Una nebbia fitta e ostinata sembra insidiare senza tregua la casa di vetro dell'amministrazione adriese.
L'ultimo banco di nebbia ha oscurato la visibilità in occasione di una mobilità interna che ha riportato all'urbanistica un dipendente trasferito ad altro settore non più tardi di un anno fa.
Fortunatamente ci viene in soccorso qualche articolo di giornale ed è così che veniamo a conoscenza di scelte dirigenziali che, a cercare nell'albo pretorio del comune, non sembrano essere supportate dalle opportune determinazioni.
Infatti, ad oggi, le determine del settore Lavori Pubblici, a cui fa riferimento l'urbanistica, si fermano stranamente al numero 153 per riprendere poi dal 166 e nessuno dei documenti accessibili ha per oggetto il trasferimento in questione, che potrebbe quindi essere argomento di una delle determine non pubblicate.
Nel frattempo apprendiamo, sempre dai giornali, che il trasferimento di questo dipendente è frutto di un accordo fra dirigenti a cui ha fatto seguito il parere negativo del segretario comunale rivoltosi addirittura all'ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) per un verdetto finale.
In tutto questo salta agli occhi che, nell'aggiornamento al Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione, pubblicato nel sito del comune e adottato con delibera di Giunta n°12 del 30 Gennaio 2015 alla presenza di tutti gli assessori e dello stesso segretario, l'incarico ricoperto dal dipendente in oggetto risulta essere compreso tra le aree ritenute a più elevato rischio di corruzione con l'indicazione di criteri di rotazione del personale con cadenza biennale, criterio evidentemente non rispettato.
Adesso si vorrebbe capire se dobbiamo rivolgerci a" Chi l'ha visto" per conoscere il contenuto delle determinazioni non pubblicate e se le indicazioni del Piano Anticorruzione debbano valere per tutti o, come spesso accade nel nostro sfortunato Paese, siano valide per qualcuno e per qualcun altro no.
Michela Grotto
Liberi Cittadini per il Polesine
L'ultimo banco di nebbia ha oscurato la visibilità in occasione di una mobilità interna che ha riportato all'urbanistica un dipendente trasferito ad altro settore non più tardi di un anno fa.
Fortunatamente ci viene in soccorso qualche articolo di giornale ed è così che veniamo a conoscenza di scelte dirigenziali che, a cercare nell'albo pretorio del comune, non sembrano essere supportate dalle opportune determinazioni.
Infatti, ad oggi, le determine del settore Lavori Pubblici, a cui fa riferimento l'urbanistica, si fermano stranamente al numero 153 per riprendere poi dal 166 e nessuno dei documenti accessibili ha per oggetto il trasferimento in questione, che potrebbe quindi essere argomento di una delle determine non pubblicate.
Nel frattempo apprendiamo, sempre dai giornali, che il trasferimento di questo dipendente è frutto di un accordo fra dirigenti a cui ha fatto seguito il parere negativo del segretario comunale rivoltosi addirittura all'ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) per un verdetto finale.
In tutto questo salta agli occhi che, nell'aggiornamento al Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione, pubblicato nel sito del comune e adottato con delibera di Giunta n°12 del 30 Gennaio 2015 alla presenza di tutti gli assessori e dello stesso segretario, l'incarico ricoperto dal dipendente in oggetto risulta essere compreso tra le aree ritenute a più elevato rischio di corruzione con l'indicazione di criteri di rotazione del personale con cadenza biennale, criterio evidentemente non rispettato.
Adesso si vorrebbe capire se dobbiamo rivolgerci a" Chi l'ha visto" per conoscere il contenuto delle determinazioni non pubblicate e se le indicazioni del Piano Anticorruzione debbano valere per tutti o, come spesso accade nel nostro sfortunato Paese, siano valide per qualcuno e per qualcun altro no.
Michela Grotto
Liberi Cittadini per il Polesine
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