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martedì 1 ottobre 2013

Venerdi 4 ottobre in consolle al DISCO VOLANTE club (bs) una leggenda : DANIELE BALDELLI per un viaggio attraverso la musica.

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*DALLA BALERA ALLA DISCOTECA, DAL LENTO ALLO SHAKE, DALL'ORCHESTRA AL
DISC-JOKEY. Daniele Baldelli, uno dei primi dee-jay italiani, si racconta e
ci svela i segreti di un'epoca.*


*Prima degli anni settanta non esisteva la discoteca. Nelle sale da ballo
regnava la musica dal vivo. Successivamente, si iniziano a ballare i
dischi, in alternativa o come pausa musicale delle orchestre. Ecco esordire
i primi dee-jay. Dovevano "metter su" i dischi, semplicemente uno dopo
l'altro. Sarà più avanti che riusciranno a sovrapporre uno o più brani,
mixare i pezzi.....esprimendo la propria abilità. Diventeranno artisti
capaci di giocare con i dischi, anche magistralmente, divulgando tutto il
loro sapere. Investendo nella ricerca musicale e nella tecnica.
Avventuriamoci insieme in questo affascinante viaggio alla scoperta di una
professione che ha fatto storia.........*

*
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*
Venerdi 4 ottobre DISCO VOLANTE CLUB

*(circolo u.f.o.)*

Via salgari 25 , Brescia

*DANIELE BALDELLI*

*SpaceIsThePlace*

dalle 23.30 alle 05.00

Ingresso con tessera Ansel.




E' il 1969. Allora si colloca la nascita professionale di Daniele Baldelli.

Inizia per caso in quell'anno, giovanissimo. Il suo talent scout è il
gestore del *TANA CLUB DISCOTEQUE *(era stato in Francia dove aveva visto
alcuni music-bar che si chiamavano appunto: *discoteque*). Lo interpella
proponendogli di fare il "metti dischi" (non era ancora coniata la parola *
Disc-Jokey,* almeno in Italia).

Non esistendo né mixer né preascolto, il suo compito si limitava soltanto a
programmare i dischi che erano già stati scelti dal gestore del locale. Si
procedeva abbassando il volume del giradischi sul quale girava il 45 giri
che si stava ascoltando, e alzando il volume di un altro giradischi dove
era pronto un altro 45 giri. Naturalmente non esisteva il * mixaggio.*

Un eventuale spazio vuoto non era rilevante: eravamo agli albori del
Dee-Jay. Un mestiere ancora tutto da inventare.

Daniele Baldelli quindi, non ha modelli a cui fare riferimento, ed in
assenza di apparecchiature, che sarebbero arrivate più tardi, cercava di
inventarsi qualche metodo per far si che la musica avesse una certa
continuità. Non amava insomma molto quella pausa che c’era tra un disco e
l’altro.

Così, cercava di sentire il rumore che faceva la puntina quando raggiungeva
il primo solco del disco, per capire che era il momento di alzare il
volume. Oppure incideva delle tacche sulla variazione di velocità del
giradischi “LENCO” per avere dei punti di riferimento, o ancora attaccava
delle etichette adesive sul disco per individuare il punto esatto di
partenza della musica (pratica più tardi ripresa da dee jay *
scratchattori*virtuosi del vinile e concorsi D.M.C.)

Nel 1970 passa al *TABU’ CLUB *sempre a Cattolica. La musica che suonava ai
tempi, si poteva forse dividere in due grandi branche: la musica Bianca, di
provenienza europea, e la musica Nera di provenienza americana. Si parla
sempre di 45 giri (o seven inch) che costavano allora 600 lire. L’album,
che costava 3.300 lire, era quasi sempre una spesa inutile, perché l’unico
pezzo ballabile contenuto usciva su 45 giri. Così in quell’anno si
mescolavano dei dischi europei, che erano quasi sempre canzonette allegre e
commerciali, con dischi americani soul, rhythm&blues e funky di

artisti quali: Arthur Conley, Joe Tex, Wilson Pickett, James Brown, Rufus
Thomas, Lyn Collins, ecc. Naturalmente reperire questo materiale non era
sempre facile. Di solito il Dee-Jay si limitava a servirsi dell’unico
negozio musicale presente nel proprio paese. Daniele Baldelli, invece
prendeva il treno e si recava a Lugano (là c’era un negozio chiamato Radio
Columbia) e qualche volta a Parigi dove riusciva a reperire dischi
d’importazione.

Un altro particolare sulle serate in discoteca negli anni 70, era che la
musica veloce che si ballava come *“shake” *veniva alternata da lenti. La
proporzione era di 5 shake e 5 lenti, poi col passare degli anni, trenta
minuti di shake e 3 lenti.

