Come da ormai consolidato copione, ecco anche a Rovigo l'equazione: sindaco leghista = sceriffo quindi vigili urbani = pistole e più pistole=più sicurezza.
Peccato che queste equazioni siano assolutamente false (e negli USA la cosa è pienamente dimostrata).
Questa mania leghista di armare i vigili è veramente fuori luogo, intanto perché ci vogliono soldi (che notoriamente non ci sono), insieme a formazione, allenamento (tiro al bersaglio), supporto anche psicologico, tutto una trafila che non dura il tempo di acquisto delle armi, ma impiega molto più tempo e risorse.
Ma poi il sindaco ha conoscenza delle reali esigenze dei vigili urbani? E' andato a parlare con loro per capire cosa necessitano per essere più presenti sul territorio (non solo per fare multe mi intendo)? Credo proprio di no.
Infatti se lo avesse fatto saprebbe che loro sono contrari ad essere armati, che hanno bisogno di più personale amministrativo per togliere loro il peso delle mansioni non proprio pertinenti con i loro compiti di sorveglianza, di una migliore gestione del loro tempo e delle loro mansioni.
Non sono cose che mi sono inventato ma avendo avuto modo di parlare con alcuni di loro, questo mi è stato riferito.
E dato che la Provincia è stata smantellata (anagraficamente) e c'è del personale in "esubero" perché non adoperarsi con gli organi competenti a trasferire parte di questo personale proprio al comando dei vigili?
E poi dalle notizie che si leggono dai giornali non abbiamo bisogno di vigili armati (se non di buon senso, pazienza e buona volontà) ma di miglior organizzazione e maggior presenza sul territorio, soprattutto nelle fasce diurne, perché in quelle notturne, ci sono le pattuglie di polizia e carabinieri a presidiare il nostro territorio.
Spero che i nostri vigili urbani si armino (per così dire) di buona volontà e facciano capire al sindaco quali sono le loro reali necessità.
Non certo di rendersi più pericolosi che di aiuto alla cittadinanza.
Vittorio La Paglia
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