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mercoledì 25 novembre 2015

Adria, Impegno per il Bene Comune: le luminarie a scapito delle manutenzioni.

L’amministrazione comunale ha deciso di attingere l’importo di 11.840,70 Euro dal fondo per manutenzioni per installare gli addobbi luminosi natalizi.
Impegno per il Bene Comune ritiene che in momenti  come questi  il Natale possa essere celebrato con sobrietà, evitando di sottrarre risorse da quelle per le manutenzioni che i cittadini, specie quelli che vivono nelle realtà più periferiche, lamentano come deficitarie e insoddisfacenti;  a questo  proposito significativo è  lo scarso livello di illuminazione stradale lamentato dai residenti in Ca' Garzoni.  

In questi momenti è giusto ricordare come un anno fa  sono state spese molte decine di migliaia di Euro in un solo fine settimana per  il progetto Adria Borgo Autentico che di turistico aveva solo il nome.

Sull’esito e sulle conseguenze di quella operazione la Giunta  da mesi sta cercando di mettere la sordina.

Noi, che abbiamo seguito fin dall’inizio quel  progetto, chiediamo ora con forza che l’Amministrazione Comunale, indicando chi ha collaborato con l’assessore nel redigerlo, si assuma le responsabilità di quello che è stato secondo noi  un disastro  sotto il profilo ideativo e politico-amministrativo, chiarendo definitivamente quanto è costata e costerà alle casse comunali l’intera operazione.

Impegno per il Bene Comune

martedì 24 novembre 2015

Adria, lo scenario elettorale si arricchisce di un'interessante novità: Impegno per il Bene Comune scioglie le riserve e rappresenterà i cittadini alle elezioni comunali 2016


Il Comitato Impegno per il Bene Comune ha trovato nel proprio gruppo le forze per l’avvio della Lista Civica che avrà la responsabilità di tradurre in proposta per la Città di Adria il lavoro svolto, i progetti sviluppati e l’esperienza maturata in oltre un anno di attività a servizio dei cittadini.


La nascita della Lista Civica Impegno per il Bene Comune è il risultato delle moltissime e frequenti  richieste degli Adriesi, che si sono riconosciuti ed hanno sostenuto i valori dell’operare e le modalità nell’affrontare le problematiche sul nostro territorio.

La Lista Civica Impegno per il Bene Comune porterà nel proprio programma elettorale una visione amministrativa giovane  pratica ed innovativa di Adria e creerà con le risorse esistenti opportunità  per gli adriesi presenti e futuri. 

Impegno per il Bene Comune

mercoledì 18 novembre 2015

Adria, l'Amministrazione Comunale indice una fiaccolata in ricordo delle vittime di Parigi.

Sulla scia dell'emozione e del profondo sdegno suscitati dalla catena di attentati che ha colpito al cuore Parigi verso chi ha voluto togliere la vita a centinaia di persone inermi per attaccare l’Europa e il mondo occidentale, anche l’Amministrazione Comunale di Adria (ricordiamo quella di questa sera a Rovigo ore 19, da piazza XX Settembre e conclusione in Accademia dei Concordi) indice una Fiaccolata di solidarietà per venerdì 20 novembre 2015, con partenza alle ore 20,45 da Piazzetta San Nicola dove, dopo un breve saluto del Sindaco, si terrà un momento musicale a cura del Conservatorio Statale di Adria. 

