascondere le proprie mancanze in termine di idee e di proposte. 

Non ha senso indicare una coalizione senza fare una riflessione prima sulle persone  che la comporranno e sui punti programmatici che si vogliono condividere. 

La proposta avrebbe avuto un senso se fatta in questi 5 anni  d'opposizione all'amministrazione per onorare al meglio il compito affidato dalla metà degli elettori che non avevano votato per Barbujani. 

La Storia  dice invece che tutti i partiti, compreso il Movimento 5 Stelle che recentemente è ricomparso ad Adria con un "Rieccoci...." che suona di presa in giro, ci hanno lasciato l'onere e l'onore di fare l'opposizione fuori dal Consiglio Comunale insieme a pochi altri civici. 

Ancora una volta i partiti e i movimenti che hanno un riferimento nazionale si muovono solo quando si avvicinano le elezioni, per contarsi e per spartirsi i posti di potere.  

Noi andremo a parlare ai Cittadini a testa alta con la nostra storia fatta di vigilanza e di proposte fatte, e soprattutto con le idee che vogliamo discutere e far crescere insieme al Territorio.

Omar Barbierato

mercoledì 2 dicembre 2015

Adria, l'Amministrazione Comunale chiede fondi per il sociale attraverso contributi volontari di cittadini e non.

Anche quest'anno ritorna l'appuntamento per la Camminata dell'Immacolata, giunta alla sua 14^ edizione e l'8° Memorial Nico Frizzarin.

Organizzata da Podisti Adria e dall'Amministrazione Comunale, sarà su un percorso non competitivo di 3 o 8 km con ritrovo alle ore 8.00 in piazza Cavorur (Teatro Comunale) e partenza ore 9.30.
La quota di iscrizione di € 5,00 sarà interamente devoluta al Fondo di Solidarietà Comunale per l'aiuto a persone o situazioni familiari di particolare difficoltà.







Per il secondo appuntamento di solidarietà l’Amministrazione Comunale adriese in collaborazione con l’Associazione Croce Verde, la Consulta del Volontariato, il Parco Delta del Po, la Direzione del Centro Commerciale Il Porto, l’Azienda vinicola “La Mainarda” di Bellombra e l’Istituto Statale Alberghiero di Adria organizza la “Cena della Solidarietà” in programma venerdi 18 dicembre p.v. alle ore 19,30.

La partecipazione, su invito, avrà una quota di adesione fissata in € 15,00 e contribuirà a raccogliere fondi per aiutare persone e famiglie in difficoltà.

L’evento sarà dedicato a Mara Crepaldi, testimone emblematica del mondo del volontariato adriese.


mercoledì 25 novembre 2015

Adria, Impegno per il Bene Comune: le luminarie a scapito delle manutenzioni.

L’amministrazione comunale ha deciso di attingere l’importo di 11.840,70 Euro dal fondo per manutenzioni per installare gli addobbi luminosi natalizi.
Impegno per il Bene Comune ritiene che in momenti  come questi  il Natale possa essere celebrato con sobrietà, evitando di sottrarre risorse da quelle per le manutenzioni che i cittadini, specie quelli che vivono nelle realtà più periferiche, lamentano come deficitarie e insoddisfacenti;  a questo  proposito significativo è  lo scarso livello di illuminazione stradale lamentato dai residenti in Ca' Garzoni.  

In questi momenti è giusto ricordare come un anno fa  sono state spese molte decine di migliaia di Euro in un solo fine settimana per  il progetto Adria Borgo Autentico che di turistico aveva solo il nome.

Sull’esito e sulle conseguenze di quella operazione la Giunta  da mesi sta cercando di mettere la sordina.

Noi, che abbiamo seguito fin dall’inizio quel  progetto, chiediamo ora con forza che l’Amministrazione Comunale, indicando chi ha collaborato con l’assessore nel redigerlo, si assuma le responsabilità di quello che è stato secondo noi  un disastro  sotto il profilo ideativo e politico-amministrativo, chiarendo definitivamente quanto è costata e costerà alle casse comunali l’intera operazione.

Impegno per il Bene Comune

martedì 24 novembre 2015

Adria, lo scenario elettorale si arricchisce di un'interessante novità: Impegno per il Bene Comune scioglie le riserve e rappresenterà i cittadini alle elezioni comunali 2016


Il Comitato Impegno per il Bene Comune ha trovato nel proprio gruppo le forze per l’avvio della Lista Civica che avrà la responsabilità di tradurre in proposta per la Città di Adria il lavoro svolto, i progetti sviluppati e l’esperienza maturata in oltre un anno di attività a servizio dei cittadini.


La nascita della Lista Civica Impegno per il Bene Comune è il risultato delle moltissime e frequenti  richieste degli Adriesi, che si sono riconosciuti ed hanno sostenuto i valori dell’operare e le modalità nell’affrontare le problematiche sul nostro territorio.

La Lista Civica Impegno per il Bene Comune porterà nel proprio programma elettorale una visione amministrativa giovane  pratica ed innovativa di Adria e creerà con le risorse esistenti opportunità  per gli adriesi presenti e futuri. 

Impegno per il Bene Comune

mercoledì 18 novembre 2015

Adria, l'Amministrazione Comunale indice una fiaccolata in ricordo delle vittime di Parigi.

Sulla scia dell'emozione e del profondo sdegno suscitati dalla catena di attentati che ha colpito al cuore Parigi verso chi ha voluto togliere la vita a centinaia di persone inermi per attaccare l’Europa e il mondo occidentale, anche l’Amministrazione Comunale di Adria (ricordiamo quella di questa sera a Rovigo ore 19, da piazza XX Settembre e conclusione in Accademia dei Concordi) indice una Fiaccolata di solidarietà per venerdì 20 novembre 2015, con partenza alle ore 20,45 da Piazzetta San Nicola dove, dopo un breve saluto del Sindaco, si terrà un momento musicale a cura del Conservatorio Statale di Adria. 

