Nel quadro delle celebrazioni indette in occasione delle Feste Quinquennali della Madonna del Rosario, si è svolto venerdì 4 ottobre, nella splendida cornice della Chiesa Cattedrale, gremita come nelle grandi occasioni, si è svolta la 21^ edizione dell’“Incontro Corale Mariano”, quest’anno significativamente intitolato “Omaggio a Maria – Quando la preghiera si fa musica”.
La manifestazione, che ha avuto per protagonisti il Coro Polifonico della Cattedrale di Adria, il soprano Simonetta Casellato e il Coro “Tullio Serafin” di Cavarzere, si è snodata lungo temi distinti: ha aperto il Coro della Cattedrale, diretto da Antonella Cassetta, con la collaborazione organistica di Graziano Nicolasi, eseguendo con la consueta capacità interpretativa il canto mariano O bella mia speranza di L. Perosi, introducendo così il tema principale della serata e facendosi interprete, in questa particolare settimana celebrativa, dei sentimenti di tutta la comunità adriese nei confronti della Madonna.
Preceduto da un toccante momento di silenzio, è seguito il canto Pace di G. Fisher, che il Coro della Cattedrale ha voluto dedicare ai fratelli migranti scomparsi nelle acque di Lampedusa.
Simonetta Casellato ha poi proposto con grande espressività la celeberrima Ave Maria di L. Cherubini, unendosi quindi al Coro della Cattedrale nell’interpretazione di Laudate Dominum di W.A. Mozart (dai Vespri Solenni), Magnificat di M. Frisina e La Vergine degli Angeli di G. Verdi (dall’opera La forza del destino).
Con l’esecuzione della sua lauda Il Signore scese tra noi, il Coro ha quindi voluto ricordare e rendere omaggio al M° Mons. Luigi Pieressa, per oltre 40 anni organista e maestro di cappella della Cattedrale, nel 20° della scomparsa, introducendo così la cerimonia di premiazione del Primo Concorso di Composizione di Musica Liturgica, organizzato dal Coro e intitolato, appunto, al M° Pieressa.
Nell’Anno della Fede e delle Feste Quinquennali in onore della Madonna del Rosario, il concorso “Pieressa” ha significativamente avuto per oggetto una composizione per coro e organo, con coinvolgimento obbligato dell’assemblea, con testo tratto da una preghiera di Giovanni Paolo II, “Ave Maria, donna della Fede”.
Presenti in chiesa quattro componenti della giuria (i maestri Renzo Banzato, Tiziano Bedetti, David Macculi e Graziano Nicolasi; assente giustificato, per precedenti impegni assunti, il maestro Bepi De Marzi), il Coro della Cattedrale ha quindi eseguito, in prima assoluta, la composizione vincitrice del Concorso, del giovane compositore spagnolo Farcisco José Carbonell Matarredona, accolta con calorosi e prolungati applausi.
E’ seguito quindi l’intervento del coro “Tullio Serafin” di Cavarzere, diretto da Renzo Banzato, che con grande maestria ha proposto, ancora con l’accompagnamento organistico di Graziano Nicolasi, Jesus bleibet meine freude di J.S. Bach (dalla Cantata BWV 147), Ave Maria di J. Arcadelt, O Haupt voll blut und wunden di J.S. Bach (dalla Passione secondo S. Matteo) e O Dio dell’universo di T. Zardini, tutti sottolineati da grandi applausi da parte del pubblico.
Infine, per rendere visibile il senso di amicizia che da sempre anima e caratterizza l’Incontro Corale Mariano, i cori uniti -oltre 100 coristi- hanno proposto il celeberrimo Ave verum Corpus di W.A. Mozart, bissato poi a grande richiesta.
All’interno del tradizionale scambio degli omaggi, Mons. Mario Furini, Arciprete della Cattedrale, ha ringraziato gli organizzatori e gli esecutori per la magnifica serata, sottolineando con particolare soddisfazione come le meditazioni e le intenzioni che hanno accompagnato ogni singolo canto abbiano davvero aiutato ciascuno a vivere con particolare devozione la festosa ricorrenza mariana.
Ringraziamenti sono venuti anche dalla prof.ssa Mara Bellettato, Responsabile delle Attività Culturali per il Comune di Adria, e dal Vicesindaco di Cavarzere, che hanno portato i saluti delle rispettive amministrazioni comunali.
La serata si è quindi conclusa con la superba esecuzione dell’Alleluja di Haendel (dall’oratorio Il Messia) da parte del Coro “Tullio Serafin”.
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