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venerdì 30 gennaio 2015

Il Report 2014 di Ecoambiente racconta un Polesine attento all'ambiente

La raccolta differenziata “vola” Nel 2014 superato il 65% e in molti comuni tocca il 70%.

A fine ottobre 2014 la raccolta differenziata in Polesine dà segni di innegabile salute. Per la prima volta il dato provinciale, dopo alcuni anni stabile al 64%, ha superato decisamente il valore del 65%, che è l'obiettivo nazionale da raggiungere, toccando il 66%. Meglio ovviamente hanno fatto i 49 comuni dove il sistema di raccolta adottato è quello del servizio “porta a porta”: dopo alcuni anni di costante calo, nel 2014 si è imboccata la via del rilancio, che in molti Comuni della Provincia raggiunge o supera il 70%. Si tratta di un risultato assai positivo, ottenuto grazie all'acquisizione da parte dei cittadini di una sempre maggiore sensibilità ambientale, unita all'impegno di Ecoambiente. La rimodulazione del servizio, il nuovo servizio di Ecocamion, la ristrutturazione degli Ecocentri, la creazione di nuove filiere di raccolta differenziata per le aziende, sono alcune delle misure attuate dall'azienda a partire da febbraio 2014 per migliorare la qualità del servizio e arrivare ad un risparmio significativo dei costi. Il dato sulla differenziata dà ragione della bontà delle scelte aziendali. Nei primi dieci mesi del 2014 il Polesine ha prodotto circa 105 mila tonnellate di rifiuti: meno 1,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il calo è probabilmente in linea con la situazione di crisi economica ed il ridimensionamento dei consumi. Certamente questo dato, non positivo di per sè, rende ancor più significativi i risultati di maggiore raccolta differenziata, che vince anche in un contesto di difficoltà economica che evidentemente non allontana i cittadini dall'amore per l'ambiente e dal senso civico.




Risparmiati 3,6 milioni di euro che restano al territorio 

Ed infatti il servizio nel 2014 è costato 1,2 milioni di euro in meno rispetto al 2013. Un risultato importante soprattutto perché raggiunto in un contesto assai difficile. La provincia di Rovigo dal 2013 vive una condizione di emergenza rifiuti. Significa che non è autonoma nello smaltimento dei rifiuti solidi non riciclabili e che è costretta a ricorrere alla discarica di S.Urbano (Padova). A questo si deve sommare un altro anno di incrementi spontaneo dei costi per effetto dell’inflazione, sia pure in frenata. Nel 2012, l'obiettivo principe dei soci fondatori di Ecoambiente era di arrivare in pochi anni alla riduzione del 10% dei costi del servizio. Da allora, tutte le strategie aziendali adottate sono andate in questa direzione ed i risultati cominciano ad essere evidenti. Già nel 2013 si era riusciti in un primo contenimento dei costi. E' vero che il costo richiesto ai Comuni fu di poco inferiore a quella dell'anno precedente, quando a gestire il ciclo dei rifiuti erano Ecogest ed ASM Ambiente, ma su di essi non pesò in alcun modo l'adeguamento dovuto all'andamento dell'inflazione, un onere assai pesante che Ecoambiente si accollò per intero: all'incirca 1 milione di euro risparmiati. Nell'anno 2014, Ecoambiente è riuscita a diminuire del 4% sui costi del servizio di raccolta e trattamento dei rifiuti. Capiamo come. Il merito si deve soprattutto ad una efficace rimodulazione dei servizi. Studiata per migliorare la qualità, incrementare quindi la percentuale di differenziata, garantire una maggiore sicurezza di lavoro per il personale dipendente, essa è riuscita nell'obiettivo primo della riduzione dei costi all'utenza. 

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