Sulla stampa locale di mercoledì 2 ottobre sono comparsi due articoli riguardanti il Passante Nord e Parco Langer. Essi annunciavano rispettivamente:
1) L’invio di una nota da parte della Sovrintendenza al Comune di Rovigo in merito all’istituzione del Vincolo monumentale sui manufatti dell’ex Tiro a segno;
2) il conferito dell’incarico ad una serie di professionisti, per la redazione di un progetto di "recupero" dell'area verde di Parco Langer compatibile con la realizzazione del Passante a sud del Ceresolo.
Rispetto ai relativi contenuti, riteniamo necessario formulare alcune considerazioni.
É innanzitutto importante sottolineare come i manufatti costituenti il complesso storico dell’ex Tiro a segno (struttura che all'epoca della sua realizzazione aveva rilevanza nazionale) non siano affatto rappresentati unicamente dall'edificio costituente gli uffici e la direzione dell'ex poligono di tiro, come sembra emergere dall'articolo, bensì da decine di manufatti distribuiti su tutta l'area: edicole di sparo, totem porta bersagli, ripari per gli zappatori, muri d'ala per il tiro con la pistola, muri di compartimentazione longitudinale con finestrature di traguardo e altro ancora. Un vero e proprio monumento diffuso in grado fornirci numerose informazioni storiche. Il tutto ancora in buono stato di conservazione, anche se parzialmente coperto da terriccio e vegetazione.
In merito all'uso pubblico dell'area, richiamato dalla Sovrintendenza e seccamente smentito dall’Assessore Piscopo, facciamo osservare come ormai da anni, l'area si trovi al centro dell'interesse cittadino, con l'organizzazione, in questo bellissimo luogo della città, di importanti iniziative e manifestazioni di carattere pubblico e lo svolgimento di visite guidate al bosco da parte delle associazioni, ecc. Segnaliamo inoltre che sull'area prativa è stato piantumato un orto sociale con la partecipazione di cittadini del quartiere e che l'intera area è da sempre meta di passeggiate ed escursioni degli abitanti del quartiere, spesso accompagnati dai loro amici a quattro zampe. È pur vero infatti che Rovigo non dispone di un Parco cittadino degno di questo nome e che l’area in parola svolge già, nei fatti, questa funzione.
In merito all'incarico conferito da Veneto Strade al prof. Abrami e ad altri cinque illustri professionisti per la redazione di un progetto per la valorizzazione dell’area verde, evidenziamo come ciò rappresenti l’ennesima forzatura in quanto, con tale atto, si da già per scontata la conferma del tracciato quando è proprio su questo che si appuntano le opposizioni di cittadini ed associazioni al progetto. Si tratta di un evidente tentativo di "indorare la pillola" ma la pillola i cittadini di Rovigo non la vogliono proprio mandar giù, essendo essa davvero troppo amara!
Come abbiamo più volte ripetuto, Veneto Strade e i fautori del suo progetto in seno alla Giunta comunale hanno il dovere di spiegare alla città quali siano le vere ragioni di questo impuntamento sul tracciato a sud del Ceresolo, con tutti i devastanti danni che esso produrrebbe, e non ci vengano nuovamente a raccontare la risibile motivazione della "linea retta che congiunge due punti", quando il Piano Regolatore Generale vigente prevede per questa strada un percorso decisamente più a nord, con sbocco davanti al CEN.SER., e quando esiste, già approvata dal Consiglio comunale, la soluzione dell'allargamento di via Calatafimi, per altro con un costo di un terzo (circa 2 milioni di Euro) rispetto al progetto di Veneto Strade.
Chiediamo quindi quanto sia costato questo incarico professionale, da chi e su quali basi sia stato deciso e quanto costerebbe la realizzazione del relativo progetto: in realtà l'unica cosa di cui ha bisogno la città è che quel polmone verde venga lasciato svolgere la sua naturale funzione di depurazione dell'aria e rifugio per la biodiversità. Il Parco ha solo bisogno di essere finalmente riconosciuto e sancito (praticamente a costo zero!), togliendo la spada di Damocle che pende su di esso e che si chiama Passante Nord. Non è con una falsa compensazione a caro prezzo, per altro non certa in quanto priva di copertura finanziaria, che si può far fronte al problema. Questa scelta unisce al danno (la costruzione della strada a ridosso del quartiere ed il confinamento dell’area verde tra due strade) la beffa (quella di spendere ingenti somme per opere di mitigazione che sono rese necessarie proprio dalla scelta sconsiderata del tracciato!).
