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lunedì 2 settembre 2013

Schede ospedaliere: Padrin rassicura ma non c'è niente di rasserenante

ospedale adria, ulss 18, ulss 19, padrina, omar barbierato, comitato salute deltaLa scorsa settimana il Comitato Salute del Delta aveva chiesto al sindaco di Adria di organizzare un consiglio comunale aperto sulla sanità, visto che sono pubbliche le famose schede ospedaliere e si avvicina la scadenza per il direttore generale dell’Ulss 19 di tradurle nell’atto aziendale. Ieri mattina abbiamo appreso dal sindaco Massimo Barbujani che per lui e la sua maggioranza non e' necessario fare il consiglio comunale aperto da noi richiesto. E' bastata la visita di Leonardo Padrin e  il suo generico commento sull'operatività dell'Ulss 19 a rasserenare gli animi. Se uno va a leggersi le parole del presidente della Commissione Regionale Sanità Veneto scopre che non c'e' niente di rasserenante, che non si parla dell’ospedale di Adria, e si ventila anche della fusione delle Ulss 19 e 18 come di una possibile futura soluzione per ridurre i costi, alla faccia delle 3000 firme raccolte dal comitato un anno fa insieme al sindaco di Adria, che ora dorme sonni tranquilli. Ancora una volta secondo noi la politica e l'amministrazione perdono il loro significato, la loro ragione d’essere: noi paghiamo gli amministratori per raccogliere le esigenze del territorio per  elaborarle e trasmetterle alla regione, e poi verificare e discutere ancora i risultati ottenuti in un dialogo continuo con territorio e regione; tutto questo di fatto viene oggi negato. Perché? Adria sulla sanità deve accettare quello che viene calato dall’alto, senza costruire una propria proposta o senza far sentire la propria voce? Allora iniziamo noi il dibattito pubblico, ponendo alcune delle domande che avremmo fatto nel consiglio comunale, e ci preoccuperemo noi di organizzare un incontro pubblico visto che ci viene negata la possibilità di affrontare un ragionamento serio in quello che dovrebbe essere il consesso naturale di queste discussioni: il consiglio comunale, appunto. Ecco le nostre domande: il laboratorio analisi verra' depauperato, portando così parte ingente dei servizi oggi eseguiti ad Adria all'Ulss 18, noi, come Ulss 19, cosa otterremo in cambio? ci tolgono il primario di fisiatria? è possibile che manchi tale figura con i lungodegenti presenti all'ospedale? cosa si intende fare per incrementare il punto nascite e recuperare quei 30 40 nascituri che ci porterebbero al numero previsto dal piano regionale? Perché l'ospedale di Adria ha subito questi tagli e praticamente non si e' toccato l’ospedale di Porto Viro, dove rimane ad esempio il primario di fisiatria? Chi deve controllare che il privato convenzionato agisca secondo gli accordi presi? Per determinate operazioni i giorni di degenza cambiano tra Adria e Portoviro, e' vero? Se si, perché? Questo ha poi una conseguenza sulle schede ospedaliere? visto che la chirurgia di Adria figura che sfrutti poco i posti letto a disposizione perché in realtà fa un determinato numero di operazioni con protocolli e tecniche che permettono il ritorno a casa dei pazienti in un tempo breve, con un risparmio economico per l’azienda Ulss. Cosa si intende fare per i diabetici? Verrà smantellata la rete costruita in quest’anni contravvenendo ad un progetto obiettivo regionale (2009) e a due leggi, una nazionale (l.n.115 del 1987) ed una regionale (l.r. 24 del 2011)? i costi delle strutture intermedie previste dal Piano Socio Sanitari saranno catalogati come spese sanitarie o sociali? cioè ricadranno sull’Ulss o sui Comuni? Sono stati fatti piani economici di previsione concreti? 


Omar Barbierato


portavoce Comitato Salute del Delta


 


 

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