“Regione ed Ente Parco del Delta del Po del Veneto sono già al lavoro per cercare di trovare una soluzione all'allarme lanciato dagli amministratori locali sulla possibile chiusura da gennaio dei ponti di barche sul Po di Gnocca e sul Po di Goro, che oltre a mettere in contatto centri abitati altrimenti a rischio di trovarsi isolati, rappresentano una caratteristica del nostro Delta ed una risorsa anche dal punto di vista della sua fruizione turistica. E' impensabile, che proprio mentre si cercano strade per la valorizzazione di questa terra, che ha ricevuto anche l'importante riconoscimento Mab Unesco, si taglino i ponti”. A sottolinearlo è il consigliere regionale Graziano Azzalin, che da polesano si è già attivato perché sia trovata al più presto una soluzione.
“L'assessore Cristiano Corazzari – aggiunge l'esponente del Pd - si è subito mostrato disponibile ed altrettanta disponibilità l'ho riscontrata da parte del commissario straordinario dell'Ente Parco Mauro Viti. Proprio con quest'ultimo è stata valutata positivamente l'ipotesi che possa essere il Parco ad intervenire in modo da salvaguardare un patrimonio paesaggistico del Delta che assolve anche ad una fondamentale ed imprescindibile funzione di collegamento stradale fra i centri abitati di Gorino Sullam, nel Comune di Taglio di Po e di Santa Giulia, nel Comune di Porto Tolle, ma anche fra Gorino Veneto e Gorino Ferrarese, che ricadono rispettivamente nel territorio di Ariano nel Polesine e Goro, quindi un collegamento fra le due province di Rovigo e Ferrara e fra le due regioni Veneto ed Emilia-Romagna. Proprio l'unità che serve per far decollare il Delta del Po e che va anzi rinsaldata. Il ponte sul Po di Goro, insomma, oltre ad un collegamento viario è anche un simbolo del cammino congiunto che i due territori, divisi amministrativamente, ma unici dal punto di vista geografico ed ambientale, devono percorrere. Per questo il ponte non può e non deve essere chiuso”.
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