Cookies Policy

Questo sito raccoglie dati statistici anonimi sulla navigazione, mediante cookie installati da terze parti autorizzate, rispettando la privacy dei tuoi dati personali e secondo le norme previste dalla legge. Continuando a navigare su questo sito, cliccando sui link al suo interno o semplicemente scorrendo la home page verso il basso, accetti il servizio e gli stessi cookie.

martedì 5 novembre 2013

Sulla mozione per l'indipendenza del Veneto nel Consiglio comunale di Adria

download.jpgComincia come sempre, il Consiglio Comunale, sulle note dell'Inno di Mameli, intonato da giunta e consiglieri in piedi con la mano destra sul cuore. Tutti tranne i leghisti che, fedeli a “nemmenolorosannocosa”, mantengono le bocche chiuse e gli sguardi abbassati. Dopo un simile avvio, ci si sarebbe aspettato che a presentare la mozione sull'autodeterminazione del Veneto, toccasse proprio ai leghisti, ma molto meglio invece farlo fare al capogruppo della civica Bobo sindaco, che conferma così il ruolo di spalla più che di punta, ricoperto nel triangolo formato con Pdl e Lega. Non ci soffermeremo nello spendere tempo con analisi sugli inesistenti contenuti di uno dei tanti documenti di propaganda e di facciata che abbiamo dovuto subire nell'ultimo ventennio, seppure tanto ci sarebbe da dire a partire dal totale travisamento del senso di autodeterminazione dei popoli. Ci piace invece cogliere lo spunto per alcune considerazioni politiche.

In consiglio comunale il clima è caldo, acceso, la platea gremita. Molti sono i concittadini venuti ad assistere al processo pro e contro l'ex assessore Maltarello, ma ce ne sono altrettanti mossi probabilmente da diversi motivi. Le pressioni psicologiche esercitate da questa platea si respirano nell'aria e ne dà conferma proprio il capogruppo  Lucchiari quando, nel bel mezzo del consiglio, si alza in piedi chiedendo un'inversione dell'ordine del giorno per anticipare la presentazione della mozione di Veneto Stato. “Non possiamo fare attendere oltre i nostri concittadini presenti in sala venuti per sostenerla”, dichiara, come se bastasse assistere ad un consiglio comunale per modificare quanto deciso in assemblea dai capigruppo. Molto meno sciolto di quanto abbia dimostrato in altre occasioni,  Lucchiari si rivela in difficoltà di fronte alle rimostranze dell'opposizione, ma risulta chiaro che non può fare diversamente. Nella platea cominciano i brusii, qualche spettatore si fa avanti, si avvicina sedendo nei primi posti, si nota e si fa notare. La mozione in sé e per sé forse non ha valore ma ne acquista e tanto, nel momento in cui diventa il simbolo di una prova di forza da cui appare chiaro chi sono i vinti e chi i vincitori. La fila di braccia alzate dai banchi della maggioranza al momento del voto ha tutto il sapore di una resa; rimane il dubbio che tutti abbiano letto a fondo il documento preventivamente e che sappiano di cosa si stia trattando. Alla fine abbiamo perso il giudice di pace, del Delta del Po bene che ci vada, più che la porta d'ingresso, saremo l'uscita di servizio, il nostro storico ospedale si avvia ad essere degradato a poliambulatorio o poco più, ma saremo indipendenti e autodeterminati. Chissà se Lucchiari & company intoneranno ancora l'inno di Mameli ai prossimi consigli comunali?

Michela Grotto
Movimento 5 Stelle Adria

1 commento:

  1. Pensatevi che a Mestrino ha votato a favore l'assessore ai servizi sociali che di veneto ha ben poco...nata a Palermo

    RispondiElimina