La manifestazione proseguirà poi in corteo fino a  Piazza Garibaldi per finire con una semplice preghiera ed un canto all’interno della Chiesa Cattedrale, quale occasione per ricordare le vittime del terrorismo, l’italiana Valeria Solesin e testimoniare la vicinanza alla nazione francese.

venerdì 13 novembre 2015

Ponti di barche sul Po a rischio chiusura, Azzalin: Si sta lavorando per trovare una soluzione anche attraverso l'Ente Parco

“Regione ed Ente Parco del Delta del Po del Veneto sono già al lavoro per cercare di trovare una soluzione all'allarme lanciato dagli amministratori locali sulla possibile chiusura da gennaio dei ponti di barche sul Po di Gnocca e sul Po di Goro, che oltre a mettere in contatto centri abitati altrimenti a rischio di trovarsi isolati, rappresentano una caratteristica del nostro Delta ed una risorsa anche dal punto di vista della sua fruizione turistica. E' impensabile, che proprio mentre si cercano strade per la valorizzazione di questa terra, che ha ricevuto anche l'importante riconoscimento Mab Unesco, si taglino i ponti”. A sottolinearlo è il consigliere regionale Graziano Azzalin, che da polesano si è già attivato perché sia trovata al più presto una soluzione.

“L'assessore Cristiano Corazzari – aggiunge l'esponente del Pd - si è subito mostrato disponibile ed altrettanta disponibilità l'ho riscontrata da parte del commissario straordinario dell'Ente Parco Mauro Viti. Proprio con quest'ultimo è stata valutata positivamente l'ipotesi che possa essere il Parco ad intervenire in modo da salvaguardare un patrimonio paesaggistico del Delta che assolve anche ad una fondamentale ed imprescindibile funzione di collegamento stradale fra i centri abitati di Gorino Sullam, nel Comune di Taglio di Po e di Santa Giulia, nel Comune di Porto Tolle, ma anche fra Gorino Veneto e Gorino Ferrarese, che ricadono rispettivamente nel territorio di Ariano nel Polesine e Goro, quindi un collegamento fra le due province di Rovigo e Ferrara e fra le due regioni Veneto ed Emilia-Romagna. Proprio l'unità che serve per far decollare il Delta del Po e che va anzi rinsaldata. Il ponte sul Po di Goro, insomma, oltre ad un collegamento viario è anche un simbolo del cammino congiunto che i due territori, divisi amministrativamente, ma unici dal punto di vista geografico ed ambientale, devono percorrere. Per questo il ponte non può e non deve essere chiuso”.

Adria, Impegno per il Bene Comune: Riforma sanitaria: perché il Sindaco non difende l'Ulss 19 e il territorio adriese?

Nel silenzio totale di ogni voce istituzionale Impegno per il Bene Comune chiede al Sindaco di Adria anche nella sua veste di Presidente della Conferenza dei Sindaci quale sia la sua posizione rispetto alla riforma sanitaria regionale che incombe sul destino del territorio adriese e sulle strutture ospedaliere e socio sanitarie di cui la popolazione non può assolutamente fare a meno.
La protesta annunciata per il giorno 10 ottobre sembrerebbe essere stata completamente abbandonata in ragione di un’attesa verso interventi da parte della maggioranza di governo regionale di modifica del progetto di legge che alla lettura del testo in verità non ne hanno assolutamente spostato la sostanza di una programmazione socio-sanitaria di fatto accentrata nelle mani della sola Azienda Zero.
Chiediamo al Sindaco se intenda prendere posizione contro la decisione che pretende di qualificare la “dimensione ottimale” di ciascuna Ulss, solo in relazione a una dimensione unicamente territoriale (provinciale) che non tiene conto dei livelli socio sanitari minimi garantiti, i quali si possono ritenere uguali per tutti i cittadini della Regione Veneto solo se per tutti i cittadini sono garantite uguali opportunità di accesso in termini di qualità, tempi di erogazione, adeguatezza alle specificità del territorio. Perché questa decisione priva Adria e tutto il Basso Polesine di una struttura, l’Ulss 19 (con la quale si tengono saldamente legate al nostro territorio qualità e quantità dei servizi) che non possiamo lasciare che venga considerata un “costo” essendo l’unico vero “investimento” per la salute di tutti noi cittadini.
Chiediamo al Sindaco di Adria come pensa che tali garanzie possano essere tutelate quando i cittadini dovranno accedere ai servizi che qualcuno lontano dalla conoscenza di disagi e difficoltà locali ha deciso ed organizzato su finalità economiche e senza il coinvolgimento attivo di enti locali e privato sociale che fino ad ora ha permesso davvero di attivare ed offrire servizi mirati, in quanto dal punto di vista assistenziale sarà sempre il management dell'Azienda Zero a definire la tipologia di assistenza che dovrà essere erogata.
Chiediamo infine al Sindaco non solo se e quando abbia intenzione di indire iniziative efficaci a sostegno della sanità adriese ma anche se sia intenzionato a informare i cittadini in modo serio ed approfondito sulla riforma che subiranno.

