Chi come me da anni si batte contro la filosofia politica mainstream, soprattutto nelle questioni ambientali, viene da sempre additato negativamente come "uno del NO", non considerando che un NO detto al momento giusto vale come un si alla vita e ad un futuro migliore.
Stavolta, in questo senso, il morale è alto perchè il NO ha vinto in Grecia e un "mister NO", Tsipras, con lui.
I cittadini ellenici si sono assunti il compito di decidere in prima persona per se stessi, non vi pare positivo?
Di sicuro non piacerà a chi il potere lo gestisce senza contradittorio e dispone per tutti, ma si chiama democrazia.
Può essere un inizio, un cambiamento, una prospettiva, una speranza non soltanto per l'economia, ma pure nel rapporto tra le persone e la politica.
In Grecia, con le misure di austerità imposte dalla Trojka in cambio di denaro alle banche greche ci sono già oltre 500000 bambini che soffrono di malnutrizione e assenza di cure mediche.
La metà della popolazione greca vive praticamente nell'inedia.
Un altro accordo simile ai precedenti significava finire malissimo con certezza.
Dopo il referendum non so se riusciranno a migliorare le cose, ma almeno loro, i greci, ci stanno provando.
Da noi, dati Censis di un paio di giorni fa, ci sono 2,4 milioni di famiglie che non hanno nemmeno i soldi per nutrirsi. 6 milioni di persone, il 10% della popolazione italiana alla fame mentre ogni anno se ne vanno decine di miliardi di euro del gettito complessivo proveniente dalle tasse sottratti all'economia interna per accordi (fiscal compact, MES) sulla nostra pelle ratificati da un Parlamento distratto e incosciente e da governi presieduti da presidenti del Consiglio che nessuno ha eletto.
Tsipras, in Grecia, sta cercando, di mettere in campo, oltre alla ineludibile politica di aiuti sociali, delle misure che facciano riprendere fiato alla depressa economia del Paese, ma se ogni risorsa deve finire nel pagamento del debito sarà impossibile.
Sentire o leggere commenti piccati sull'incoscienza dei greci che hanno scelto il NO da parte di opinionisti, economisti e politici italiani spesso facenti parte della corte di chi dalle politiche di austerità ha tratto sommo vantaggio è davvero ridicolo oltre che vergognoso.
Siamo seri e apprezziamo almeno la democrazia altrui se da noi non abbiamo coraggio sufficiente per metterla in pratica.
Vanni Destro
Liberi Cittadini per il Polesine
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