La manifestazione proseguirà poi in corteo fino a  Piazza Garibaldi per finire con una semplice preghiera ed un canto all’interno della Chiesa Cattedrale, quale occasione per ricordare le vittime del terrorismo, l’italiana Valeria Solesin e testimoniare la vicinanza alla nazione francese.

venerdì 13 novembre 2015

Ponti di barche sul Po a rischio chiusura, Azzalin: Si sta lavorando per trovare una soluzione anche attraverso l'Ente Parco

“Regione ed Ente Parco del Delta del Po del Veneto sono già al lavoro per cercare di trovare una soluzione all'allarme lanciato dagli amministratori locali sulla possibile chiusura da gennaio dei ponti di barche sul Po di Gnocca e sul Po di Goro, che oltre a mettere in contatto centri abitati altrimenti a rischio di trovarsi isolati, rappresentano una caratteristica del nostro Delta ed una risorsa anche dal punto di vista della sua fruizione turistica. E' impensabile, che proprio mentre si cercano strade per la valorizzazione di questa terra, che ha ricevuto anche l'importante riconoscimento Mab Unesco, si taglino i ponti”. A sottolinearlo è il consigliere regionale Graziano Azzalin, che da polesano si è già attivato perché sia trovata al più presto una soluzione.

“L'assessore Cristiano Corazzari – aggiunge l'esponente del Pd - si è subito mostrato disponibile ed altrettanta disponibilità l'ho riscontrata da parte del commissario straordinario dell'Ente Parco Mauro Viti. Proprio con quest'ultimo è stata valutata positivamente l'ipotesi che possa essere il Parco ad intervenire in modo da salvaguardare un patrimonio paesaggistico del Delta che assolve anche ad una fondamentale ed imprescindibile funzione di collegamento stradale fra i centri abitati di Gorino Sullam, nel Comune di Taglio di Po e di Santa Giulia, nel Comune di Porto Tolle, ma anche fra Gorino Veneto e Gorino Ferrarese, che ricadono rispettivamente nel territorio di Ariano nel Polesine e Goro, quindi un collegamento fra le due province di Rovigo e Ferrara e fra le due regioni Veneto ed Emilia-Romagna. Proprio l'unità che serve per far decollare il Delta del Po e che va anzi rinsaldata. Il ponte sul Po di Goro, insomma, oltre ad un collegamento viario è anche un simbolo del cammino congiunto che i due territori, divisi amministrativamente, ma unici dal punto di vista geografico ed ambientale, devono percorrere. Per questo il ponte non può e non deve essere chiuso”.

Adria, Impegno per il Bene Comune: Riforma sanitaria: perché il Sindaco non difende l'Ulss 19 e il territorio adriese?

Nel silenzio totale di ogni voce istituzionale Impegno per il Bene Comune chiede al Sindaco di Adria anche nella sua veste di Presidente della Conferenza dei Sindaci quale sia la sua posizione rispetto alla riforma sanitaria regionale che incombe sul destino del territorio adriese e sulle strutture ospedaliere e socio sanitarie di cui la popolazione non può assolutamente fare a meno.
La protesta annunciata per il giorno 10 ottobre sembrerebbe essere stata completamente abbandonata in ragione di un’attesa verso interventi da parte della maggioranza di governo regionale di modifica del progetto di legge che alla lettura del testo in verità non ne hanno assolutamente spostato la sostanza di una programmazione socio-sanitaria di fatto accentrata nelle mani della sola Azienda Zero.
Chiediamo al Sindaco se intenda prendere posizione contro la decisione che pretende di qualificare la “dimensione ottimale” di ciascuna Ulss, solo in relazione a una dimensione unicamente territoriale (provinciale) che non tiene conto dei livelli socio sanitari minimi garantiti, i quali si possono ritenere uguali per tutti i cittadini della Regione Veneto solo se per tutti i cittadini sono garantite uguali opportunità di accesso in termini di qualità, tempi di erogazione, adeguatezza alle specificità del territorio. Perché questa decisione priva Adria e tutto il Basso Polesine di una struttura, l’Ulss 19 (con la quale si tengono saldamente legate al nostro territorio qualità e quantità dei servizi) che non possiamo lasciare che venga considerata un “costo” essendo l’unico vero “investimento” per la salute di tutti noi cittadini.
Chiediamo al Sindaco di Adria come pensa che tali garanzie possano essere tutelate quando i cittadini dovranno accedere ai servizi che qualcuno lontano dalla conoscenza di disagi e difficoltà locali ha deciso ed organizzato su finalità economiche e senza il coinvolgimento attivo di enti locali e privato sociale che fino ad ora ha permesso davvero di attivare ed offrire servizi mirati, in quanto dal punto di vista assistenziale sarà sempre il management dell'Azienda Zero a definire la tipologia di assistenza che dovrà essere erogata.
Chiediamo infine al Sindaco non solo se e quando abbia intenzione di indire iniziative efficaci a sostegno della sanità adriese ma anche se sia intenzionato a informare i cittadini in modo serio ed approfondito sulla riforma che subiranno.

Elisa Corniani
Impegno per il Bene Comune

martedì 10 novembre 2015

Adria, Impegno per il Bene Comune contesta la Giunta: scredita i dipendenti comunali.

Che i dipendenti comunali abbiano degli obblighi contrattuali e che ogni violazione a tali obblighi sia una violazione anche penale lo dice l’ordinamento giuridico Italiano. 

Che a ricordarlo agli stessi dipendenti sia un superiore gerarchico è doveroso e che ad auspicarlo siano gli amministratori  è opportuno. 

Ma se un sindaco espone sulla stampa i moniti che dovrebbero essere diretti e riservati agli ambiti lavorativi interni il fatto suscita quanto meno delle domande.

Al lettore infatti tutto ciò non passa inosservato, anzi è portato, giustamente, a domandarsi se questo non sia una velata accusa di sospette infrazioni. 

Impegno per il Bene Comune si chiede a quale fine questa amministrazione tenda quando getta sospetti pubblici sull’operato dei propri dipendenti, come in questo caso, ovvero nel recente passato parlando di “stipendificio”, o addirittura lancia accuse dirette come quando ha additato nei dirigenti la causa delle questioni più spinose che nel recente periodo hanno interessato il nostro Comune ( il caso “Borghi autentici d’Italia” e il caso “Vendita aree verdi Amolaretta”) e ancora quando ha deciso di consegnare al giudizio dell’opinione pubblica la decisione di “sospendere” le indennità di risultato fino a verifica che non sussistano aspetti pregiudizievoli nelle azioni condotte dai dirigenti nel corso del 2014 (si trattava delle problematiche relative al credito vantato da Adria Nuoto per la gestione della piscina comunale al rapporto con la ditta Beghelli per l’iniziativa adottata dall'ex assessore della Lega Nord Fabio Panetto, ed ai noti rapporti con l’associazione BAI) che di fatto ANCI e ARAN hanno consentito di risolvere rilevando l’infondatezza della decisione.