Elisa Corniani
Impegno per il Bene Comune

martedì 10 novembre 2015

Adria, Impegno per il Bene Comune contesta la Giunta: scredita i dipendenti comunali.

Che i dipendenti comunali abbiano degli obblighi contrattuali e che ogni violazione a tali obblighi sia una violazione anche penale lo dice l’ordinamento giuridico Italiano. 

Che a ricordarlo agli stessi dipendenti sia un superiore gerarchico è doveroso e che ad auspicarlo siano gli amministratori  è opportuno. 

Ma se un sindaco espone sulla stampa i moniti che dovrebbero essere diretti e riservati agli ambiti lavorativi interni il fatto suscita quanto meno delle domande.

Al lettore infatti tutto ciò non passa inosservato, anzi è portato, giustamente, a domandarsi se questo non sia una velata accusa di sospette infrazioni. 

Impegno per il Bene Comune si chiede a quale fine questa amministrazione tenda quando getta sospetti pubblici sull’operato dei propri dipendenti, come in questo caso, ovvero nel recente passato parlando di “stipendificio”, o addirittura lancia accuse dirette come quando ha additato nei dirigenti la causa delle questioni più spinose che nel recente periodo hanno interessato il nostro Comune ( il caso “Borghi autentici d’Italia” e il caso “Vendita aree verdi Amolaretta”) e ancora quando ha deciso di consegnare al giudizio dell’opinione pubblica la decisione di “sospendere” le indennità di risultato fino a verifica che non sussistano aspetti pregiudizievoli nelle azioni condotte dai dirigenti nel corso del 2014 (si trattava delle problematiche relative al credito vantato da Adria Nuoto per la gestione della piscina comunale al rapporto con la ditta Beghelli per l’iniziativa adottata dall'ex assessore della Lega Nord Fabio Panetto, ed ai noti rapporti con l’associazione BAI) che di fatto ANCI e ARAN hanno consentito di risolvere rilevando l’infondatezza della decisione.

Poiché la documentazione tutta sembra mostrare come le scelte dell’amministrazione siano invece il punto di partenza e di arrivo dei percorsi contestati  questa azione ci appare infatti  solo la solita logora e stinta modalità di distrarre ed orientare l’opinione cittadina con il vecchio adagio del “dipendente pubblico fannullone ed incompetente”. 

In realtà quegli stessi dirigenti e dipendenti sono gli stessi che lavorano quotidianamente dietro le quinte per realizzare tutte le iniziative, le opere e i servizi di cui Sindaco e Assessori amano sfoggiarsi sulla stampa senza mai menzionarne l’operato.

Ricordiamo infatti al signor Sindaco e alla sua coalizione di governo che la conduzione della città passa necessariamente attraverso le azioni che Giunta e Consiglio sono chiamati a fare: affidare gli incarichi ai dirigenti, i budget di bilancio ai settori e la responsabilità dei procedimenti amministrativi ai dipendenti e che queste azioni sono basate su rapporti fiduciari che l’approvazione dei rispettivi atti dichiarano (fino ad ora) esserci. E ricordiamo che in caso vi siano delle ragioni fondate di sfiducia esistono i percorsi giuridici per agire, solo ad esito positivo dei quali l’Amministrazione è legittimata ad informare l’opinione pubblica.

Nel frattempo dovrebbero trovare spazio, accanto ai propri, anche i meriti dei dipendenti.

