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venerdì 1 maggio 2015

Rovigo, Belletti contrario a qualsiasi proposta di far cassa rinunciando alle Farmacie Comunali.

Che succede quando non si hanno soldi e si deve "realizzare" qualcosa al più presto? A malincuore si vendono gli oggetti che sono meno indispensabili. 
Questa dev'esser stata la pensata alla base della trovata balzana (ma neanche tanto) che Marco Trombini, attuale presidente della Provincia di Rovigo, ha trovato per "far cassa": vendere la Prefettura con annesso alloggio del Prefetto (speriamo senza Prefetto dentro...). 
Il problema è che vendere un bene pieno di vincoli e di messe a norma da eseguire, si ottiene di arrivare ad una terza asta con abbassamento della base da € 1.500.000,00 a € 900.000,00. Boutade di disperazione che lasciano comunque le casse provinciali a secco (con i relativi problemi di pagamento ai fornitori).
Sulla stessa linea è anche l'ex Sindaco/aspirante Sindaco Paolo Avezzù, il quale accompagnato dalla scolaresca di giovani che apprendono da lui l'arte della "buona politica", vola di Frazione in Frazione promettendo maggior attenzione (ma come? non è stato lui per 3 anni Presidente del Consiglio nella giunta Piva? Improvvisamente si è ricordato che esistono le Frazioni di Rovigo?) e al contempo sbandierando (ma forse non in Frazione) una soluzione che ormai non può essere rimandata: la vendita delle Farmacie Comunali.
Perché venderle? Perché fanno pochi utili e la loro funzione sociale è cessata. Non so se abbia insegnato bene ai suoi scolari ma la "funzione sociale" di una farmacia comunale non è quella di arricchire il Comune, bensì di dare il miglior servizio ad un prezzo equo alla comunità; se poi ci sono degli utili, ben venga, vuol dire che la gestione è più che buona ma ciò che va bene per un'azienda privata non necessariamente è un valido parametro di valutazione per un'azienda di pubblica utilità comunale. Peraltro, considerando problemi contingenti (come quello causato dalla chiusura del ponte di S. Apollinare), la crisi e la concorrenza agguerrita, un utile al 2%, per quanto basso, è un utile.
Certo, forse la gestione è da controllare e migliorare, magari aggiornando i servizi ma la vendita è decisamente fuori luogo. Se questo è pensare alle Frazioni, io credo che gli abitanti stessi chiederanno ad Avezzù di scordarsi di loro.
Noi siamo di altro avviso: le Frazioni hanno bisogno di Farmacie più attrezzate e aggiornate, magari prevedendo di renderle anche centro di formazione per il Primo Soccorso per i cittadini e le neo mamme; migliorarne la gestione anche, e soprattutto, con i suggerimenti dei clienti delle stesse che chiameremo ad esprimersi per imprimere un'impronta più mirata alla massima funzione sociale.Sulla salute non si può ragionare in termini meramente economico-finanziari e far girare l'utilità di farmacie e ospedali esclusivamente attorno al profitto: pensiamo a 360 gradi valutando anche gli aspetti di prevenzione grazie ai quali molte cure diventano meno necessarie e la salute dei cittadini è maggiormente tutelata.

Orlando Belletti

Liberi Cittadini

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