Dopo 42 giorni, nove paesi sorvolati, 1600 chilometri, forse di più,. le ali
dei deltaplani di Suan Selenati e Manuel Vezzi hanno toccato l'Olimpo, il
monte degli dei.
Alle loro spalle il primo decollo dal rifugio Tamai sul monte Zoncolan, in
Friuli, i cieli d'Italia, Slovenia, Croazia, Bosnia, Montenegro, Albania,
Macedonia, Bulgaria e Grecia, con atterraggi e nuovi decolli dalle superbe
montagne dei Balcani, ed un mese e mezzo di fatiche, perché il tempo è stato
inclemente, pioggia, vento forte, condizioni inammissibili per il volo
libero, quello senza motore, con zero emissioni e la tutta la libertà del
cielo.
Il progetto prevedeva di dirigersi alla meta volando il più possibile,
atterrando in posti sconosciuti, tra gente che talvolta non ha mai visto un
deltaplano. In difetto, procedere a piedi alla ricerca di nuovi decolli
mentre un mezzo al seguito trasferiva i deltaplani insieme a provviste ed a
tutto l'occorrente ai due piloti.
I primi giorni tra Slovenia e Croazia sembrano promettere bene. Poi il tempo
muta in peggio ed i chilometri a piedi, anche 38 in un giorno, aumentano
oltre ogni previsione a discapito di quelli in volo. Le vesciche hanno il
sopravvento e Manuel e Suan entrano in Bosnia cavalcando un paio di
biciclette che lasciano inalterato l'impegno atletico dell'impresa,
concepita per il riconoscimento del volo in deltaplano e parapendio quale
sport olimpico.
Le ferite della guerra sono ancora ben visibili nel paese martoriato ed i
due campioni di deltaplano, ciclisti improvvisati, si muovono con difficoltà
tra avanzi di campi minati senza certezza di trovare buoni punti di decollo,
tanto meno buone condizioni atmosferiche.
E' forse il momento più difficile. Dopo due notti trascorse all'addiaccio a
quota 1900 metri in una postazione di cannoni abbandonata, trovano la forza
di decollare da una cresta a strapiombo su fitti boschi. Sotto nessun
atterraggio utile per un deltaplano, mentre il vento rende difficile salire
in quota e dirigersi verso sud alla ricerca di posti migliori.
Ce la fanno e decidono di deviare dal percorso prestabilito, evitare la
Serbia per dirigersi verso il sole ed il mare, lasciandosi alle spalle le
montagne della Bosnia per l'Albania, poi il Montenegro, la Macedonia e nuove
avventure ed infine l'ingresso in Grecia, il monte Olimpo che appare
all'orizzonte, il sorvolo della casa degli dei e l'ultimo atterraggio in
riva al mare.
Gli amici dell'associazione Volo Libero Carnia festeggeranno i protagonisti
dell'impresa al campo volo Cercivento (Udine) i prossimi 5 e 6 ottobre in
occasione della "Festa del Brutto Tempo". Ogni riferimento alle condizioni
meteo incontrate durante il sorvolo dei Balcani è puramente casuale:
l'appuntamento friulano esiste da una dozzina d'anni!
Gustavo Vitali
Ufficio Stampa FIVL - Federazione Italiana Volo Libero
http://www.fivl.it - 335 5852431 - skype: gustavo.vitali
vitali.stampa (AT) fivl.it
Foto
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Per ulteriori informazioni sul volo ZONCATAN-OLIMPO contattare
Barbara Valla - 3385823373 - barbara (AT) artistisenzanome.it
Suan Selenati - 329 8027672 - suan22 (AT) inwind.it
Sito ufficiale http://www.suanselenati.com/
Per ulteriori informazioni sulla FESTA DEL BRUTTO TEMPO contattare
Marzio Lazzara - marziolazzara (AT) alice.it -
http://www.vololiberocarnia.it/
Tutti i comunicati stampa FIVL all'indirizzo:
http://www.fivl.it/index.php?option=com_content&view=category&id=77&Itemid=1
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mercoledì 25 settembre 2013
La Festa del Brutto Tempo concluderà il volo dal Friuli all'Olimpo
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