Non posso non intervenire sulla stampa per fare chiarezza su quanto accaduto nel consiglio comunale del 30 luglio in riferimento a due argomenti che mi stanno particolarmente a cuore.
Per quanto riguarda il primo argomento “approvazione programma collaborazioni autonome anno 2015”, sono state destinate solamente 1200 euro per una perizia tecnica al sito produttivo Coimpo-Agrobiofer (meno dell’iscrizione all’associazione Borghi Autentici).
Come è possibile che, a quasi un anno dalla tragedia sul lavoro e dopo le continue e persistenti lamentele dei residenti di Cà Emo sui problemi odorigeni, questa amministrazione ritenga di aver dato esaurienti risposte alla comunità destinando solo quell’importo?
Come è possibile giustificare questa misera elemosina adducendo la motivazione che si sono messe a disposizione tutte le risorse che il bilancio prevede per questo tipo di spesa?
Questa amministrazione ha investito troppo denaro pubblico in opere spesso inutili e non prioritarie (strada Grande ecc), incarichi a professionisti lautamente retribuiti, spese legali per contenziosi e progetti privi di ricaduta economica sulla comunità come per i borghi autentici.
Quindi i casi sono due: o è assente una programmazione che avrebbe dovuto tener conto delle vere priorità della comunità e mettere a bilancio adeguate risorse per le politiche ambientali di Cà Emo e non rimasugli, oppure le risorse ci sono ma saranno nuovamente destinate da questa politica a soddisfare bisogni che non sono quelli reali della comunità.
Solo paragonando i due importi di 1200 e 4.319 euro, quest’ultimi usciti di tasca dei residenti di Cà Emo che si sono autotassati per affidare l’incarico ad un esperto, si ha l’esatta dimensione della scarsa e inadeguata collaborazione dell’amministrazione alla comunità di Cà Emo.
Per quanto riguarda l’“istituzione e disciplina della Commissione temporanea consultiva per le politiche ambientali” proposta e sostenuta dalla sottoscritta soprattutto a tutela dei cittadini di Cà Emo, devo precisare che l’amministrazione ha dotato questa commissione di un regolamento che, svuotato di alcuni articoli principali, ne ha rese vaghe e superficiali le competenze, nonostante i miei reiterati suggerimenti per renderla pienamente operativa.
Temo che le vere questioni relative al sito produttivo di Cà Emo quali, il Regolamento sugli spandimenti dei fanghi prodotti e il potere di inserire prescrizioni vincolanti per le ditte richiedenti l’autorizzazione per riaprire la produzione, possano restare pertanto irrisolte poiché anche le mie richieste per iniziare da subito i lavori della commissione sono rimaste inascoltate.
Per Idv
Rosa Barzan
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