“Istituirò il tavolo permanente richiesto da Confcooperative Solidarietà Veneto, a cui inviterò anche l’assessore alla Sanità Luca Coletto e l’assessore all’Istruzione Elena Donazzan coinvolgendo tutte le categorie e le organizzazioni del settore. Un appuntamento fisso che inizierà a gennaio e si ripeterà una volta al mese per ascoltare le richieste e prendere visione di tutte le problematiche sul tema del Sociale e del Socio-Sanitario”.
Sono le parole dell’assessore regionale ai Servizi Sociali Remo Sernagiotto (Forza Italia) all’indomani della convention regionale “Siamo il Sociale” sul tema della non autosufficienza che ha visto la partecipazione di circa 5000 persone al PalaFabris di Padova. L’assessore accoglie positivamente la richiesta di Ugo Campagnaro, presidente Confcooperative Federsolidarietà Veneto, per l’attivazione di una cabina unica di regia istituzionale sul tema del Sociale in cui sia coinvolto anche il Terzo Settore, per un monitoraggio dei bisogni e delle risposte basato su standard quantitativi e qualitativi.
“Ieri alla manifestazione ho ascoltato con molta attenzione tutte le osservazioni del “popolo del sociale” – ha detto Sernagiotto - ma ho notato che all’appuntamento mancavano alcune categorie, la mia intenzione è invece quella di coinvolgerle tutte realizzando un gruppo di lavoro per ascoltare tutte le voci: Confcooperative, Legacoop, le associazioni che si occupano della Sla, dell’autismo, della sindrome down, e così via. Nessuno deve rimanere escluso dal confronto – aggiunge l’assessore - perché assieme possiamo vagliare al meglio le risposte alle esigenze che sono diverse”.
“Chi invece alla manifestazione ha accusato presunti “tagli” alla disabilità e alla non autosufficienza – spiega Sernagiotto – ha detto una falsità: l’hanno scorso la Regione aveva stanziato 721 milioni di euro, quest’anno ne ha stanziati 732 milioni con uno sforzo enorme dati i tagli della “spending review”, ma era per noi era fondamentale non provocare disagi a chi deve già affrontare difficoltà ogni giorno. Va inoltre ricordato che la Regione del Veneto è l’unica regione d’Italia, ad oggi, a farsi interamente carico dei Ceod (Centri Educativi Occupazionali Diurni) senza chiedere la copartecipazione delle famiglie”.
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