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venerdì 7 agosto 2015

Ficarolo, chiesto l'avvio dell'attività ispettiva del consiglio sulla situazione organizzativa e autorizzativa della struttura e sui finanziamenti. Azzalin:ora Zaia applichi la tolleranza zero annunciata

“La notizia della conclusione delle indagini da parte della Procura di Rovigo sulle ipotesi di reato di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche e di frode nelle pubbliche forniture che vedono coinvolte 13 persone a vario titolo e riguardano gli Istituti Polesani di Ficarolo, rappresentano un'altra pagina nera per la storia della struttura e dell'intera sanità veneta. Dal presidente Zaia vorremmo che davvero, finalmente, usasse la tolleranza zero promessa nel giugno dello scorso anno”. A chiederlo è il consigliere regionale Graziano Azzalin nel commentare la notizia che vede nuovamente al centro di vicende giudiziarie la casa di cura ficarolese già oggetto di indagini per maltrattamenti compiuti da parte di alcuni operatori, per due omicidi, e per le procedure di accreditamento.

“Sul caso degli Istituti Polesani – spiega il il consigliere del Pd - avevo presentato insieme al collega Claudio Sinigaglia un'interrogazione nella quale si chiedeva al presidente della Giunta regionale se non ritenesse opportuno, recedere dalla convenzione stipulata con gli Istituti Polesani di Ficarolo. In seguito alle ulteriori vicende è stato proprio il Pd a chiedere l’avvio da parte del consiglio dell’attività ispettiva per far luce sulla situazione organizzativa e autorizzativa della struttura, sui finanziamenti erogati dalla Regione Veneto e su ogni altro elemento utile a capire se i drammatici fatti recentemente emersi siano riconducibili ad inadempienze o irregolarità. La relazione del servizio di vigilanza contiene già delle prime evidenze dei dubbi da noi sollevati. Sono però passati ancora dei mesi e, se da una parte è giusto che l'attività politico-amministrativa non abbia interferito con le inchieste in corso, ora è giunto il momento di iniziare ad agire e non solo facendo definitivamente chiarezza, ma anche tirando le debite conclusioni politiche, visto anche che al momento la struttura non si è nemmeno adeguata alle prescrizioni urgenti per mettersi in regola con l'accreditamento e la situazione continua praticamente ad essere quella stigmatizzata mesi fa”. 

“Stiamo parlando – conclude Azzalin - di una struttura privata con forti sospetti di irregolarità non solo sull'accreditamento, ma anche sull'ottenimento di milioni di euro, che potrebbero essere stati indebitamente sottratti alla sanità veneta proprio mentre dal presidente Zaia si solleva il problema delle decisioni prese a Roma. Giusto protestare per i tagli alla sanità, ma altrettanto giusto vedere come ed a chi vanno e sono andati i milioni di euro del bilancio regionale”.

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