Poiché la documentazione tutta sembra mostrare come le scelte dell’amministrazione siano invece il punto di partenza e di arrivo dei percorsi contestati  questa azione ci appare infatti  solo la solita logora e stinta modalità di distrarre ed orientare l’opinione cittadina con il vecchio adagio del “dipendente pubblico fannullone ed incompetente”. 

In realtà quegli stessi dirigenti e dipendenti sono gli stessi che lavorano quotidianamente dietro le quinte per realizzare tutte le iniziative, le opere e i servizi di cui Sindaco e Assessori amano sfoggiarsi sulla stampa senza mai menzionarne l’operato.

Ricordiamo infatti al signor Sindaco e alla sua coalizione di governo che la conduzione della città passa necessariamente attraverso le azioni che Giunta e Consiglio sono chiamati a fare: affidare gli incarichi ai dirigenti, i budget di bilancio ai settori e la responsabilità dei procedimenti amministrativi ai dipendenti e che queste azioni sono basate su rapporti fiduciari che l’approvazione dei rispettivi atti dichiarano (fino ad ora) esserci. E ricordiamo che in caso vi siano delle ragioni fondate di sfiducia esistono i percorsi giuridici per agire, solo ad esito positivo dei quali l’Amministrazione è legittimata ad informare l’opinione pubblica.

Nel frattempo dovrebbero trovare spazio, accanto ai propri, anche i meriti dei dipendenti.

Marco Tosato, Vice presidente Comitato Impegno per il Bene Comune.  

domenica 8 novembre 2015

Parapendio rosa: nuovo record del mondo per la friulana Nicole Fedele

La pilota di Gemona del Friuli Nicole Fedele (foto) ha consolidato il record del mondo femminile di distanza libera percorrendo ben 401 chilometri. Il precedente record, 381 km, le apparteneva dal 2013.
Teatro dell'impresa, oggi come due anni or sono, il nord est del Brasile, assunto a paradiso del volo libero, visto che lo scorso mese tre piloti brasiliani, Frank Thoma Brown, Marcelo Prieto e Donizete Baldessar Lemos hanno volato per 514 km, nuovo record mondiale maschile.
La trentenne originaria di Ovaro, paesino vicino al monte Zoncolan, professione traduttrice, si è librata in cielo per nove ore e 21 minuti. 
Il decollo è avvenuto verso le ore 10 da un pendio su una collina di circa 450 metri nei pressi di Quixadà, cittadina dello stato Cearà a circa 170 chilometri da Fortaleza. Durante il volo gli strumenti in dotazione alla pilota, il GPS principalmente, hanno registrato una quota massima di 3054 metri ed una velocità media poco sotto i 45 km/h.
Dapprima Nicole Fedele ha sorvolato una vasta zona pianeggiante dalla quale si ergono bassi rilievi, sfiorando piccoli centri, quali Custodio e Madalena. Poi lungo la rotta alture più consistenti si sono alternate a nuove pianure ed agglomerati quali Pedroli, Caldeirao e Piripiri, fino al punto nel quale ha infine toccato terra oltre Barras, nel bel mezzo dell'ennesima pianura tra una ciurma di bimbi festanti.
Nicole Fedele si innamorò del volo in parapendio nel 2002, per poi coltivare la nuova e folgorante passione fino a vincere la Coppa del Mondo ed il titolo europeo nel 2012 e detenere otto record mondiali.

Nel frattempo un'altra squadra di sette piloti italiani è impegnata a Tacima, paesino dell'entroterra dello stato di Paraìba, nell'intento di battere il record mondiale maschile, stabilito lo scorso mese nella medesima zona.
La spedizione si è assegnata il nome benaugurale "Project +500" ed è composta dai trentini Moreno Parmesan e Eric Galas, da Luigi Grandi, Giulio Michelin, Paolo Grigoletto di Vicenza, da Lorenzo Zamprogno e Claudio Mancino di Treviso.
Fino ad oggi non si sono registrate performances di rilievo. I voli sono avvenuti in condizioni non favorevoli tra coperture nuvolose negli alti strati e forti venti, fino a 45 km/h, con decolli rocamboleschi puntualmente documentati dai filmati sulla pagina facebook di "Project + 500".

Gustavo Vitali - Ufficio Stampa FIVL
Associazione Nazionale Italiana Volo Libero (registro CONI n. 238227)
il volo in deltaplano e parapendio
http://www.fivl.it 

Adria, Impegno per il Bene Comune: alle frazioni promesse spicciole.

Impegno per il Bene Comune porta all'attenzione dei cittadini adriesi e, soprattutto, dei residenti nei paesi attorno al centro di Adria,  la pochezza di risorse economiche che l'amministrazione comunale ha messo a disposizione per interventi nelle frazioni su edifici, strade e per quei servizi di primaria importanza di cui i cittadini che vivono nelle zone più periferiche del territorio comunale hanno necessità.

Evidenziamo con amarezza come in questi anni  le comunità frazionali siano  state abbandonate all'incuria, nonostante le grandi promesse fatte nelle ultime campagne elettorali e fin dall'inizio di questo periodo amministrativo.

Nel piano triennale delle opere pubbliche solo 75.000 euro, e nel 2018, sono state destinate all'asfaltatura strade su tutto il territorio comunale; di questi   solo gli spiccioli arriveranno nelle frazioni, le quali, anche se non mancano di rappresentanti all'interno del palazzo, subiranno ancora una  volta la politica centralista degli assessorati specifici che continuano a riservare risorse importanti in strutture, lavori pubblici o altre operazioni di secondaria importanza rispetto  alle primarie necessità.

