Cookies Policy

Questo sito raccoglie dati statistici anonimi sulla navigazione, mediante cookie installati da terze parti autorizzate, rispettando la privacy dei tuoi dati personali e secondo le norme previste dalla legge. Continuando a navigare su questo sito, cliccando sui link al suo interno o semplicemente scorrendo la home page verso il basso, accetti il servizio e gli stessi cookie.

giovedì 21 maggio 2015

Stienta, Azzalin a Corazzari: “Finito un ciclo al governo della Regione, c'è bisogno di cambiare facendo uno scatto etico”

“I cicli ci sono in ogni campo della vita e anche in Regione è arrivato il momento di cambiare. Mi chiedo quale credibilità possano avere soggetti che per problemi interni ai loro partiti hanno paralizzato il Consiglio per cinque settimane approvando solo all'ultimo il bilancio di previsione con una maratona notturna. C'è bisogno di aria fresca e di uno scatto etico”. Con una stoccata al centrodestra il capolista del Pd alle prossime elezioni regionali Graziano Azzalin ha chiuso il confronto a Stienta con il candidato della Lista Zaia Cristiano Corazzari e moderato dal direttore della Voce di Rovigo Pierfrancesco Bellini.

Una stoccata che chiama in causa anche l'assessore uscente Isi Coppola: “Un consigliere decaduto per aver dichiarato il falso sulle spese elettorali che viene comunque ricandidato in un partito che corre con Zaia e con l'accordo, visto che non sarà rieletta, di fare l'assessore in caso di vittoria del centrodestra. Questo modus operandi genera ulteriore sfiducia nella politica. Anche per questo dobbiamo cambiare”.

Tanti i temi sul tavolo nel confronto tra i due esponenti, che nell'ultimo mandato si sono anche trovati a lavorare a fianco su alcune questioni, anche se le divergenze restano: dall'immigrazione, “una questione che va affrontata a livello europeo, ma la vera emergenza nel nostro territorio è la disoccupazione e l'assenza di prospettive per tanti giovani, non si possono fare speculazioni”, alle infrasttrutture, “al ministro Delrio chiederei la conferma degli impegni su Nogara Mare e Romea Commerciale ma anche la garanzia che dietro non ci siano affari sporchi, che ci sia trasparenza”, fino agli Istituti polesani, “la famosa tolleranza zero di Zaia non ha portato a niente, solo al cambio del direttore generale”.


E ancora le politiche per rilanciare l'economia e l'occupazione: “L'insuccesso più clamoroso – ha detto il capolista del Partito democratico - è il Patto per lo sviluppo che io chiamo pacco per lo sviluppo. Tante misure estemporanee senza azioni coerenti e forti. Il Protocollo Polesine, per esempio, resta una delle più grandi fregature di questi anni, sono stati sbloccati 16 milioni e dati cash alle imprese senza verifiche, soldi assegnati anche ad aziende con operai in cassa integrazione. Mi chiedo che tipo di volano abbiano generato questi investimenti. Per aiutare le imprese oltre a una programmazione seria ci vorrebbero meno burocrazia e meno oneri e pure qua la Regione ha fallito”.

Nessun commento:

Posta un commento