Una legge “agile” che mira ad ottenere un obiettivo immediato: escludere ogni tipo di ricerca di idrocarburi nei Comuni compresi nell'area del Parco del Delta del Po, ricacciando indietro ogni possibile tentativo di sfruttamento. Dopo averla già presentata lo scorso mandato raccogliendo sostegni trasversali, ma non riuscendo a farla approvare per il “blocco” imposto dalle incombenti elezioni, il consigliere Graziano Azzalin la ripropone ora, primo atto della nuova legislatura e, significativamente, il testo ha già ottenuto la sottoscrizione da parte del capogruppo della Lega Nord in consiglio regionale, Nicola Finco, oltre a quella dei consiglieri del Pd a cominciare dalla capogruppo Alessandra Moretti.
“Il Delta del Po conosce bene quale sia il problema della subsidenza causata dalle estrazioni di metano e non intende concedere nessun appiglio a chi voglia mettere le mani sul gas presente nel sottosuolo. Una posizione chiara e trasversale che vogliamo mettere ancora una volta nero su bianco precisando un passaggio normativo che forse aveva bisogno di essere aggiornato: se la legge non ci tutela, cambiamo la legge”. Con queste parole il consigliere regionale Graziano Azzalin spiega il senso della proposta di legge che ha elaborato e che va a modificare l'articolo 30 della legge istitutiva del Parco del Delta del Po in modo da rendere impossibile la ricerca con ogni mezzo di idrocarburi: “La ratio della norma era già chiara, ma la sentenza del Tar che ha accolto il ricorso della Northsun e abrogato la delibera con la quale la Regione non concedeva il permesso di ricerca, ha reso necessaria una precisazione e quindi, al posto del comma che recita 'è vietata la realizzazione di pozzi e impianti per la ricerca e l’estrazione di idrocarburi nel sottosuolo' con questo emendamento si inserisce la dizione ' non sono rilasciati: permessi di ricerca di idrocarburi, autorizzazioni per l’estrazione di idrocarburi'. In questo modo sarà possibile evitare ogni tipo di fraintendimento semantico e ribadire una chiara volontà manifestata a più riprese da parte della Regione Veneto a cominciare dal presidente Zaia, che su questo ha una posizione di totale chiusura che ci vede incrollabilmente d'accordo”
“Se la ratio della norma citata è chiara – si legge nella relazione del progetto di legge in riferimento alla legge istitutiva del Parco - meno lo è lo scopo di una ricerca per l'individuazione di depositi metaniferi, la cui presenza è nota e confermata dai fatti sopracitati, che non sia prodromica ad un successivo sfruttamento. Per evitare ogni tipo di fraintendimento semantico e ribadire una chiara volontà manifestata a più riprese da parte della Regione Veneto, il presente Progetto di legge si propone, quindi, di emendare l’articolo 30, comma 1, lettera b), della legge regionale 8 settembre 1997, n. 30, ricomprendendo nel divieto ogni tipo di ricerca di idrocarburi, con qualsiasi mezzo essa avvenga, vietando il rilascio di permessi di ricerca così come le autorizzazioni per l’estrazione di idrocarburi nell’ambito dell’intero territorio dei comuni interessati dal Parco del Delta del Po”.
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