Il rifiuto ovvero la spazzatura sono un problema generalizzato in tutto il mondo. Dalle isole di plastica naviganti negli oceani (contro le quali sbattono gli animali marini) alle discariche disseminate in tutto il globo, che a prima vista, possono sembrare verdi collinette di campagna, belle a vedersi ma di impatto ambientale assolutamente nefasto.
E parafrasando il molleggiato "dove prima c'era solo pianura, ora c'è una discarica".
Eppure riportato dai nostri quotidiani, si legge che una corretta, più lungimirante, efficace e sostenibile gestione, permette anche di creare posti di lavoro. Si stima che incrementando la raccolta differenziata complessiva al 70% (cosa che il Comune di Ponte delle Alpi ha già superato abbondantemente) si potrebbero creare 30.000 nuovi occupati.
Non solo, ma gestendo correttamente e recuperando il più possibile si potrebbe ridurre significativamente l'importazione di materie prime dall'estero. L'equazione è rifiuti = business, ovvero "circular economy", capace di favorire ambiente e portafoglio.
Nel nostro Veneto siamo ormai sulla media del 63% con costo di smaltimento attorno ai 15€ per Kg, contro i 38€ della Sicilia con solo il 15% di differenziata. Siamo sulla buona strada ma si può fare molto di più.
Tra le proposte riportate sui giornali si va da una rivisitazione della Tari (tassa sui rifiuti) basta sull'effettivo rifiuto prodotto, allo sviluppo del mercato delle "materie prime seconde", alla promozione del riuso e del riciclo. Pensiamo a quante "opere buone" si potrebbero fare utilizzando quei 20 milioni di euro paventati per la seconda discarica a Villadose, per realizzare ad esempio centri di recupero (stile Vedelago) portando il rifiuto realmente smaltito in discarica al minimo se non addirittura a zero.
Ma ci vogliono teste pensanti, teste diverse dalle attuali perché le idee ci sono e sono tutte molto buone e senza lambiccarsi il cervello basterebbe copiare le ottime idee messe a frutto da altri comuni, Paesi, comunità, a livello italiano, europeo e mondiale.
Diceva una pubblicità "basta poco che ce vo'?"
E quello che dovremo fare noi stessi per consentire un futuro più ecocompatibile e sostenibile per le generazioni future è partire da un nuovo modo di pensare il rifiuto.
Vittorio La Paglia
Liberi Cittadini per il Polesine
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