Il patrimonio arboreo della nostra città sembra odiato dalla Amministrazione Comunale e dagli uffici preposti alla sua tutela e manutenzione, a tal punto da subire continui attacchi, ultimo in ordine di tempo la devastazione di alberi d’alto fusto portata a compimento in questi giorni in via Pietro Nenni.
Ancora una volta si è preferito abbattere piuttosto che mantenere, risulta più conveniente e sbrigativo. Si continua ad affermare che i tecnici del Comune, dopo attento esame, hanno ritenuto di dovere intervenire in questo modo, considerandolo l’unica strada da percorrere per garantire la sicurezza di chi frequenta la zona interessata. Ma il nostro Comune è dotato di personale qualificato, in grado di valutare quali sono le reali condizioni degli alberi esistenti sul nostro territorio? C’è nell’organico degli uffici un dottore in scienze forestali, un botanico, almeno un perito agrario che abbia titolo per esprimere un giudizio competente sull’argomento? Spero che questa domanda trovi presto risposta, magari da parte del Sindaco, il quale in campagna elettorale, durante uno degli incontri organizzati da Legambiente, promise di difendere il verde pubblico e l’ambiente, ma che per l’ennesima volta e suo malgrado sembra essere totalmente all’oscuro di ciò che accade nella sua città, o dall’assessore all’ambiente D’Angelo, che mai ha finora preso posizione sulle vicende che vedono il suo assessorato totalmente inadeguato, forse perché privo di una vera preparazione sulle materie che lo coinvolgono.
Alla domanda fattagli personalmente circa il motivo dell’abbattimento dell’alberatura di Viale Risorgimento, altro piccolo polmone verde di Adria devastato senza pietà, fu evasivo salvo affermare che tanto sarebbero stati comprati altri alberi. E basta vederli per chiedersi perché non si sia fatta richiesta al Corpo Forestale dello Stato, che li avrebbe forniti gratis e autoctoni.
La scure si abbatte ormai troppo spesso sui nostri alberi, magari anche a seguito di lamentele verbali da parte di cittadini. Grave che possa bastare una semplice telefonata per motivare ciò che accade, ed è ancora più grave che per giustificare l’azione intrapresa si mettano in campo allergie varie, pericoli in caso di temporali, presenza di bruco americano, che da tempo non infesta significativamente le piante ma che sembra avere colpito solo questi 12 alberi.
Sembra veramente che ci si voglia arrampicare sugli specchi. Vorrei ricordare che nel 2006 feci formale richiesta scritta al settore preposto suggerendo la potatura, non il taglio, degli alberi insistenti davanti alla mia abitazione, mi fu risposto che i tecnici, a seguito di una verifica visiva, non ravvisavano tale necessità, ma che avrebbero monitorato ogni anno la situazione.
Ora, nel 2014, i rami più bassi arrivano a toccare le auto in sosta, cadono in caso di maltempo, diventano estremamente pericolosi quando in estate le loro chiome si riempiono vigorosamente, appesantendo la loro struttura che è molto vicina alle abitazioni. Ma nessun serio e qualificato intervento di potatura è stato finora preso in considerazione. Forse dovrei semplicemente telefonare per risolvere il problema. Ma non alla radice.
Simonetta Girardi – Portavoce I.D.V.
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