Marco Tosato, Vice presidente Comitato Impegno per il Bene Comune.  

domenica 8 novembre 2015

Parapendio rosa: nuovo record del mondo per la friulana Nicole Fedele

La pilota di Gemona del Friuli Nicole Fedele (foto) ha consolidato il record del mondo femminile di distanza libera percorrendo ben 401 chilometri. Il precedente record, 381 km, le apparteneva dal 2013.
Teatro dell'impresa, oggi come due anni or sono, il nord est del Brasile, assunto a paradiso del volo libero, visto che lo scorso mese tre piloti brasiliani, Frank Thoma Brown, Marcelo Prieto e Donizete Baldessar Lemos hanno volato per 514 km, nuovo record mondiale maschile.
La trentenne originaria di Ovaro, paesino vicino al monte Zoncolan, professione traduttrice, si è librata in cielo per nove ore e 21 minuti. 
Il decollo è avvenuto verso le ore 10 da un pendio su una collina di circa 450 metri nei pressi di Quixadà, cittadina dello stato Cearà a circa 170 chilometri da Fortaleza. Durante il volo gli strumenti in dotazione alla pilota, il GPS principalmente, hanno registrato una quota massima di 3054 metri ed una velocità media poco sotto i 45 km/h.
Dapprima Nicole Fedele ha sorvolato una vasta zona pianeggiante dalla quale si ergono bassi rilievi, sfiorando piccoli centri, quali Custodio e Madalena. Poi lungo la rotta alture più consistenti si sono alternate a nuove pianure ed agglomerati quali Pedroli, Caldeirao e Piripiri, fino al punto nel quale ha infine toccato terra oltre Barras, nel bel mezzo dell'ennesima pianura tra una ciurma di bimbi festanti.
Nicole Fedele si innamorò del volo in parapendio nel 2002, per poi coltivare la nuova e folgorante passione fino a vincere la Coppa del Mondo ed il titolo europeo nel 2012 e detenere otto record mondiali.

Nel frattempo un'altra squadra di sette piloti italiani è impegnata a Tacima, paesino dell'entroterra dello stato di Paraìba, nell'intento di battere il record mondiale maschile, stabilito lo scorso mese nella medesima zona.
La spedizione si è assegnata il nome benaugurale "Project +500" ed è composta dai trentini Moreno Parmesan e Eric Galas, da Luigi Grandi, Giulio Michelin, Paolo Grigoletto di Vicenza, da Lorenzo Zamprogno e Claudio Mancino di Treviso.
Fino ad oggi non si sono registrate performances di rilievo. I voli sono avvenuti in condizioni non favorevoli tra coperture nuvolose negli alti strati e forti venti, fino a 45 km/h, con decolli rocamboleschi puntualmente documentati dai filmati sulla pagina facebook di "Project + 500".

Gustavo Vitali - Ufficio Stampa FIVL
Associazione Nazionale Italiana Volo Libero (registro CONI n. 238227)
il volo in deltaplano e parapendio
http://www.fivl.it 

Adria, Impegno per il Bene Comune: alle frazioni promesse spicciole.

Impegno per il Bene Comune porta all'attenzione dei cittadini adriesi e, soprattutto, dei residenti nei paesi attorno al centro di Adria,  la pochezza di risorse economiche che l'amministrazione comunale ha messo a disposizione per interventi nelle frazioni su edifici, strade e per quei servizi di primaria importanza di cui i cittadini che vivono nelle zone più periferiche del territorio comunale hanno necessità.

Evidenziamo con amarezza come in questi anni  le comunità frazionali siano  state abbandonate all'incuria, nonostante le grandi promesse fatte nelle ultime campagne elettorali e fin dall'inizio di questo periodo amministrativo.