Per ultimo, ma non certo perché meno importante, ricordiamo che Veneto Strade non ha ancora provveduto a rendere pubblici gli atti contabili relativi alla parte del Passante già realizzata, oggetto di numerose varianti in corso d'opera, atti richiesti ripetutamente da comitati, associazioni, consiglieri comunali di opposizione, semplici cittadini. Avvisiamo comunque che questa richiesta rimarrà sul tavolo fino a suo effettivo riscontro!
Riassumendo, tutta la partita del Passante Nord di Rovigo appare viziata da una serie di anomalie:
1. si tratta di un'opera in contrasto con il vigente P.R.G.;
2. si è evitata, tramite un escamotage sulla classificazione della strada, la Valutazione di Impatto Ambientale (il che è il colmo per un'opera che devasta una bosco planiziale entro il perimetro della città);
3. in via generale, l'operato di Veneto Strade appare condizionato da un conflitto di interessi in capo al suo A.D. Silvano Vernizzi, in quanto egli riveste, nel contempo, anche l'incarico di presidente delle Commissioni regionali VIA e VAS, conflitto evidenziato anche in sede europea;
4. pur trattandosi di opera pubblica, finanziata con denaro pubblico, non sono ancora stati resi pubblici gli atti contabili degli stralci già eseguiti (a fronte di una notevole riduzione delle opere, i costi non sono affatto diminuiti!);
5. la scelta del tracciato dell'ultimo tratto sembra studiata per fare il massimo danno all’area verde, che ne verrebbe smembrata, alla salubrità e vivibilità del quartiere, ove sono presenti siti sensibili come la Casa di riposo, il polo scolastico, gli impianti sportivi, e alla sistemazione urbanistica della città, rendendo impossibile la chiusura dell’anello verde e ciclabile previsto lungo il suo perimetro;
6. l'approvazione del progetto da parte del Consiglio comunale è stata imposta dalla Giunta Piva attraverso un voto di fiducia (o approvate o tutti a casa!) senza che si sia svolta la Commissione consiliare volta al suo esame tecnico e cioè senza dare ai consiglieri la possibilità di farsi un'idea chiara del progetto per poter operare una scelta ponderata;
7. l’assoluto rifiuto da parte della Giunta di un confronto di merito sui contenuti delle numerose opposizioni formulate sul progetto in discussione;
8. il ricorso all'istituto della Conferenza di Servizi per l'approvazione dell'opera, strumento che comprime fortemente l'espletamento delle funzioni di tutela e garanzia in capo ai vari enti pubblici competenti ed esclude la possibilità di partecipazione dei cittadini al momento decisionale. Questo istituto, nato per accelerare e semplificare la realizzazione di nuove opere, fa venir meno gli strumenti di tutela e garanzia degli interessi diffusi alla salute ed alla tutela ambientale e come tale andrebbe al più presto abrogato!
Per tutto quanto precede, appare evidente come anche le ultime "mosse" di Veneto Strade e della Giunta comunale risultino inefficaci a convincere chicchessia della validità del progetto, mosse che peraltro continuano a costare fior di quattrini ai cittadini in consulenze, incarichi progettuali e professionali conferiti in modo del tutto arbitrario! Lo stesso Piano del Traffico, recentemente presentato alla Giunta comunale da parte dei professionisti incaricati, evidenzia il fatto che la realizzazione del tratto terminale del Passante nord non appare giustificato dagli attuali e prevedibili volumi di traffico lungo quella direttrice.
Il sopruso che si sta tentando di perpetrare, per altro con l’avvallo proprio di chi avrebbe il dovere di tutelarcene, è davvero troppo grande perché la città sia disposta ad accettarlo in silenzio!
Rete dei Comitati Cittadini
Nessun commento:
Posta un commento