Nel 2002 è inserita nel piano triennale degli interventi regionali la sistemazione viabilistica della città di Rovigo.
Nel 2003 il consiglio comunale approva il progetto preliminare. Per un importo lavori di circa 16milioni di euro, sono previsti sottopassi, rotatorie e bretelle di collegamento su via Tre Martiri e la realizzazione del tratto terminale del passante a sud del Ceresolo, con sottopasso sotto la rotatoria di via porta Adige. Costo totale dell’opera: 24milioni di euro, di cui 8 milioni a carico del comune di Rovigo
Nel 2004 il consiglio comunale approva la variante al progetto preliminare, che sposta il tracciato del passante nord su via Calatafimi ed elimina i sottopassi a livelli sfalsati su via Tre martiri, prevedendo al loro posto una rotatoria a raso. Vengano eliminate opere per oltre 6 milioni di euro, ma il progetto semplificato costa 18 milioni di lavori e il quadro economico sale da 24 a 28 milioni di euro.
A dicembre 2004 Veneto Strade emana il bando di gara per la progettazione esecutiva e la realizzazione delle opere, che si vince L’ATI Consorzio Veneto Cooperativo, Cignoni Srl , CGX Costruzioni Generali Xodo Srl .
Nel 2006 Veneto Strade avvia la procedura di esproprio nei confronti dei residenti su via Calatafimi, che ricorrono al Tar Veneto, perdendo il ricorso con sentenza del 2008. Si può procedere con il cantiere. Il comune di Rovigo intanto spende anche 50mila euro di consulenze per la riqualificazione di parco Langer.
Nel 2010 viene collaudata l’opera, incompleta: il passante nord si ferma alla rotatoria cieca dietro a via Kolbe in Commenda. Sono stati spesi tutti i soldi. Restano da realizzare gli ultimi 1300 metri con l’attraversamento del canale Ceresolo e l’allargamento di via Calatafimi. ll quadro economico delle opere mancanti è di 2,1 milioni di euro. Le varianti in corso d’opera dell’incompiuta, per oltre 5 milioni di euro, avrebbero dovuto dare corso alla riformulazione della gara d’appalto, cosa non avvenuta.
Nel settembre 2011 Veneto Strade presenta un nuovo progetto preliminare di completamento del passante spostando il tracciato a sud del Ceresolo, per un importo complessivo di oltre 6 milioni di euro , che viene approvato dalla commissione VAS e accolto come variante al PAT a maggio 2012. Mancano le valutazioni di impatto ambientale sulla nuova opera.
Nel 2012 Il comune di Rovigo, che ha già speso 7,5 milioni di euro per un’opera incompiuta, non è in possesso della contabilità della stessa. Le richieste di alcuni consiglieri comunali per l'accesso agli atti contabili restano inevase, tanto che i dirigenti vengono diffidati a consegnare la documentazione. Intanto viene presentato un esposto alla corte dei conti per presunto danno erariale. Ma la giunta procede e Il sindaco Piva presenta una mozione, votata dalla maggioranza del consiglio, di realizzare il passante da 6 milioni di euro.
Nel 2013 Veneto Strade richiede al Comune di Rovigo il saldo di 500mila euro per l’opera già realizzata ma incompiuta. Con determina dirigenziale viene messo a bilancio il pagamento entro dicembre 2013. Il consiglio approva una mozione all’unanimità per richiedere la contabilità dell’opera realizzata, mozione trasmessa oltre i termini previsti dalla legge dal segretario generale a Veneto Strade. Ad oggi nessuna documentazione è stata consegnata. Ma il progetto va avanti.
Quanti soldi sono stati spesi fino ad ora per le modifiche continue ai progetti? Quanti soldi sono stati spesi per la gara d’appalto? Quanti soldi sono stati spesi per le procedure di esproprio su via Calatafimi? Come si fa ad arrivare a 28 milioni già spesi , considerando che le opere incompiute o non realizzate avrebbero dovuto far risparmiare 6 milioni di lavori? E perché Veneto Strade, preventivando ulteriori 3,5 milioni di lavori (che arrivano a 6,1 complessivi comprese le spese tecniche, lo spostamento dei sottoservizi e gli espropri), afferma che il tracciato a sud del Ceresolo è più economico, quando costa 3 volte tanto rispetto quello già approvato? Confidiamo che la Guardia di Finanza faccia presto luce sulla vicenda.
Michela Furin – Movimento 5 Stelle
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