Le associazioni frazionali, nonostante le difficoltà nel far quadrare i bilanci e nell'organizzare  eventi districandosi  tra ostacoli burocratici e  in presenza di una normativa sempre più complessa, donano ogni anno energie, tempo e risultati preziosi a tutta la comunità adriese.
Le realtà di Valliera 2000 e Bottrighe ad esempio regaleranno, nel vero senso della parola, con i loro sforzi e il loro volontariato solidale  i servizi igienici nel campetto polivalente di Valliera e il restauro della statua di Maddalena a Bottrighe.

"Impegno per il Bene Comune  ritiene che le realtà cittadine, siano esse centro, quartieri residenziali, località o frazioni, rappresentino alla pari le diverse anime di Adria che grazie appunto a questa complessità è città e non "borgo".

Stanziamenti per manutenzioni e investimenti  previsti in questo Piano delle Opere Pubbliche non esprimono né considerazione né tanto meno rispetto per le singole realtà delle frazioni ma nemmeno per la città nel suo complesso.

Le associazioni di volontariato sono di fatto, con il loro impegno, l'unica forza che rende coeso il territorio svolgendo concretamente una supplenza nei confronti di cariche istituzionali  capaci solo  di comparire sulla stampa per attribuirsi meriti non propri e di mettere il cappello sui risultati che altri hanno ottenuto con sacrificio".
 
Andrea Pozzati
Impegno per il Bene Comune

giovedì 5 novembre 2015

Sanità, Azzalin: “L'investimento di 5 milioni spesi dalla Regione per realizzare cinque bunker per l'installazione di acceleratori lineari all'ospedale di Schiavonia, risponde ad esigenze di programmazione sanitaria o ad obblighi derivanti dalla finanza di progetto? E quale futuro ci sarà per la Radioterapia oncologica dell'Ospedale di Rovigo?

In questi giorni in cui il tema dei project financing ospedalieri è tornato di stretta attualità, sia per quanto riguarda quelli già realizzati che per quelli da realizzare, con il teatrino tutto padovano di un ospedale che anche senza sapere dove e come si vuole già mettere in mano ai privati, è bene tenere alta la guardia e, per questo, ho presentato un'interrogazione per avere chiarezza su un importante investimento che la Regione ha fatto sull'Ospedale Madre Teresa di Calcutta di Schiavonia”. E' il consigliere regionale del Pd Graziano Azzalin a rimarcare la presentazione dell'atto ispettivo con il quale chiede conto al presidente Luca Zaia della spesa 5 milioni di euro per la realizzazione di quattro bunker per l’installazione di altrettanti acceleratori lineari nella struttura di Monselice.

“Due sono le questioni – spiega Azzalin – la prima riguarda, appunto, il tema specifico dei project. Considerando che nel febbraio del 2014 era lo stesso Zaia a sottolineare che questi sono 'uno strumento efficace se riusciamo a governarlo, ma se permettiamo che sia lui a governarci, andremo in default in tutti i settori in cui lo applichiamo, a cominciare dal comparto della sanità'. Ecco, l'investimento a Schiavonia risponde ad esigenze di programmazione sanitaria o ad obblighi derivanti dalla finanza di progetto? In entrambi i casi si pone una seconda domanda, guardando agli equilibri regionali ed a quanto messo nero su bianco con il Piano socio-sanitario: quale sarà il futuro della Uoc di Radioterapia Oncologica dell’Ulss 18 di Rovigo? Con i nuovi acceleratori lineari la dotazione per il vicino territorio padovano raggiungerebbe una media di 8,5 per milione di abitanti, superiore alla media nazionale (6 acceleratori lineari per milione di abitanti) ed agli standard europei (7-8 acceleratori per milione di abitanti). Già in Veneto sono sono attivi 9 centri di Radioterapia oncologica: 7 del servizio sanitario regionale (Belluno, Treviso, Mestre-Venezia, Padova, Rovigo, Legnago, Verona e Vicenza) e 2 privati convenzionati (Abano Terme e Negrar). Il timore è che, con l'incombente realizzazione di un'ulteriore mega struttura in project financing a Padova costruendo una nuova gabbia contrattuale che vincolerà le scelte del sistema regionale ai contratti con i privati, con la messa in funzione di 4 acceleratori lineari di recente installazione all’Ospedale di Schiavonia, si possa accantonare il rinnovamento tecnologico della Radioterapia oncologica rodigina, con mobilità del personale dedicato. Il tutto a detrimento del rispetto dei parametri indicati dal Piano che prevedono che l'Ospedale di Rovigo Santa Maria della Misericordia mantenga le caratteristiche di centro hub”.

domenica 1 novembre 2015

Polesine, Azzalin: adeguamento antisismico dei capannoni ritardi nei contributi: urgente e doveroso pagare. La sicurezza non è al primo posto.

“Il messaggio che viene dato al momento è che la sicurezza e l'adeguamento alle norme antisismiche non sono una priorità di questa Giunta. E questo nonostante nel maggio 2012 una serie di eventi sismici abbiano tragicamente evidenziato che il Polesine è ben lontano dal rischio zero nel quale veniva prima inserito”: secondo il consigliere regionale Graziano Azzalin la Regione sta accumulando ritardi nell'erogazione dei contributi già stanziati a favore degli interventi di messa in sicurezza sismica delle strutture che ospitano attività produttive e, proprio per questo ha depositato ieri un'apposita interrogazione nella quale chiede alla Giunta “se non ritenga urgente e doveroso effettuare in via prioritaria i pagamenti al fine di evitare disparità di trattamento tra i soggetti colpiti da eventi calamitosi e di sostenere le attività produttive di un importante territorio del Veneto”. 

“Non si tratta di una questione da poco – spiega Azzalin - Dopo il sisma, meritoriamente, la Regione aveva provveduto ad approvare un bando per sostenere i necessari e fondamentali interventi di messa a norma dei capannoni, stanziando per questo 1 milione di euro. Il contributo copriva il 50%, e comunque fino ad un massimo di 70mila euro, le spese per i lavori di adeguamento che erano stati avviati dopo il terremoto. Hanno partecipato al bando 136 soggetti, di cui 130 sono stati ammessi al contributo, ricadenti sia nei Comuni direttamente interessati di Ficarolo, Fiesso Umbertiano, Gaiba, Occhiobello e Stienta, che in quelli ricadenti sotto la gestione del Commissario Delegato per l’Emergenza Sismica, ovvero quelli di Bagnolo di Po, Calto, Canaro, Canda, Castelguglielmo, Castelmassa, Ceneselli, Gavello, Giacciano con Baruchella, Melara, Pincara,Salara, Trecenta, Adria, Bergantino e Castelnovo Bariano”.