Nel 1974-75 apre LA BAIA DEGLI ANGELI, un locale che ha sicuramente segnato
la storia della discoteca in Italia.

Situato sulla collina di Gabicce (PS), affacciato al mare, formato da vari
piani comunicanti tra loro. Una struttura completamente bianca e panoramica
con tante particolarità innovative come la consolle del Dee-Jay, costituita
da un ascensore dalle pareti di vetro che permetteva al Dee-Jay di andare
dal primo al secondo piano per avere la visuale completa delle varie piste,
esterne ed interne.

Un braccio meccanico con gabbiotto (tipo quello per riparare i cavi alta
tensione) carico di effetti luce che poteva anch’esso spostarsi sulle varie
piste. La piscina interna (con pista da ballo) ed esterna, una grafica
d’avanguardia, orari d’apertura mai visti prima di allora (5 o 6 del
mattino), locale illuminato a giorno, assenza di lenti, solo musica
americana bellissima e mai sentita (sei mesi più avanti di quella
comunemente programmata dai dee-jays della Riviera Adriatica).

La musica era affidata a due dee-jays americani: TOM SISON E BOB DAY .

Nel frattempo tutti avevano mixer – cuffia – pre ascolto e monitor, ma
probabilmente non sapevano usarli nel modo giusto.

La fortuna di esser vicino alla Baia Degli Angeli, di sicuro ha contribuito
positivamente sull’evoluzione tecnica del d.j. Daniele Baldelli, il quale
vide per la prima volta , dai due americani come poter eseguire un mixaggio
in piena regola.

Si doveva togliere la sagoma di gomma che di solito ricopre il piatto, e
mettere al suo posto un 45 giri con la sua copertina di carta (poi
sostituito più avanti dal classico “panno”). Su di esso si posizionava il
disco da suonare (compare il 12 inch, disco contenente un solo brano ma
grande come un album per ottenere una dinamica migliore. L’industria
discografica si attrezza e si specializza in prodotti creati per la
discoteca) . in questo modo lo si poteva rallentare o accelerare con le
mani, oltre ad aiutarsi con le correzioni di velocità del piatto stesso per
mettere allo stesso ritmo i due brani ed ottenere la loro sovrapposizione
perfetta.

Grande stupore e gioia per Daniele Baldelli quando Bob Day e Tom Sison, lo
ascoltarono casualmente al Tabù Club un pomeriggio e gli fecero grandi
complimenti. Per poi proporlo al gestore della Baia per sostituirli alla
fine del loro contratto – e lasciandogli in regalo la copia, tanto ambita e
desiderata, del disco di LOLEATTA HOLLOWAY “hit and run” con tanto di
dedica e autografo!!!!

Parallelamente fu contattato anche Claudio Rispoli, in arte Mozart.

Così i due si ritrovarono insieme per la grande avventura BAIA 1977/78.



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Il *“COSMIC”* nasce nel 1979 a Lasize sul Lago Di Garda.

Nelle intenzioni del fondatore era già evidente la voglia di creare
qualcosa di alternativo a partite dal logo – dove si vede la scritta
“COSMIC” che avanza in velocità per infrangere un vetro che racchiude
simbolicamente un paesaggio terrestre (spunto preso espressamente da una
copertina dei “Commodores”).

La scelta del Dee Jay si orienta su Daniele Baldelli che era stato notato
nel 1977-1978 alla consolle della “Baia Degli Angeli” di Gabicce (PS).
Tutto quindi parte con l’idea che la musica doveva essere l’elemento
trainante del progetto.

Inoltre la discoteca, che era omologata per 1.200 persone, aveva una pista
da ballo per 700, un impianto luci mai visto prima. Una cosa certamente
singolare considerando l’offerta di quel periodo. Il tutto supportato da un
potentissimo impianto musicale. L’interesse che ha suscitato la prima sera
dell’inaugurazione, la forte affluenza di pubblico, ha fatto sì che la
festa inaugurale si ripetesse per le 4 serate successive, registrando ogni
notte il tutto esaurito.

Ben presto, la fama del “Cosmic” , si allarga a macchia d’olio e si espande
in pochi mesi oltre le province di Verona, Brescia e Mantova. Il locale nel
giro di un anno diventa un punto di riferimento per tutto il “trend” e
resta un punto fermo dal ’79 all’84. Nel parcheggio si notavano targhe
automobilistiche da Palermo ad Udine, da Napoli a Torino, da Innsbruck a
Firenze. Tutta la “tendenza” della penisola si prenotava per un sabato sera
al “Cosmic” ansiosa di partecipare ed ascoltare quel fenomeno musicale
etichettato come “*AFRO”*. Naturalmente, anche se si continua ad usarlo ,
questo termine *era ed è improprio . *A meno che si consideri l’ *africanismo
*come l’unica matrice che influenzava le varie proposte musicali di Daniele
Baldelli .