Nel piano triennale delle opere pubbliche solo 75.000 euro, e nel 2018, sono state destinate all'asfaltatura strade su tutto il territorio comunale; di questi   solo gli spiccioli arriveranno nelle frazioni, le quali, anche se non mancano di rappresentanti all'interno del palazzo, subiranno ancora una  volta la politica centralista degli assessorati specifici che continuano a riservare risorse importanti in strutture, lavori pubblici o altre operazioni di secondaria importanza rispetto  alle primarie necessità.

Le associazioni frazionali, nonostante le difficoltà nel far quadrare i bilanci e nell'organizzare  eventi districandosi  tra ostacoli burocratici e  in presenza di una normativa sempre più complessa, donano ogni anno energie, tempo e risultati preziosi a tutta la comunità adriese.
Le realtà di Valliera 2000 e Bottrighe ad esempio regaleranno, nel vero senso della parola, con i loro sforzi e il loro volontariato solidale  i servizi igienici nel campetto polivalente di Valliera e il restauro della statua di Maddalena a Bottrighe.

"Impegno per il Bene Comune  ritiene che le realtà cittadine, siano esse centro, quartieri residenziali, località o frazioni, rappresentino alla pari le diverse anime di Adria che grazie appunto a questa complessità è città e non "borgo".

Stanziamenti per manutenzioni e investimenti  previsti in questo Piano delle Opere Pubbliche non esprimono né considerazione né tanto meno rispetto per le singole realtà delle frazioni ma nemmeno per la città nel suo complesso.

Le associazioni di volontariato sono di fatto, con il loro impegno, l'unica forza che rende coeso il territorio svolgendo concretamente una supplenza nei confronti di cariche istituzionali  capaci solo  di comparire sulla stampa per attribuirsi meriti non propri e di mettere il cappello sui risultati che altri hanno ottenuto con sacrificio".
 
Andrea Pozzati
Impegno per il Bene Comune

giovedì 5 novembre 2015

Sanità, Azzalin: “L'investimento di 5 milioni spesi dalla Regione per realizzare cinque bunker per l'installazione di acceleratori lineari all'ospedale di Schiavonia, risponde ad esigenze di programmazione sanitaria o ad obblighi derivanti dalla finanza di progetto? E quale futuro ci sarà per la Radioterapia oncologica dell'Ospedale di Rovigo?

In questi giorni in cui il tema dei project financing ospedalieri è tornato di stretta attualità, sia per quanto riguarda quelli già realizzati che per quelli da realizzare, con il teatrino tutto padovano di un ospedale che anche senza sapere dove e come si vuole già mettere in mano ai privati, è bene tenere alta la guardia e, per questo, ho presentato un'interrogazione per avere chiarezza su un importante investimento che la Regione ha fatto sull'Ospedale Madre Teresa di Calcutta di Schiavonia”. E' il consigliere regionale del Pd Graziano Azzalin a rimarcare la presentazione dell'atto ispettivo con il quale chiede conto al presidente Luca Zaia della spesa 5 milioni di euro per la realizzazione di quattro bunker per l’installazione di altrettanti acceleratori lineari nella struttura di Monselice.