“Peccato, però – rimarca il consigliere polesano – che ad oggi solo 85 mila euro della prima trance di 500 mila siano stati effettivamente erogati. Questo pesante ritardo nei pagamenti sta mettendo in grande difficoltà i beneficiari dei contributi che hanno già realizzato gli interventi. Per analoghe situazioni di emergenza, la Giunta regionale ha provveduto tempestivamente alla liquidazione dei contributi, pertanto risulta incomprensibile tale disparità di trattamento. E, soprattutto, questa attesa potrebbe far pensare che la messa in sicurezza antisismica degli edifici produttivi non sia considerata una priorità di questa amministrazione regionale, mentre il messaggio sulla sicurezza che dovrebbe passare è proprio quello che, all'opposto, nulla è più importante della prevenzione e della sicurezza”.

martedì 27 ottobre 2015

Nuovo record del mondo di volo in parapendio: 514 chilometri!

Tre piloti brasiliani, Frank Thoma Brown (foto), Marcelo Prieto e Donizete Baldessar Lemos hanno stabilito il nuovo record mondiale di distanza di volo in parapendio, ben 514 chilometri.
Il precedente, 503 chilometri toccati in Sud Africa da Nevil Hulett, resisteva dal 2008.
Teatro dell'impresa il nord est del Brasile, esattamente dove si trova la punta più orientale delle Americhe, con le città di Natal e Fortaleza affacciate sull'Atlantico.
Parapendio e deltaplani per reggersi in aria sfruttano le masse d'aria ascensionali scaturite dall'irraggiamento solare del territorio e le correnti dinamiche provocate dall'azione del vento sui rilievi montani.
Seguendo queste leggi inviolabili del volo libero, cioè senza motore, i tre piloti sono decollati uno dopo l'altro alle 7 e 45 da Tacima, un paesino nell'entroterra dello stato di Paraìba, circa 100 km da Natal, per dirigersi verso nord ovest. Hanno toccato terra nei pressi di Lagoa do Mato nello
stato del Cearà dopo undici ore di volo.
Il terzetto era equipaggiato con ali perforanti che sfiorano i 70 km/h di velocità massima, sellette integrali, GPS ed altra strumentazione. 
Due auto li seguivano da terra ed un elicottero era in allerta nel caso di atterraggi in zone non raggiunte da strade. Infatti, nel volo libero può accadere che il pilota non trovi condizioni favorevoli per guadagnare quota e, con essa, proseguire il volo. In tal caso sarà obbligato ad atterrare dove si trova, suo malgrado.
Se il record mondiale maschile di distanza in parapendio passa ai piloti verde-oro, resiste in azzurro quello femminile, 377 chilometri, stabilito dalla friulana Nicole Fedele nel 2013, ancora una volta in Brasile, salvo che riesca a migliorarlo in questi giorni, visto che è tornata con questo intento nel paese sud americano, a Quixadà.
Nel frattempo, anche loro con il proposito di battere il nuovo record, il 30 ottobre altri sette italiani attraverseranno l'oceano. 
L'avventura passa sotto il nome di Project +500 ed è nata dalla mente di Moreno Palmesan, pilota trentino che ha coinvolto i compagni Luigi Grandi, Giulio Michelin, Paolo Grigoletto di Vicenza, Lorenzo Zamprogno e Claudio Mancino di Treviso e Eric Galas anch'egli di Trento. Anche loro hanno scelto Tacima come base di partenza per poi seguire i rilievi verso nord ovest. 
Oltre ad attrezzatura adeguata, per il successo sono fondamentali preparazione fisica e mentale, alimentazione appropriata, i liquidi in particolare, ampiamente consumati durante le lunghe permanenze in volo, ed infine il favore della meteo.

Gustavo Vitali - Ufficio Stampa FIVL
Associazione Nazionale Italiana Volo Libero (registro CONI n. 238227)
il volo in deltaplano e parapendio
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giovedì 22 ottobre 2015

Delta libero dalla minaccia delle trivelle, Azzalin: il sì unanime del Consiglio regionale passo di grande responsabilità che non trova riscontro su quanto accade sull'altra sponda del Po

“Il Delta del Po è stato messo definitivamente al sicuro da ogni rischio di trivellazioni grazie al voto unanime del consiglio regionale che, per chiarire definitivamente ogni dubbio al riguardo, ha approvato all'unanimità la modifica della legge istitutiva del Parco nella quale si specifica che non solo non possono essere rilasciate autorizzazioni per l’estrazione di idrocarburi, ma nemmeno permessi di ricerca di alcun tipo. Anche i vibroseis, i mezzi di ricerca a vibrazione sismica, dunque, nel Delta non potranno entrare in funzione”. A sottolineare l'importante risultato è il consigliere regionale Graziano Azzalin, all'indomani della seduta dell'assemblea di Palazzo Ferro Fini dove sono arrivati 41 sì su 41 presenti alla proposta di legge che lo vedeva come primo firmatario.

“Già in commissione si era registrata l'unanimità e lo stesso capogruppo della Lega Nicola Finco aveva sottoscritto la norma – sottolinea il consigliere polesano – quindi non avevo dubbi che anche il consiglio avrebbe risposto in modo affermativo a questa proposta, volta a chiarire ogni dubbio dopo la sentenza del Tar che aveva cassato la delibera con la quale la Regione aveva negato l'autorizzazione di ricerca di idrocarburi spiegando che non vi erano espliciti divieti che impedissero una ricerca senza perforazioni come quella che la Northsun aveva in programma. Ricorso legittimo, come legittimo e doveroso era da parte nostra riformulare la legge del 1997 per ribadire senza fraintendimenti che il Delta non si tocca, proprio perché è un area protetta. Un territorio unico la cui valenza ambientale è stata ulteriormente confermata dal recente riconoscimento Mab dell'Unesco. Questo non può farci sottacere che dall’altra sponda del Po l’atteggiamento verso le estrazioni anche in area protetta è ben diverso. Credo che da oggi anche in Emilia Romagna si debba riconsiderare la propria posizione e che, eventualmente, la realizzazione di un parco interregionale possa portare ad un'estensione delle tutele su tutto il Delta, al di là dei suoi confini amministrativi”.