Infatti , anche se si possono distinguere vari periodi nella storia del
“Cosmic” (da quello del Funky – Disco del primo anno e quello prettamente
elettronico del 1980-82 e a seguire i momenti più influenzati dal Reggae,
dal Fusion, dal Jazz, dal Brasile) *l’africanismo* , Daniele Baldelli, lo
esprimeva quando suonava il Bolero di Ravel sovrapponendolo ad un brano
degli Africa Djola, oppure un pezzo sperimentale di Steve Reich sul quale
mixava un canto* Malinke* della Nuova Guinea, mixando i T-Connection con
Moebius e Rodelius, scoprendo nell’album Izitso l’unico brano *ipnotico-
tribale *di Cat Steven, estraendo l’africa dai Depeche Mode suonandoli a 33
giri o viceversa facendo diventare musica una voce reggae suonata a 45
giri, mixando una ventina di brani africani su uno stesso pattern di
batteria elettronica o suonando insieme una batucada con Kraftwerk, usando
gli effetti elettronici di un sintetizzatore per sovrapporli a brani di
Miram Makeba, Jorge Ben o Fela Kuti- o ancora accostando le melodie indiane
di Hofra Haza o Sheila Chandra con le sonorità elettroniche della SKY
RECORD tedesca.

Anche se poi largamente imitato o preso come punto di riferimento in quel
periodo Daniele Baldelli era solo: con la sua fantasia, la sua voglia di
musica , la sua ricerca tecnica, ha spaziato e sperimentato i vari stili
senza avere moduli o modelli a cui rifarsi.


Si può dire che, senza accorgersene, Daniele Baldelli sia stato il
precursore di tutto quello che è il lavoro del Dee Jay – iniziando nel
1969, quando ancora non esisteva né mixer né cuffia per il pre - ascolto
fino a inventarsi per primo l’utilizzo in discoteca della batteria
elettronica, di sintetizzatori e dei primi campionatori che avevano solo 4
secondi di memoria.

Nel 1980, Daniele Baldelli si inventa il “Dee Jay concerto” .

Praticamente quattro piatti, due mixer, batteria elettronica o percussioni
dal vivo mentre sui piatti venivano mixati in poco più di mezz’ora 80 – 100
brani che praticamente davano vita ad un *supermegamix * il tutto
rigorosamente dal vivo.

Un’altra particolarità del “Cosmic” era l’equalizzatore, che veniva usato
come strumento musicale, intervenendo ritmicamente su tasti e cursori si
manipolavano le varie frequenze creando accentuazioni su un “Cymbal” o su
una voce, su un basso. Oppure si esasperava al massimo un intervento di
tastiera stravolgendo o caricando così il brano che sembrava remigato dal
vivo.

Il mixaggio era un’altra caratteristica o quasi una “fissa” di Daniele
Baldelli che spendeva letteralmente il suo tempo all’ascolto dei suoi
dischi (che oggi sono circa 60.000) per trovare gli accostamenti migliori o
i punti dove i brani sovrapposti ne creano un terzo.

Il “Cosmic” chiude i battenti nel novembre 1984. * *


*www.danielebaldelli.com*

*danielebaldelli@gmail.com*




Da poco rientrato da un tour di 4 date in giappone , gennaio 2013 -
ha partecipato in questi ultimi anni a vari festival :
LA VILLETTE SONIQUE - PARIGI 2007
RADIO SOULWAX - GENT - BELGIO 2007
LOVEBOX FESTIVAL - LONDON - UK 2008
DISSONANZE FESTIVAL - ROMA 2008
FUTURESONIC FESTIVAL - MANCHESTER UK 2009
MIT FESTIVAL - ROMA 2010
VIVID LIVE FESTIVAL - SYDNEY - AUSTRALIA 2011
FLOW FESTIVAL - HELSINKI - 2012

FESTIVAL NUMBER 6 – PORTMEIRION - GALLES UK 2012

UNKNOWN FESTIVAL – ROVINJ – CROATIA - 2013






Per ottenere la tua prima iscrizione devi farci pervenire ufficiale
richiesta, anticipatamente, compilando questo form (solo se sei
maggiorenne): http://discovolanteclub.com/tessera-volante/

Potrai così ritirare la tua nuova DiscoCard all'ingresso del Club versando
la quota associativa di 10€ e questa varrà un anno dal giorno del rilascio.



info&contatti

*www.Discovolanteclub.com*

*info@discovolanteclub.com*






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