Non si possono non condividere le proteste che da tante parti, anche in Polesine, si levano contro l'aumento di prelievo per famiglie e piccole attività determinato con l'entrata in vigore della TARES voluta dal governo Monti. Aumenti che sono spesso insostenibili e particolarmente odiosi perché pesano maggiormente sulle categorie già più deboli. piccoli commercianti e famiglie numerose.
Con questo tipo di tassazione, PD, PdL e Scelta Civica, che hanno ostenuto il governo Monti e ora appoggiano quello Letta, mostrano tutta l'iniquità della loro politica fiscale. La TARES, infatti, non è progressiva per reddito, ma pesa indistinatamente su tutti i cittadini. Viene calcolata in base al numero di componenti familiari, senza tener conto della disponibilità economica, così una famiglia povera dovrà pagare di più rispetto a prima, mentre un ricco single viene sgravato! Inoltre i coefficienti sulla produzione di rifiuti previsti dalla norma e già utilizzati per la TIA fanno sì che fruttivendoli, alimentari, ristoranti ecc... paghino molto di più di banche, assicurazioni o agenzie immobiliari. I risultati sono gli aumenti a 3 cifre percentuali di cui abbiamo letto sulla stampa locale in questi giorni!
Non solo. Il governo ha pensato bene di gravare ancora di più sui cittadini con un incremento di almeno 30 centesimi a mq (sempre indipendentemente dal reddito!) che va dritto nelle casse dello Stato. Così i Comuni sono ridotti a gabellieri di un governo iniquo. E in tal senso è vergognoso il silenzio di tanti Sindaci che non hanno gridato allo scandalo di questa norma, probabilmente solo perché tutti i loro partiti di riferimento erano al governo (che sia un caso che i Sindaci di Padova, Salerno e Reggio Emilia siano stati premiati con ruoli di governo nel nuovo esecutivo Letta?). Bene ha fatto il sindaco di Fratta, Virgili, ha scrivere una nota di protesta al governo. Ma purtroppo non basta. Rifondazione esprime solidarietà a famiglie e piccole imprese vittime dell'ennesima ingiustizia voluta da un governo pronto solo a salvare banche e speculatori a danno di lavoratori, disoccupati e artigiani. Siamo pronti a sostenere tutte le iniziative di protesta che si vorranno intraprendere a favore di una politica fiscale equa e redistributiva.
Basta con la storiella che "ce lo chiede l'Europa" o che "servono sacrifici": le alternative sono tante e praticabili! Si cominci a porre un tetto a pensioni e stipendi d'oro, si smetta di usare soldi pubblici per salvare le banche, si taglino le spese militari, si imponga una patrimoniali sui grandi capitali, si tassi chi ha usufruito dello scudo fiscale, si smetta di sperperare denaro in opere inutili come la TAV, si recuperino i soldi da chi li ha evasi: si vedrà che poi non ci sarà più bisogno di vessare chi già fatica ad arrivare a fine mese.
Lorenzo Feltrin
segr. prov. Rifondazione Comunista
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