La raccolta
differenziata “vola”
Nel 2014 superato il 65%
e in molti comuni tocca il 70%.
A fine ottobre 2014 la raccolta differenziata
in Polesine dà segni di innegabile
salute.
Per la prima volta il dato provinciale,
dopo alcuni anni stabile al 64%, ha superato
decisamente il valore del
65%, che è l'obiettivo nazionale da
raggiungere, toccando il 66%.
Meglio ovviamente hanno fatto i 49
comuni dove il sistema di raccolta
adottato è quello del servizio “porta
a porta”: dopo alcuni anni di costante
calo, nel 2014 si è imboccata la via
del rilancio, che in molti Comuni della
Provincia raggiunge o supera il
70%.
Si tratta di un risultato assai positivo,
ottenuto grazie all'acquisizione da
parte dei cittadini di una sempre maggiore
sensibilità ambientale, unita
all'impegno di Ecoambiente.
La rimodulazione del servizio, il nuovo
servizio di Ecocamion, la ristrutturazione
degli Ecocentri, la creazione
di nuove filiere di raccolta differenziata
per le aziende, sono alcune delle
misure attuate dall'azienda a partire
da febbraio 2014 per migliorare la
qualità del servizio e arrivare ad un risparmio
significativo dei costi.
Il dato sulla differenziata dà ragione
della bontà delle scelte aziendali.
Nei primi dieci mesi del 2014 il
Polesine ha prodotto circa 105 mila
tonnellate di rifiuti: meno 1,3% rispetto
allo stesso periodo dell'anno
precedente. Il calo è probabilmente
in linea con la situazione di crisi economica
ed il ridimensionamento dei
consumi.
Certamente questo dato, non positivo
di per sè, rende ancor più significativi
i risultati di maggiore raccolta
differenziata, che vince anche in un
contesto di difficoltà economica che
evidentemente non allontana i cittadini
dall'amore per l'ambiente e dal
senso civico.
Risparmiati 3,6 milioni di euro
che restano al territorio
Ed infatti il servizio nel 2014 è costato
1,2 milioni di euro in meno rispetto
al 2013.
Un risultato importante soprattutto
perché raggiunto in un contesto
assai difficile.
La provincia di Rovigo dal 2013 vive
una condizione di emergenza rifiuti.
Significa che non è autonoma nello
smaltimento dei rifiuti solidi non riciclabili
e che è costretta a ricorrere
alla discarica di S.Urbano (Padova).
A questo si deve sommare un altro
anno di incrementi spontaneo dei
costi per effetto dell’inflazione, sia
pure in frenata.
Nel 2012, l'obiettivo principe dei soci
fondatori di Ecoambiente era di arrivare
in pochi anni alla riduzione del
10% dei costi del servizio.
Da allora, tutte le strategie aziendali
adottate sono andate in questa direzione
ed i risultati cominciano ad
essere evidenti.
Già nel 2013 si era riusciti in un primo
contenimento dei costi.
E' vero che il costo richiesto ai
Comuni fu di poco inferiore a quella
dell'anno precedente, quando a
gestire il ciclo dei rifiuti erano
Ecogest ed ASM Ambiente, ma su di
essi non pesò in alcun modo l'adeguamento
dovuto all'andamento
dell'inflazione, un onere assai pesante
che Ecoambiente si accollò per
intero: all'incirca 1 milione di euro
risparmiati.
Nell'anno 2014, Ecoambiente è riuscita
a diminuire del 4% sui costi del
servizio di raccolta e trattamento
dei rifiuti.
Capiamo come.
Il merito si deve soprattutto ad una
efficace rimodulazione dei servizi.
Studiata per migliorare la qualità, incrementare
quindi la percentuale di
differenziata, garantire una maggiore
sicurezza di lavoro per il personale
dipendente, essa è riuscita
nell'obiettivo primo della riduzione
dei costi all'utenza.