Cookies Policy

Questo sito raccoglie dati statistici anonimi sulla navigazione, mediante cookie installati da terze parti autorizzate, rispettando la privacy dei tuoi dati personali e secondo le norme previste dalla legge. Continuando a navigare su questo sito, cliccando sui link al suo interno o semplicemente scorrendo la home page verso il basso, accetti il servizio e gli stessi cookie.

mercoledì 17 giugno 2015

Adria, il saluto a Don Giuseppe Mazzocco in partenza per una missione in Mozambico.

Don Giuseppe “Josè” Mazzocco di Costa di Rovigo è uno sanguigno, poco avvezzo alla retorica o alla metafora.
Pane al pane e vino al vino sembra essere il suo motto.
A 53 anni, dopo nove anni di missione tra i poverissimi nello Stato brasiliano di Bahia e sette da parroco nella chiesa di Cristo Divin Lavoratore nel quartiere Carbonara di Adria, si appresta gioiosamente a tornare tra i poverissimi africani in Mozambico.
In Polesine è diventato famoso per le battaglie a difesa dell’ambiente che lui intende come difesa del diritto degli ultimi.
“In Brasile ho imparato che la Terra è patrimonio di tutti e, soprattutto, è una speranza di vita per chi ha meno”, afferma con decisione.
E per fare questo ritiene indispensabile la coesione sociale, la solidarietà tra simili.
“In Italia, quando sono tornato, pensavo di trovare una società ricca, ma pure solidale. Mi sbagliavo.Qui è addirittura più difficile che la, tra i poveri bahiani. La si conosce ancora il valore del lottare insieme per un diritto o per difendersi collettivamente dagli appetiti di una multinazionale. La ho imparato quanto sia importante organizzarsi e far fronte comune. Qui ho conosciuto eccessi di individualismo e, spesso, di egoismo. La via della difesa dell’ambiente in Polesine era per me una difesa dell’essere umano, della democrazia e della solidarietà tra esseri umani ed è stato naturale ritrovarmi nelle lotte locali dei comitati ambientalisti, ma è necessario rafforzare la rete con la gente comune, con la società così detta civile. Tuttavia è l'impegno quotidiano di tutti che cambia la prepotenza degli affaristi senza scrupoli.”.
Per i Comitati ambientalisti è diventato figura aggregante. Dai No Carbone a Polesine Camerini, ai Comitati contro la Nogara-mare passando per quelli nati sulla scorta della triste vicenda della Coimpo di Ca’ Emo e tantissime, troppe, altre vertenze ambientali in lui hanno trovato ascolto e sprone senza timore di metterci la faccia anche quando i vertici diocesani titubavano o la politica si infastidiva.
“Vi sono state, talvolta, divergenze di vedute più sul metodo che nel merito, ma scontri veri e propri non ve ne sono mai stati. La libertà di azione non mi è mai mancata. Ho dato quel che In questo rapporto coi comitati ho dato quel che potevo e sapevo, un po’ di organizzazione,  ed ho ricevuto molto in cambio: conoscenza, impegno senza vantaggi personali, entusiasmo oltre le difficoltà, tanta umanità”.
E, nel proprio agire, è stato sicuramente stimolato dall’arrivo di Papa Francesco, una figura che si è presentata subito come attenta agli ultimi. La sua Enciclica "Laudato Sì", che ha già fatto storcere il naso a qualche potente, si parla di ambiente, ma soprattutto di ridefinire il progresso e di decrescita.
“ Spero l'enciclica del papa possa aiutare laici e credenti di tutte le religioni nel comune impegno nella custodia del creato e di ogni essere vivente”.
Ora la decisione di ripartire per la missione. Mozambico stavolta, Paese in cui rimarrà almeno tre anni se tutto andrà per il giusto verso.
“Il nostro prossimo, quello che Dio ci insegna ad aiutare, sono i poveri e l’Africa è una scelta dolorosamente naturale, soprattutto in un momento come questo. La diocesi di Adria e Rovigo aveva esaurito l’esperienza missionaria in Brasile e così mi sono guardato intorno ed ho trovato nella vicina diocesi di Verona la possibilità di questa nuova esperienza in cui di sicuro mi aiuterà anche quanto vissuto nei miei sette anni polesani.”.
Siamo certi che il lavoro di Don Josè sarà proficuo anche la in Mozambico e che tornerà a riportarci la ricchezza delle sue esperienze.


Vanni Destro

Nessun commento:

Posta un commento