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domenica 22 settembre 2013

Chillemi e la transazione

portotolle.jpgFanno specie le parole del Sindaco di Ariano Polesine Giovanni Chillemi in difesa dell'accordo di transazione con Enel nel processo che vede il colosso dell'energia imputato per disastro ambientale nei suoi dirigenti al più alto livello.
Fa specie sentirlo dichiarare che la logica del "pochi, maledetti e subito" che sembra ispirare la transazione sia dovuta al fatto che vengono ad cadere i presupposti per la costituzione di parte civile.
A parte il fatto che se mancassero tali presupposti non si capisce il motivo per cui Enel pagherebbe 130000 euro al suo Comune, c'è da ricordare a Chillemi che, nel ruolo di primo responsabile della salute pubblica dei suoi amministrati, deve salvaguardare la situazione presente e non pregiudicare la possibile futura.
Gli ricordiamo che Enel, in un precedente procedimento, è stata condannata per imbrattamento e insudiciamento dovuto alle emissioni del suo camino a Polesine Camerini e che tracce di vanadio, metallo pesante che funge da marker e riconducibile alle emissioni della centrale Enel, è stato ritrovato nelle cellule di alcuni malati dell'area deltina dopo analisi fatte all'Istituto Nazionale tumori di Milano.
Ora, se l'insudiciamento e l'imbrattatura non sono stati prodotti con secchio e pennellesse da burloni significa che quei depositi si sono avuti per via aerea e che dunque è anche plausibile che un comune mortale, respirando, inali certe sostanze non propriamente salubri.
Datosi che certe patologie insorgono anche dopo tempo ed in funzione di accumulo di sostanze sembra alquanto pregiudicante verso i cittadini del suo territorio mettere pietre tombali, chissà perchè Enel le vuole, sopra ogni ipotesi risarcitoria futura. 
Oppure, in caso di malattia correlabile alle emissioni gli arianesi potranno, in futuro, rivolgersi a Chillemi.
Se poi guardiamo cinicamente al mero denaro può anche venire il dubbio che, visto che vi sono enti analoghi a quello amministrato dal Sindaco Chillemi che non hanno aderito alla transazione in questo momento e che potrebbero percepire risarcimenti più ingenti, egli non faccia l'interesse dei propri amministrati nemmeno sotto questo profilo rinunciando preventivamente a presentarsi quale parte civile.
Affermiamo questo non per andare in soccorso di altre forze politiche quali il PD che in altri Comuni, vedi Taglio di Po o Corbola, hanno tenuto il suo medesimo comportamento e il comportamento di Comuni di altro segno politico quali Porto Viro o Loreo ( l'unica costante è la presenza quale attore principale in tutti i Comuni dell'avvocato Luigi Migliorini, vero deus ex machina della transazione), ma per ribadire che in questa operazione gli elementi quantomeno del dubbio ci sarebbero tutti e decidere in modo netto e definitivo non è certo indice di lungimiranza politica e di interesse per la salvaguardia della salute e dell'ambiente dei territori che si amministrano.
Il Comitato Delta Nostro invita i cittadini dei territori amministrati dai Sindaci transanti a significare la propria disapprovazione in modo civile, ma visibile e fermo, verso amministratori tanto "superficiali" e si propone di fare la stessa cosa attraverso iniziative proprie in un futuro imminente.

Comitato Delta Nostro

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