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sabato 19 marzo 2016

Referendum sulle Trivellazioni: Azzalin, Bisogna metterci il quorum. Sbaglia chi tenta di affossare la consultazione

Ora ancora di più: invitare ad astenersi sul referendum contro le trivellazioni, come ha fatto la segreteria nazionale, è un errore che pagheremo pesantemente come Pd. L’ennesima conferma di come il cumulo di cariche fra presidente del consiglio e segretario di partito produca un cortocircuito. Del resto, lo statuto del Pd prevede l’incandidabilità a segretari locali di quanti ricoprono cariche istituzionali. Abbiamo quindi il paradosso che l’assessore di un piccolo comune non può fare il segretario di circolo, ma il capo del Governo può essere al tempo stesso il segretario nazionale. 

In questa occasione, una volta di più si vede come, per compiacere il leader assoluto, parte del Pd abbia deciso di abdicare ai propri valori e principi e questo, da fondatore del Pd, non lo posso accettare in silenzio. Sulle trivellazioni non posso condividere questa posizione che contrasta, non solo con le battaglie che abbiamo condotto in questi anni,ma soprattutto affossa l’etica politica di un partito che ha la parola democratico nel suo stesso nome.

Il referendum è lo strumento sovrano della democrazia diretta e partecipata. Sbaglia chi tenta di affossare la consultazione, quasi temesse il pronunciamento dei cittadini che, invece, è sempre da ritenere importante. Nascondersi dietro un dito, sminuire la portata di una consultazione popolare, è un segno di grave miopia politica e in netto contrasto con la storia che ha dato vita al Pd. Così come non rendersi conto di quale sia il pensiero dei propri militanti sul territorio, sempre più distanti dai vertici nazionali, chiusi nella loro torre d’avorio. Verrà un momento in cui, però, anche loro avranno bisogno del voto dei cittadini e sarebbe brutto accorgersi che il proprio elettorato, in quel caso sì preferirà l’astensione, non riconoscendosi più in quello che era il proprio partito.

Il tema delle estrazioni, a livello territoriale è forte e sentito, dal Veneto alla Puglia. In Polesine, in particolare, portiamo ancora le profonde cicatrici dei disastri causati dalla subsidenza a seguito delle estrazioni metanifere sospese per legge 50 anni fa proprio per arrestare lo sprofondamento del territorio e il conseguente dissesto idrogeologico. A noi non si può dire che le estrazioni di idrocarburi non hanno conseguenze. Si esca dai salotti romani e dagli studi televisivi per toccare con mano la realtà locale.

Le battaglie giuste vanno fatte e portate avanti con tutte le energie, non esistono ordini di scuderia che possono attenuare o fermare il mio impegno in difesa dei nostri mari e del territorio che rappresento.

Il 17 aprile sarà un grande giorno per la democrazia e non voglio sprecare questa occasione.


Graziano Azzalin
Consigliere regionale Pd Veneto
Membro del comitato promotore del referendum

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