Credenti di tutte le parrocchie hanno assistito domenica scorsa,30 settembre 2013, alla prima celebrazione ufficiale del nuovo Parroco della Basilica di Santa Maria Assunta della Tomba di Adria, iniziata con ritardi e attese colme di curiosità per l’ingresso dei Frati Francescani dell’Immacolata, che fino ad allora non avevano ancora incontrato i fedeli.
Hanno concelebrato Fra Romano Cerantola, Parroco uscente dell’Ordine dei Frati Cappuccini e il delegato del Vescovo Monsignor Gatti che con la lettura del decreto di nomina ha simbolicamente consegnato la Parrocchia al nuovo Ordine, cui l’Assessore Patrizia Osti in rappresentanza del Sindaco ha rivolto l’invito ad una intensa e benefica collaborazione, in un momento storico e sociale così delicato.
Ed effettivamente un nuovo ordine attende la comunità parrocchiale della Tomba, da un secolo guidata dallo spirito dei Cappuccini che hanno saputo far crescere la partecipazione concreta e il senso di appartenenza ad una Chiesa dove ciascuno poteva trovare accoglienza non solo materiale e spirituale secondo gli insegnamenti cristiani, ma era anche certo di poter proporre le proprie idee, frutto della propria epoca e del contesto generazionale, con il confronto sereno che ha portato la Parrocchia della Tomba ad essere considerata negli anni la più aperta ai cambiamenti che la società delineava.
Vicini alla gente nella comprensione di ciascuno nell’universalità, i Frati Cappuccini hanno allevato una collettività matura, in grado di autoproporsi e di autovalutarsi, sotto la guida attenta del pastore che guida ma non impone.
Il momento delicatissimo di questo alternarsi di carismi è perciò sentito come un incontro di esperienze parimenti consapevoli e parimenti mature: quello della comunità parrocchiale e quello dei nuovi incaricati alla conduzione della Basilica e dei suoi fedeli.
Significativa, infatti, la scelta dei doni offerti al Signore, oltre al Pane ed al Vino: la pianta della Città di Adria, un cesto con i frutti della terra provenienti dalle campagne di Cà Garzoni con riferimento alla comunità reale e unita e al desiderio di maturazione di tutti i fedeli ed uno zaino in segno del radicato gruppo scout, di cammino, di nuove strade da percorrere insieme e di crescita comune. In questa direzione, le intenzioni enunciate dai fedeli.
L'assemblea, le autorità cittadine (presenti anche la Consigliera Mara Bellettato delegata per la cultura, il referente per la biblioteca Prof. Livio Crepaldi, il Comandante di Polizia Locale Lucio Moretti e il luogotenente dei Carabinieri Rocco Cannabona) e i componenti dei Cori invitati ad animare la Santa Messa si sono posti in ascolto della presentazione con la quale Padre Ave Maria Lozzer ha aperto la sacra adunanza, condividendo l'emozione del primo saluto con i confratelli Davide Maria Stallone, vicario, Giuseppe Maria di Maso, Cappellano dell’ospedale, e Fra Ivo Senores,
Le aspettative dei parrocchiani, confuse tra attese di continuità di tradizioni e rinnovamento, hanno trovato una prima risposta in quello che è stato il primo discorso di Padre Ave Maria (al secolo Riccardo) Lozzer alla sua comunità, nel quale ha illustrato il carisma di fondazione del proprio Istituto religioso, che impone loro uno stile di vita molto povero e dedito alla questua per il proprio sostentamento devolvendo ogni entrata ai più bisognosi.
Il Parroco ha ringraziato i Cori parrocchiali (Coro Stella Polare e Schola Cantorum Santa Cecilia) apprezzandone la buona volontà di crescere nell’armonia da fine conoscitore della musica diplomato in violino presso il Conservatorio di Musica Statale "Bomporti" di Trento, organista in vari Santuari e orchestrale e concertista in occasione di simposi internazionali in Italia e all'estero.
L’accoglienza e il benvenuto popolare dei fedeli, al termine della Messa, si sono poi concretizzati in un festoso momento conviviale di incontro e occasione di reciproca conoscenza presso l’Oratorio di San Giuseppe.
Elisa Corniani
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