L’abolizione del vitalizio agli ex parlamentari condannati in via definitiva per mafia e per corruzione? Ancora nessuna risposta dal Parlamento, ma si parla sempre più dei 353mila firmatari di Riparte il futuro, la campagna di Libera e Gruppo Abele contro la corruzione. Ieri sera Leonardo Ferrante, operatore del Gruppo Abele e responsabile scientifico della campagna, è stato ospite a La Gabbia su La7.
Nel gennaio del 2013 Riparte il futuro (www.riparteilfuturo.it), l'innovativa campagna di mobilitazione digitale contro la corruzione, prima in Europa di questa portata, promossa da Libera e Gruppo Abele chiedeva ai candidati alle elezioni politiche di mettere in rete il curriculum vitae, la propria condizione reddituale e patrimoniale, l'eventuale presenza di conflitti d'interesse, la propria situazione giudiziaria e ne chiedeva l'impegno, una volta eletti, a riformare nei primi 100 giorni della nuova legislatura l'art. 416 ter del Codice Penale, la norma che riguarda lo scambio elettorale politico-mafioso e che considera corruzione soltanto il passaggio di denaro dal rappresentante pubblico al corruttore mafioso, trascurando altre controprestazioni essenziali: i 'favori', le raccomandazioni, le informazioni privilegiate sugli appalti in cambio di voti, la garanzia dalla repressione. Tutti atti che permettono l'accesso dei clan criminali alla vita economica e sociale del Paese senza creare allarme, passando per il fenomeno corruttivo.
Sostenuta in primis da don Luigi Ciotti e Francesca Rispoli, direttrice di Libera, la campagna oggi corre sull'ashtag #Stopvitalizio e può essere sottoscritta qui http://www.riparteilfuturo.it/stopvitalizio
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