Vogliamo costruire il primo partito della Terza Repubblica: in un tempo in cui tutti sembrano voler rifare qualcosa di passato, a noi piacerebbe costruire qualcosa di nuovo.
Proponiamo una terza via tra la Forza Italia di Silvio Berlusconi ed il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano, una scelta fondata sulle idee e la partecipazione, non sulla tattica e sui personalismi. Il primo partito della Terza Repubblica difende il bipolarismo, punta ad una coalizione di centrodestra ampia e vincente, ma le alleanze non sono scontate. Ci sono almeno due condizioni da rispettare: primarie per la leadership e no a governi di inciucio, in cui i voti del sedicente centrodestra servono a tenere in piedi un governo di centrosinistra.
Se Berlusconi avesse mantenuto la decisione lungimirante di passare il testimone ad unaltra generazione, se il PdL avesse celebrato le famigerate primarie, se Alfano avesse tenuto il punto, allora saremmo di fronte ad unaltra storia.
Non cè bisogno né di una vecchia né di una nuova An, perché l'Alleanza Nazionale del futuro esiste già: Fratelli d'Italia.
Saremo il Partito della Nazione, non degli italiani come individui, ma degli italiani come Popolo, nella sua dimensione solidale e comunitaria. Quello che vogliamo noi è un movimento aperto, meritocratico e partecipato, e già qui, oggi, lanciamo la celebrazione del primo congresso nazionale celebrato con il metodo delle primarie nella storia del centrodestra per il 26 di gennaio prossimo, anniversario proprio del giorno in cui nacque Alleanza Nazionale. Saranno primarie a tutti i livelli, consenso e merito lunica regola.
Noi vogliamo costruire il primo partito della Terza Repubblica: in un tempo in cui tutti sembrano voler rifare qualcosa di passato, a noi piacerebbe costruire qualcosa di nuovo.
Qualcosa di Destra.
Mai alleati con la sinistra.
Mai più disposti a sostenere governi tecnici.
Fuori dal Partito Popolare Europeo guidato dalle consorterie di banchieri e massoni.
Pronti a difendere con ogni mezzo la famiglia naturale, continuamente attaccata dagli eterofobi.
Non possiamo più permetterci il lusso di essere moderati nel difendere l'identità del nostro popolo e della nostra terra.
Con energia, coraggio, determinazione, passione civica e senza paura ci rimbocchiamo le maniche e lavoriamo per costruire con le idee e non con i personalismi un movimento politico che abbia come simbolo, come riferimento e come fine gli italiani."
Michele De Bellis
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