“La data del 17 aprile va a penalizzare pesantemente la partecipazione alla consultazione referendaria sulle trivellazioni. L’indicazione del Governo va in senso contrario alla necessità di dare ascolto e di coinvolgere i cittadini su una questione di primaria importanza per il territorio e la qualità dell’ambiente”.
La presa di posizione è del consigliere regionale del Pd e vice presidente della Commissione Agricoltura e Politiche del lavoro, Graziano Azzalin, che insieme al presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti rappresenta il Veneto nel gruppo di lavoro delle 10 Regioni (ora 9) proponenti il referendum anti-trivelle.
“Essendo previsto, per la validità del referendum, il raggiungimento del quorum, a differenza di quello istituzionale posto dal presidente del Consiglio come un grande momento di confronto istituzionale, è evidente che, slegando la consultazione dalle elezioni amministrative, questo obiettivo diventa oggettivamente difficile. Il parere dei cittadini non solo andrebbe favorito ma politicamente richiesto: la soluzione più logica, anche dal punto di vista del risparmio di soldi pubblici, era quella di inserire il referendum in un Election Day”.
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