Il consigliere comunale Aldo Guarnieri, chiede sia fatta chiarezza rispetto alla questione degli ospiti non autosufficienti a libero mercato dell'Iras.
Personalmente non entro nel merito della singola questione, ma ritengo doveroso trattare il tema nella sua integrità.
Mentre condivido in pieno le sue preoccupazioni rivolte nei confronti di chi è costretto a pagare rette esorbitanti pur di trovare un posto in una struttura adeguata, credo che il tema meriti comunque di essere approfondito, anche sotto l'aspetto giuridico-amministrativo.
Sono convinto di come lo stesso Guarnieri e chiunque altro ricopra incarichi istituzionali vicini alla gente dovrebbe chiedersi, anche attraverso i dovuti approfondimenti legali, i motivi che determinano quel particolare tipo di ospitalità e quale sia il riferimento giuridico che regola la materia in tema di assistenza socio sanitaria.
Gli ospiti a libero mercato sono persone anziane, alle quali è stata riscontrata una condizione di non autosufficienza da parte di un'apposita commissione multidimensionale, motivo per cui hanno il diritto sancito dalla legge di essere assistiti e curati presso idonea struttura convenzionata con la Regione.
La normativa vigente in materia (Dpcm 14 febbraio 2001), prevede che il 50% del costo della retta di ricovero per gli anziani non autosufficienti debba essere finanziata a favore di tutti gli aventi diritto, da parte della Regione, attraverso un contributo personale continuativo, denominato quota sanitaria, mentre l'altro 50%, la quota alberghiera, rimane a carico dell'ospite.
Nel Veneto, purtroppo questo non accade compiutamente, tanto che una parte considerevole di persone non autosufficienti sono costrette al pagamento di costi esorbitanti anche se in alcuni casi, vengono finanziate le forme di contributo che cita giustamente Guarnieri, ma che comunque non basterebbero per recuperare il dovuto.
Si informi, l'amico Aldo, per rendersi conto, anche attraverso la riconosciuta competenza giuridica che esercita nella sua professione di avvocato, di come la Giunta regionale del Veneto, nonostante abbia recentemente aumentato il numero dei posti accreditati nelle strutture autorizzate, portandoli a un totale di 36mila, si limita a finanziare solamente 24mila impegnative sanitarie, lasciando scoperti in questo modo 12mila posti potenzialmente trasferibili nel libero mercato.
Con questo tipo di ricoveri i costi previsti a carico degli ospiti non autosufficienti (persone che per loro condizione di salute devono essere assistite e curate) e delle loro famiglie, che variano dal tipo di struttura da un minimo di 2100 a un massimo di 3200 euro mensili (un lusso che pochi possono permettersi,o che costringe alla rinuncia dei beni)!!
E' altrettanto vero che i posti letto nelle strutture del territorio di competenza dell'Asl 18 nel medio alto polesine, sono circa 1500, ma le impegnative sanitarie previste dalle delibere regionali ne finanziano poco più di 1050, e, quindi, la differenza determina la lista l'attesa, nella speranza che si liberi un posto in convenzione, lasciato libero per effetto di un lutto, magari del vicino di stanza.
Credo sia giunta l'ora di chiarire, a tutti i livelli istituzionali come vengano governate queste importanti tematiche sociali, che nei prossimi anni potrebbero avere effetti devastanti dato il progressivo invecchiamento della popolazione.
Cristiano Pavarin
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