“Ora per il Delta veneto non ci sono più dubbi – conclude Azzalin – Nemmeno sul fatto che tutte le forze politiche della nostra regione abbiano una posizione unanime ed univoca sul no alle trivellazioni, come già emerso in occasione della proposta di legge statale sulla subsidenza e sulla richiesta di referendum. E' un segnale di grande maturità politica e credo che anche l'impegno per far sì che proprio l'esito del referendum sia di segno positivo, sarà ampio e trasversale. La battaglia contro la corsa agli idrocarburi presenti nel nostro sottosuolo non è certo conclusa. Ed anche per il Polesine, la terra che più di ogni altra fa i conti con le pesantissime conseguenze delle estrazioni metanifere che hanno accelerato i processi di sprofondamento del terreno, non è completamente al riparo. Ma l'ennesimo passo compiuto dal consiglio regionale, con la chiara volontà antitrivellazioni senso manifestata più volte dallo stesso presidente Zaia, è un segnale concreto più che rassicurante”.

mercoledì 14 ottobre 2015

Polesine, Azzalin: un progetto di legge regionale unanime per vietare ogni tipo di ricerca di idrocarburi nel Parco del Delta

E' stato approvato all'unanimità dalla Seconda commissione del consiglio regionale il progetto di legge che va a modificare l'articolo 30 della legge istitutiva del Parco del Delta del Po in modo da rendere impossibile la ricerca con ogni mezzo di idrocarburi nel territorio dei comuni ricompresi nell'area protetta. 

Il consigliere regionale Graziano Azzalin, primo firmatario della proposta di legge, esprime tutta la propria soddisfazione: “Sono molto contento che ancora una volta tutte le forze politiche del Veneto abbiano espresso in modo unanime la contrarietà alle trivellazioni. Credo che questo possa essere un esempio sul quale si possano inserire anche le azioni di contrasto alle mire speculative di cui è oggetto il territorio del Parco regionale dell'Emilia Romagna. Ricordo che presto si dovrebbe andare a votare proprio con il referendum nazionale per ribadire il no alle estrazioni”.

Per quanto riguarda il progetto di legge, che deve essere ora sottoposto al voto del consiglio, probabilmente già prima della fine del mese, “la ratio della norma era già chiara, vietando prospezioni, estrazioni e coltivazioni – spiega Azzalin riferendosi all'articolo 30 - ma la sentenza del Tar che ha accolto il ricorso della Northsun e abrogato la delibera con la quale la Regione non concedeva il permesso di ricerca, ha reso necessaria una precisazione e quindi, al posto del comma che recita 'è vietata la realizzazione di pozzi e impianti per la ricerca e l’estrazione di idrocarburi nel sottosuolo', con questo emendamento si inserisce la dizione ' non sono rilasciati: permessi di ricerca di idrocarburi, autorizzazioni per l’estrazione di idrocarburi'. In questo modo sarà possibile evitare ogni tipo di fraintendimento semantico e ribadire una chiara volontà manifestata a più riprese da parte della Regione Veneto a cominciare dal presidente Zaia, che su questo ha una posizione di totale chiusura che ci vede incrollabilmente d'accordo”. Non a caso il progetto di legge, oltre alla firma di Azzalin e dei colleghi del Pd vede anche la sottoscrizione del capogruppo della Lega Nord in consiglio Nicola Finco

sabato 10 ottobre 2015

Adria, fusione ULSS e Azienda Zero: Impegno per l Bene Comune non ci sta e rilancia. Difesa della 19 o ritiro della delega del sociale e gestione diretta con Casa di Riposo pubblica.

Il sistema sanitario italiano si fonda sul principio di responsabilità pubblica per la tutela del diritto alla salute dei cittadini quale interesse costituzionale della comunità, e sui valori dell'uguaglianza e dell'equità di accesso alle prestazioni, sulla garanzia di informazione e partecipazione dei cittadini, sulla tutela della salute in modo uniforme sull’intero territorio nazionale.

E si fonda altresì sulla dualità di competenze di Regioni (sanità) e di Comuni (sociale), che il modello veneto ha esaltato con modalità di integrazione tra i servizi che hanno sicuramente portato uguaglianza di trattamento e qualità. 

Impegno per il Bene Comune, quindi, per conto della comunità adriese, chiede alle autorità preposte -  al Sindaco di Adria e Presidente della Conferenza dei Sindaci Massimo Barbujani in primis e a tutti i Sindaci membri della Conferenza – quale posizione intendano assumere e quali azioni intendano perseguire per la salvaguardia del diritto degli abitanti dell'Ulss 19 di poter accedere ai servizi sanitari e socio sanitari al pari dei cittadini di altre province del Veneto.

Entro il mese di ottobre i Sindaci (e non i cittadini) hanno la possibilità di produrre alla Regione Veneto le proprie competenti, motivate, documentate osservazioni che oppongano specifiche resistenze e pongano concrete soluzioni alla riforma sanitaria regionale ed hanno l'autorità di attuare azioni per riprendere in mano i servizi socio-assistenziali finora delegati alle Ulss.

Questa riforma sanitaria regionale prevede la riduzione dalle attuali 21 Ulss a 10 (7 provinciali e 3 ospedaliere), la soppressione della figura del Direttore dei Servizi Sociali, la privazione di funzioni e di ruolo delle conferenze dei sindaci con la conseguenza che tutto quello che riguarda sociale e sanità sarà calato dall'alto, da Venezia, l'istituzione di una Azienda sanitaria denominata "Zero" gerarchicamente superiore alle 10 previste che sarà gestita da un solo Direttore referente del Presidente della Regione e finanziata con i fondi per i Livelli essenziali di assistenza nei quali sono fatti confluire anche i fondi fondi per la non autosufficienza, non più divisi per imputazione al sociale.

Di fatto, l'“Azienda Zero” avrà compiti di programmazione e gestione accentrata di tutta la sanità regionale (attualmente di competenza della Giunta Regionale e dei Comuni) ed una sola persona (il Direttore) gestirà l'intera sanità pubblica veneta.

