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venerdì 29 maggio 2015

Spinello sul commercio: "La Regione deve contribuire a rivitalizzare i centri storici e tutelare i lavoratori del commercio"

La Regione come organo programmatico del commercio e degli eventi nei centri storici veneti e come garante delle aperture, soprattutto a tutela del personale. E’ questo il pensiero del candidato consigliere regionale del Pd Sandro Gino Spinello, impegnato a confrontarsi sul territorio con le problematiche sentite dai cittadini.

Le attività commerciali dei centri storici, purtroppo, stanno vivendo un momento di crisi spaventoso: “La nuova legge regionale sul commercio approvata nei mesi scorsi dalla Regione non ha accolto le necessità fondamentali del commercio - afferma Spinello - e perciò non ci sono stati sostanziali cambiamenti. Il commercio, specialmente quello al dettaglio, vive in economia di guerra: chiusure, desertificazioni, licenziamenti e fallimenti. Difendere quello che resta deve essere un impegno fondamentale, ma non basta. Occorre davvero una svolta anche nel Veneto, uno sforzo grande in sintonia con ciò che sta facendo il governo Renzi con la stagione delle grandi riforme”. 

Fondamentale, secondo Spinello, è mettere un freno alla costruzione di nuovi centri commerciali, ormai anche troppo presenti sul suolo regionale: “Lo stop alla grande distribuzione deve essere un dato vero, non lasciare mille scappatoie come, di fatto, si è fatto con l’ultima legge. Basta un dato: a livello europeo il punto di saturazione per la grande distribuzione è di 150 metri quadrati per 1000, nel Veneto, ad oggi, siamo a 320 metri quadrati per lo stesso numero di abitanti. Questo significa che già così siamo oltre il doppio e se non si pone un freno la situazione potrebbe precipitare”. 

Ma sulla questione il candidato ha le idee chiare riguardo le strategie che si possono mettere in campo a livello regionale: “Deve essere fatto ogni sforzo per rivitalizzare il commercio nei centri storici - afferma - ad esempio facilitazioni nell’accesso al credito, pianificazioni urbanistiche che vadano in questa direzione, contributi pubblici che abbiano una logica meritocratica e premiale per chi decide di investire in questo settore, privilegiando le imprese giovani. I recenti contributi arrivati anche in provincia di Rovigo, seppur molto minori rispetto alle altre province venete, stanno avendo solo un effetto placebo, senza nessun effetto sostanziale”. 

Ma non è tutto, perché per Spinello si deve finalmente creare una legislazione regionale che sancisca un connubio effettivo tra turismo e commercio: “La Regione deve porsi come ente programmatico e deve predisporre un piano regionale di rigenerazione dei centri storici in tutte le città e cittadine storiche venete - continua - Serve un’azione di coordinamento e di orientamento, una valorizzazione delle peculiarità singole messa in rete a livello regionale. La regione deve individuare delle figure specializzate come organizzatori di eventi da inserire in una programmazione ed in un coordinamento regionale che selezioni le eccellenze e ne coordini anche temporalmente gli eventi evitando sovrapposizioni, finanziando e valorizzando le iniziative meritevoli che vadano nella direzione dell’unione tra turismo e commercio”.

Necessario, poi, un ripensamento della normativa in merito alle liberalizzazioni, soprattutto per tutelare il personale: “ Dopo alcuni anni di liberalizzazione totale degli orari, credo una riflessione vada fatta - afferma Spinello - va ripensata l’attuale regolamentazione nazionale rispettando i tempi e la qualità della vita sia di chi lavora nel settore che dei clienti. Quindi, i prossimi cinque anni per me si dovranno contraddistinguere per le scelte coraggiose che vanno fatte. Vivacchiare non basta più, si rischia la morte dei centri e del commercio per consunzione, che è la fine peggiore che si potrebbe fare. Io riserverò ogni mia forza per lavorare in questo senso e mettere in campo tutte le forze necessarie a far rivivere i centri e a tutelare i lavoratori”. 

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