“Due sono le questioni – spiega Azzalin – la prima riguarda, appunto, il tema specifico dei project. Considerando che nel febbraio del 2014 era lo stesso Zaia a sottolineare che questi sono 'uno strumento efficace se riusciamo a governarlo, ma se permettiamo che sia lui a governarci, andremo in default in tutti i settori in cui lo applichiamo, a cominciare dal comparto della sanità'. Ecco, l'investimento a Schiavonia risponde ad esigenze di programmazione sanitaria o ad obblighi derivanti dalla finanza di progetto? In entrambi i casi si pone una seconda domanda, guardando agli equilibri regionali ed a quanto messo nero su bianco con il Piano socio-sanitario: quale sarà il futuro della Uoc di Radioterapia Oncologica dell’Ulss 18 di Rovigo? Con i nuovi acceleratori lineari la dotazione per il vicino territorio padovano raggiungerebbe una media di 8,5 per milione di abitanti, superiore alla media nazionale (6 acceleratori lineari per milione di abitanti) ed agli standard europei (7-8 acceleratori per milione di abitanti). Già in Veneto sono sono attivi 9 centri di Radioterapia oncologica: 7 del servizio sanitario regionale (Belluno, Treviso, Mestre-Venezia, Padova, Rovigo, Legnago, Verona e Vicenza) e 2 privati convenzionati (Abano Terme e Negrar). Il timore è che, con l'incombente realizzazione di un'ulteriore mega struttura in project financing a Padova costruendo una nuova gabbia contrattuale che vincolerà le scelte del sistema regionale ai contratti con i privati, con la messa in funzione di 4 acceleratori lineari di recente installazione all’Ospedale di Schiavonia, si possa accantonare il rinnovamento tecnologico della Radioterapia oncologica rodigina, con mobilità del personale dedicato. Il tutto a detrimento del rispetto dei parametri indicati dal Piano che prevedono che l'Ospedale di Rovigo Santa Maria della Misericordia mantenga le caratteristiche di centro hub”.

domenica 1 novembre 2015

Polesine, Azzalin: adeguamento antisismico dei capannoni ritardi nei contributi: urgente e doveroso pagare. La sicurezza non è al primo posto.

“Il messaggio che viene dato al momento è che la sicurezza e l'adeguamento alle norme antisismiche non sono una priorità di questa Giunta. E questo nonostante nel maggio 2012 una serie di eventi sismici abbiano tragicamente evidenziato che il Polesine è ben lontano dal rischio zero nel quale veniva prima inserito”: secondo il consigliere regionale Graziano Azzalin la Regione sta accumulando ritardi nell'erogazione dei contributi già stanziati a favore degli interventi di messa in sicurezza sismica delle strutture che ospitano attività produttive e, proprio per questo ha depositato ieri un'apposita interrogazione nella quale chiede alla Giunta “se non ritenga urgente e doveroso effettuare in via prioritaria i pagamenti al fine di evitare disparità di trattamento tra i soggetti colpiti da eventi calamitosi e di sostenere le attività produttive di un importante territorio del Veneto”. 

“Non si tratta di una questione da poco – spiega Azzalin - Dopo il sisma, meritoriamente, la Regione aveva provveduto ad approvare un bando per sostenere i necessari e fondamentali interventi di messa a norma dei capannoni, stanziando per questo 1 milione di euro. Il contributo copriva il 50%, e comunque fino ad un massimo di 70mila euro, le spese per i lavori di adeguamento che erano stati avviati dopo il terremoto. Hanno partecipato al bando 136 soggetti, di cui 130 sono stati ammessi al contributo, ricadenti sia nei Comuni direttamente interessati di Ficarolo, Fiesso Umbertiano, Gaiba, Occhiobello e Stienta, che in quelli ricadenti sotto la gestione del Commissario Delegato per l’Emergenza Sismica, ovvero quelli di Bagnolo di Po, Calto, Canaro, Canda, Castelguglielmo, Castelmassa, Ceneselli, Gavello, Giacciano con Baruchella, Melara, Pincara,Salara, Trecenta, Adria, Bergantino e Castelnovo Bariano”.

“Peccato, però – rimarca il consigliere polesano – che ad oggi solo 85 mila euro della prima trance di 500 mila siano stati effettivamente erogati. Questo pesante ritardo nei pagamenti sta mettendo in grande difficoltà i beneficiari dei contributi che hanno già realizzato gli interventi. Per analoghe situazioni di emergenza, la Giunta regionale ha provveduto tempestivamente alla liquidazione dei contributi, pertanto risulta incomprensibile tale disparità di trattamento. E, soprattutto, questa attesa potrebbe far pensare che la messa in sicurezza antisismica degli edifici produttivi non sia considerata una priorità di questa amministrazione regionale, mentre il messaggio sulla sicurezza che dovrebbe passare è proprio quello che, all'opposto, nulla è più importante della prevenzione e della sicurezza”.