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venerdì 15 novembre 2013

I Pink Floyd, aneddoti e segreti alla "XIV Fiera del Libro" di Porto Viro e nelle note del Coro Miscellaneous

1374719_10201713505153163_1309897498_n.jpgBellissima serata, quella di sabato scorso a Parole in Musica, presentazione del libro "Pink Floyd. Storie e Segreti" (Giunti, 2012), giunto ormai alla seconda edizione e scritto dai Lunatics, un gruppo di collezionisti di dischi e poster della band inglese, alla quale ha presenziato uno degli d'autori,il rosolinese Stefano Tarquini, fondatore del gruppo The Lunatics Club, ed uno dei massimi esperti mondiali della discografia ufficiale in vinile dei Pink Floyd, che ha avuto modo di spiegare l'unicità del loro gruppo e la genesi del libro, soffermandosi su alcuni capitoli (come il tour italiano dei Floyd del 1968 e l'errore di Rita Pavone) e di approfondire alcuni aspetti del collezionismo, un aspetto del più generico universo musicale molto affascinante ma misterioso ai più.

book_frontcover.jpgIl libro è, infatti, un viaggio di quasi 50 anni di storia del gruppo britannico: dagli avventurosi inizi nella Londra underground del 1966-67 alle prime date italiane davanti a pochi spettatori, dai più strani incidenti nei concerti a testi e canzoni perdute, fino ai risvolti esoterici ed enigmatici delle copertine curate dal mitico studio Hipgnosis. Con una galleria delle rarità discografiche più leggendarie, compresi i favolosi vinili rossi pubblicati in Giappone e oggi battuti a prezzi impressionanti nelle aste di settore.



tarquini.jpgStefano Tarquini, è anche creatore e curatore di tre siti internet dedicati alla band, fra cui il rinomato “The Mr Pinky Discography”, una vera e propria enciclopedia contenente tutto lo scibile sulla produzione discografica planetaria del gruppo britannico. E’ il massimo collezionista mondiale di vinili di “The Dark Side Of The Moon”.



1470404_579558162098874_1590427124_n.jpgA completare l'entusiasmo del pubblico, infine, è intervenuto il concerto del Coro Miscellaneous di Porto Viro, che ha presentato, in "un esperimento interessante, con un nuovo arrangiamento, unico nel suo genere" come l'ha definito Stefano Tarquini, "Another brick in the wall"




e "Us and them".


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