Non importa se l'ordinamento giuridico italiano individua tra le funzioni fondamentali dei comuni ai sensi dell’art. 117, comma 2, lett. p) della Costituzione la «progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali ed erogazione delle relative prestazioni ai cittadini, secondo quanto previsto dall’articolo 118, quarto comma, della Costituzione» (lett. g). 

In Veneto non saranno più i Comuni e le Regioni gli Enti di riferimento dei cittadini ma un'Azienda!

La preoccupazione di Impegno per il Bene Comune è che, oltre al pericoloso sovvertimento dei poteri, le previste riduzioni non siano dirette a ottimizzare i servizi (quando mai i tagli si sono tradotti in situazioni migliorative per i cittadini?) ma anzi che si tolgano servizi al territorio e che si depotenzino gli attuali.

La richiesta di Impegno per il Bene Comune rivolta ai Sindaci dell'Ulss 19 è di lottare con determinatezza per tutelare i cittadini di tutto il territorio, affinché sia garantita permanenza del nostro sistema policentrico, che si valorizzino le eccellenze dei presidi ospedalieri, si rafforzi la rete dell'urgenza ed emergenza e si garantisca l'integrazione della rete ospedaliera con il territorio.
Per questo Impegno per il Bene Comune chiede che:
- i sindaci dell'Ulss 19 si costituiscano in coordinamento con tutti gli altri sindaci che sono in lotta per il mantenimento delle proprie Ulss affinché sia portata avanti con ogni mezzo la difesa dell'Ulss 19;
- sia mantenuta in ogni caso la sede dell'Ulss ad Adria e che non sia ridotta a distretto;
- siano mantenuti gli esecutivi delle conferenze dei sindaci;
- sia mantenuta la progettazione nei Piani di Zona così come contemplati ora;
- siano mantenuti i fondi e le competenze divise tra sanità e sociale
- mantenuta la figura del Direttore dei Servizi Sociali.

Ma se si volesse passare dall'ottica di risparmio a tutti i costi all’ottica di rilancio, inoltre, e rispondere ad una riforma regionale imposta e calata dall'alto, i nostri Comuni potrebbero farlo!

Hanno infatti la possibilità di ritirare la delega alla Regione, riprendendosi le quote economiche assegnatele, e subito dopo l'approvazione della legge sulla trasformazione delle IPAB, favorire il rinnovamento della Casa di Riposo di Adria in Azienda Pubblica di Servizi alla Persona (magari ragruppandola con piani di rilancio a quelle di Papozze e Cavarzere) incaricandola dell’assunzione in gestione diretta delle attività relative ai servizi socio-assistenziali ora affidate e pagate all'Ulss.
Nell'ambito delle funzioni costituzionali in capo ai Comuni, infatti, sono proprio i Servizi socio-sanitari. 

Così facendo, sotto il diretto controllo delle nostre amministrazioni locali, si darebbe davvero corpo alle intenzioni sul mantenimento ed ottimizzazione dei servizi socio-assistenziali ai cittadini; non solo, questi servizi potrebbero essere ampliati e migliorati, garantendo nel contempo anche una salvaguardia di posti di lavoro che non sarebbe più questuata alla Regione e senza nessuna rassicurazione di conservazione nel tempo.

La specificità del territorio polesano non è in discussione nella riforma regionale ma nulla offre questo riconoscimento in termini di miglioramento dei servizi nel futuro e nella possibilità di accesso da parte della popolazione tenendo in considerazione anche la conformazione dei territori e i flussi della popolazione nella mobilità sanitaria.

Elisa Corniani
Impegno per il Bene Comune

giovedì 8 ottobre 2015

Polesine, Sicurezza sul lavoro, il Pd alla Giunta “Eroghi i fondi che deve agli Spisal”

La Regione ottemperi ai propri obblighi in materia di sicurezza sul lavoro erogando alle Ulss le cifre previste per prevenzione e contrasto degli infortuni e dando avvio alla programmazione delle iniziative di formazione sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro 2014-2016”: questa la richiesta che il Pd rivolge al presidente Luca Zaia ed alla sua Giunta con un'interrogazione in forma scritta a prima firma Graziano Azzalin e sottoscritto dai consiglieri Moretti, Fracasso, Pigozzo, Ruzzante, Salemi, Sinigaglia, Zanoni, Zottis, Dalla Libera, Ferrari e Guarda.

“La sicurezza sui luoghi di lavoro – specifica proprio Azzalin – è un tema fondamentale che non può essere sacrificato. In questo caso ci troviamo davanti alle mancate erogazioni da parte della Regione nel confronti degli Spisal, visto e considerato che si tratta di cifre che sono già a disposizione. I proventi derivanti dall’accertamento di violazioni delle norme in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, infatti, vanno per legge ad integrare i finanziamenti dell’attività di prevenzione nei luoghi di lavoro svolta dalle Ulss ed è previsto che tale cifra sia attribuito annualmente a ciascuna Ulss in proporzione alle somme derivate dalle sanzioni erogate da parte dei rispettivi Spisal”.

Come spiega Azzalin, “stiamo parlando delle annualità 2013 ed al 2014, per le quali i proventi complessivi derivanti dall’attività sanzionatoria degli Spisal del Veneto ammontano rispettivamente a 3.469.791 euro e 3.366.050 euro. Si tratta, dunque di cifre consistenti che vanno a finanziare attività di prevenzione che devono necessariamente accompagnarsi all'attività di repressione”.

Nell'interrogazione si sottolinea come “dopo la contrazione delle morti bianche registrata nel 2013 con 39 incidenti mortali sul lavoro, nel 2014 questo dato è tornato a salire, attestandosi a quota 66, ben superiore anche ai 52 casi registrati nel 2012. I dati sul 2015 elaborati dall'Osservatorio Vega Engineering, aggiornati allo scorso luglio, mostrano come nei primi sette mesi dell'anno in Veneto si siano già verificati 42 infortuni mortali sul lavoro, collocandolo al quarto posto per numero totale di casi a livello regionale (la nostra Regione è stata teatro dell'8,9% delle morti bianche registrate in Italia nel periodo di riferimento)”.

