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giovedì 9 aprile 2015

Livio Ferrari, proposta seria e inedita nel panorama civico e politico di Rovigo

 La candidatura di Livio Ferrari incuriosisce per essere qualcosa di veramente nuovo nel panorama civico e politico di Rovigo proprio perché emerge per essere una proposta seria e inedita voluta fortemente dalla società che vive quotidianamente i problemi irrisolti dalla malapolitica e non si identifica con tanti illusionisti elettorali che puntualmente presentano il futuro come un mazzo di rose senza spine, offerto ai cittadini ma che poi finisce sempre in un vaso di casa loro.

Per questo abbiamo voluto capire di più sulla figura di Livio Ferrari e sul programma che lo sostiene.


D - Chi è Livio Ferrari e perché ha accettato la candidatura a sindaco di una città come Rovigo?







R - Giornalista, scrittore, cantautore, esperto di politiche del carcere e della giustizia. Fondatore e direttore del Centro Francescano di Ascolto di Rovigo, fondatore della Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia. 
La richiesta che mi è pervenuta, dai rappresentanti della società civile, delle polisportive, del volontariato, dell'associazionismo, dell'ambientalismo, mi hanno chiesto di mettermi nella stessa disponibilità rispetto alla mia scelta di vita rivolta al servizio, in questo caso non solo alle persone in difficoltà ma a tutta la città.


D - Quali sono le forze civili ed economiche che sostengono la candidatura di Livio Ferrari?




R -Tre le liste civiche a sostegno della mia candidatura: “Coscienza Comune” che è composta da soggetti appartenenti al mondo dell’associazionismo, ambientalismo, volontariato e polisportive; “Liberi Cittadini per il Polesine” che si caratterizza con una forte presenza di ex grillini, alcuni dei quali con esperienza proprio in qualità di consiglieri comunali; “La Sinistra per l’altra Rovigo” che vede insieme persone della società civile e del Prc.

D- Quali sono le attese degli elettori che sceglieranno Livio Ferrari e, quindi, quali le attese di Livio Ferrari da questa sua candidatura?



R - La proposta è rivolta a chi rincorre il sogno di vedere che coloro che amministrano lo facciano per essere di servizio, senza interessi speculativi e di poltrona. Per ridare fiducia a tutti quelli che da tempo non si recano più a votare, in quanto si sentono esclusi e solo funzionali ad un certo tipo di politica. 

Un obiettivo fondamentale per noi è fondare l’azione amministrativa sulla trasparenza, responsabilità e dialogo con i cittadini, perché il governo della città si realizza veramente attraverso l’attivazione di pratiche e percorsi di prossimità e condivisione. 

Desideriamo rispondere alle richieste e ai bisogni valorizzando le grandi potenzialità che il nostro territorio

possiede, anche grazie al rapporto e alla collaborazione di tutti, nessuno deve sentirsi escluso, per diffondere l’idea della legalità e del rispetto delle regole, perseguendo contemporaneamente la strada dello sviluppo.

D- Cosa cambierà a Rovigo se vincerà Livio Ferrari e la sua coalizione?




R - Primo: coinvolgeremo tutti nella gestione della cosa pubblica, che significa concertare insieme le scelte che verranno prodotte, con le consulte, associazioni, organizzazioni, gruppi, insomma con tutti coloro che hanno interesse e competenze nel settore di riferimento. 


Secondo: istituiremo l’assessorato alle periferie nella persona del vicesindaco, con delega ai lavori pubblici, per un lavoro costante rivolto alle frazioni e quartieri per tutto il mandato, perché tutti abbiamo la stessa dignità e il confronto non avvenga solo nel corso della campagna elettorale per poi essere lasciato nel dimenticatoio.

Terzo: istituzione di un servizio decentrato nelle frazioni, per i soggetti anziani e con difficoltà a spostarsi, attraverso il quale il Comune metterà a disposizione suoi incaricati per pratiche demografiche, richieste di
agevolazioni tariffarie e segnalazioni varie. 

Quindi: l’attivazione di tre osservatori per monitorare il nostro territorio rispetto: all’infiltrazione mafiosa; all’usura; allo sfruttamento delle persone e al lavoro nero. 
Ancora: portare in centro le facoltà Universitarie per essere contaminati dalle proposte culturali e dalla presenza importante dei giovani. Ed infine poi puntare a far diventare Rovigo la città delle piste ciclabili, “dopo essere stata quella delle rose, rode e buse in ordine di tempo” che mettano in rete tutto il territorio comunale.

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