Questo, dunque sembrerebbe suggerire la necessità di una maggiore attenzione al fenomeno. Non solo, ma come spiega ancora l'esponente del Pd, “nel 2013 la Giunta ha affidato all’Ulss 18 di Rovigo l'incarico di redigere un piano triennale delle attività di formazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro per il quale sono stati stanziati 1,3 milioni di euro. Il piano è stato presentato dall'Ulss 18 ed approvato dalla V commissione consiliare il 24 luglio 2014. Lo scorso maggio la Giunta ha approvato il piano operativo e finanziario. Ad oggi, però tutto è ancora fermo”.

Ecco allora l'interrogazione presentata dal Pd con la quale si chiede al presidente ed alla Giunta “se intendano fare fronte ai propri obblighi in materia di sicurezza sul lavoro che rappresenta una vera e propria ferita aperta nel tessuto produttivo veneto e per quale motivo non abbia ancora erogato alle Ulss le cifre di competenza per le annualità 2013 e 2014 e non abbia ancora dato attuazione alla programmazione delle iniziative regionali di formazione sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro 2014-2016”.

lunedì 5 ottobre 2015

I: [LA REGIONE DEL VENETO PER IL CINEMA DI QUALITA'] ROVIGO - I film della 30.ma Settimana Internazionale della Critica della Mostra del Cinema di Venezia in proiezione venerdì 9 ottobre al Multisala Cinergia



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Da:"Studio Pierrepi Giuseppe Bettiol" <comunicati@giuseppebettiol.it>
Data:lun, 5 ott, 2015 alle 11:50
Oggetto:[LA REGIONE DEL VENETO PER IL CINEMA DI QUALITA'] ROVIGO - I film della 30.ma Settimana Internazionale della Critica della Mostra del Cinema di Venezia in proiezione venerdì 9 ottobre al Multisala Cinergia

 

LA REGIONE DEL VENETO PER IL CINEMA DI QUALITA’
LE GIORNATE DELLA MOSTRA

LA SETTIMANA INTERNAZIONALE DELLA CRITICA
11 edizione 2015

28 settembre – 21 ottobre 2015

Cinema d’essai di Padova, Asiago (VI), Treviso, Rovigo, Verona, Vicenza e Belluno.

 

I film della 30.ma Settimana Internazionale della Critica della Mostra del Cinema di Venezia in proiezione al Multisala Cinergia di Rovigo

A pochi giorni dalla chiusura della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, prende il via l’undicesima edizione della rassegna “La Regione del Veneto per il Cinema di Qualità. Le Giornate della Mostra”, iniziativa nata dalla collaborazione che la Regione del Veneto ha avviato, a partire dal 2005, con il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani, l’Associazione Generale Italiana Dello Spettacolo delle Tre Venezie la Federazione Italiana Cinema d’essai delle Tre Venezie e il contributo della Fondazione Antonveneta.

Da lunedì 28 settembre a mercoledì 21 ottobre, gli appassionati di cinema di Padova, Asiago (VI), Treviso, Rovigo, Verona, Vicenza e Belluno potranno recarsi, nelle date programmate nelle sale cinematografiche venete aderenti alla FICE delle Tre Venezie, per assistere alla proiezione, ad ingresso gratuito, di una selezione dei film presentati alla 30.ma Settimana Internazionale della Critica, la più originale tra le sezioni della Mostra del Cinema di Venezia.

«Il compito che si ripropone la Regione del Veneto, con la collaborazione di AGIS, Fice e del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani – afferma l’Avvocato Cristiano Corazzari, Assessore alla Cultura della Regione del Veneto - è portare queste opere sul territorio, aprirlo a contributi innovativi e di qualità e, al contempo, rivitalizzare le sale cinematografiche con una rassegna qualificata e un’offerta culturale di alto livello, che offre l’opportunità di conoscere tendenze originali del panorama cinematografico internazionale».

«Gli scenari nel mondo del cinema stanno trasformandosi molto velocemente e proprio in questi cambiamenti troviamo altre nuove stimolanti proposte di qualità – ribadisce anche Filippo Nalon, Presidente Fice Tre Venezie- Tra tutte possiamo ipotizzare quelle legate alla creatività giovanile; giovani che grazie al digitale stanno ampliando i confini dell’opera filmica creando una vera e propria miscela di linguaggi e tecniche. Su questo, e tanto altro, noi della FICE, con la Regione del Veneto e il SNCCI intende offrire sempre più al pubblico fedele e appassionato, nuovi orizzonti qualitativi».

Su innovazione e sperimentazione insiste anche Francesco di Pace, Delegato generale SIC, sottolineando come il costante impegno del Sindacato dei critici cinematografici italiani, in occasione della trentesima edizione della Settimana della Critica, sia stato quello di «trovare in ambito internazionale registi in grado di operare un rinnovamento del cinema, di scoprire talenti disposti con coraggio ad anticipare tendenze e non a incamminarsi su strade rassicuranti».

ROVIGO

Due sono le opere provenienti dalla Settimana della Critica che verranno proiettate venerdì 9 ottobre al Multisala Cinergia di Rovigo. Alle 20.00 è in programma “The Return (Il ritorno)” (Singapore 2015, 80’), primo lungometraggio di Green Zeng, artista multi-disciplinare la cui opera spazia fra cinema, arti visive e teatro. Wen viene rilasciato dopo molti anni di prigionia come presunto comunista. Tornato a casa fatica a ritrovare un rapporto con i figli. Camminando per la città, Wen vede la sua patria trasformata in una metropoli scintillante: ormai ha l’animo in pace circa la sua detenzione senza processo ed è pronto ad andare avanti. Ma passato e presente si scontreranno e circostanze impreviste faranno prendere al suo viaggio una piega tragica. Segue, alle 21.30, “Ana Yurdu” (Turchia, Grecia 2015, 98’), lungometraggio d’esordio della regista Senem Tüzen. Nesrin è una donna di classe media che lascia la città, per riprendersi da un divorzio, e ritorna al villaggio di sua nonna in Anatolia per terminare il suo romanzo e realizzare il sogno di essere una scrittrice. Quando anche la madre arriva, non invitata, e rifiuta di andarsene, la scrittura di Nesrin si blocca e le sue dolci fantasie sulla vita in campagna diventano amare. Affrontandosi scopriranno gli angoli più bui dei rispettivi mondi interiori.

Tutti i film stranieri sono proiettati in lingua originale sottotitolati in Italiano.

Tutte le proiezioni sono ad ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento posti

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