Una delle caratteristiche della nuova programmazione regionale in ambito
sanitario, deliberata attraverso il piano sanitario regionale è lo spostamento
dei posti letto dall’ospedale al territorio. In questo contesto nascono gli
ospedali di comunità.
Abbiamo voluto approfondire questo
argomento che, a differenza dell’astrattezza dei termini normativi, inciderà
moltissimo sulle nostre aspettative di cura e per questo abbiamo rivolto a
Cristiano Pavarin di Coscienza Comune alcune domande specifiche.
D: - Cosa sono gli ospedali di comunità?
R: - Gli ospedali di comunità
sono strutture o reparti all’interno di strutture ospedaliere esistenti che
serviranno a garantire le cosiddette “cure intermedie” ovvero le cure
necessarie per quei pazienti che sono stabilizzati dal punto di vista medico ma
che non richiedono assistenza prettamente ospedaliera, ma sono ancora instabili
per poter essere seguiti in regime ambulatoriale, a domicilio o in una
struttura residenziale e che hanno problemi che si risolvono in un certo
periodo di tempo, quindi una sorta di via di mezzo tra l'ospedale e
la casa di riposo.
D: - Sono previsti ospedali di comunità nel Polesine?
R: - Nel territorio di competenza dell’Ulss
18 ,a fronte di un taglio di 168 posti letto in regime di ricovero ospedaliero,
verranno creati 69 posti letto in ospedali di comunità. Mentre all’Ulss 19 i
tagli ai posti letto ospedalieri saranno 43 e creazione di 38 nelle strutture
ospedaliere comunità. Per l’ULSS 18 già entro il 2015 ci saranno 30 posti
presso l’Ospedale San Luca e 25 posti presso la Casa di Cura Città di Rovigo.
Per l’Ulss 19 i posti creati saranno suddivisi tra ospedale di Adria e
struttura privata di Porto Viro. Nel frattempo, ci saranno i tagli di quelli
ospedalieri.
D: - Quindi questi posti, che erano
posti ospedalieri prima del nuovo Piano Sanitario veneto, non copriranno tutti
quelli tagliati. Quanti saranno in totale?
R: - Il nuovo piano socio
sanitario del Veneto, che ha durata fino al 2015, prevede un taglio di posti
letto per la nostra Provincia di 211 unità. In seguito a questi tagli verranno
individuati 107 posti letto di struttura intermedie, i cosiddetti ospedali di
comunità.
D: - Cosa significherà, in 5 punti, per
i pazienti essere ricoverati in un ospedale di comunità anziché in un ospedale?
R: - 1) Si
parla di pazienti stabilizzati da un punto di vista
medico, che non richiedono assistenza ospedaliera ma che risultano troppo
instabili per poter essere curati solo in regime ambulatoriale o
residenziale con problemi che si risolvono in un periodo limitato ma non
brevissimo di tempo e che abbisognano di una soluzione temporanea qualora
lo stato di salute ed il contesto familiare non consentano il
mantenimento del paziente al proprio domicilio. Si tratta di situazioni di
salute molto comuni e che tutti noi abbiamo vissuto accanto a qualche
familiare: patologie geriatriche, lungodegenze per riabilitazioni in seguito ad
infortuni incidenti o ictus, patologie croniche ed altre.
2) Chiarezza sulle strutture intermedie
che dovrebbero sopperire al taglio dei posti letto previsto nelle schede
ospedaliere non ne è mai stata fatta pubblicamente. Ma ad una attenta lettura
della DGRV 2718 del 24/12/2012 risulta chiaro quali possono essere le tipologie
di strutture intermedie: ospedali di comunità, hospice e unità riabilitativa
territoriale, per le quali è prevista la compartecipazione alla spesa da parte
del cittadino per la quota alberghiera (la parte di spesa cosiddetta sanitaria
è a carico della Regione).
3) La programmazione regionale non si
limita alla riduzione dei posti letto negli ospedali
(si parla di circa 1700 posti letto per tutta la Regione) ma chiede anche alle
azienda sanitarie che le schede territoriale vengano programmate a parità di
risorse. Si potrebbe quindi ipotizzare sempre più chiaramente che una parte del
costo dell’assistenza socio sanitaria ricadrà sui cittadini mediante forme di
compartecipazione, attraverso il pagamento di una quota alberghiera. Dal
trentesimo giorno i costi saranno di 25 euro più 10 nel caso sia garantito
presidio medico 24 ore su 24 e di 45 euro più 10 euro dal sessantesimo giorno. Trattandosi di pazienti lungodegenti i trenta
giorni di ricovero verranno spesso superati.
4) Sottolineiamo inoltre che non
trattandosi di degenti in regime di ricovero ospedaliero, saranno a carico dei
cittadini anche le spese (ticket) per prestazioni ambulatoriali e di diagnosi
che risulteranno necessarie.
5) Viene, quindi, di fatto introdotto il
ticket sul ricovero, semplicemente non facendo più risultare
l’assegnazione di un posto letto come ricovero ospedaliero ma come ospitalità
al di fuori dell’ospedale. E una tra le preoccupazioni è che nel futuro il
sistema del libero mercato (con posti letto autorizzati ma con rette intere,
comprensive della quota alberghiera ed anche di quella sanitaria) venga attuato
anche per gli ospedali di comunità costringendo le famiglie al pagamento di rette
insostenibili, per cui molti rinuncerebbero alle cure.
D: - Qual è il potere di decisione e
intervento dell’Amministrazione Comunale per difendere i diritti dei propri
cittadini da diminuzione e soppressione di servizi socio-sanitari sul proprio
territorio?
R: - Le Amministrazioni Comunali
all'interno della Conferenza dei Sindaci approvano e redigono il Piano di Zona
determinando nei fatti le linee di indirizzo e di intervento rispetto alle
politiche socio-sanitarie nel territorio.
D: - Quali sarebbero le azioni attuate
in tal senso in caso di elezione a Sindaco del candidato Livio Ferrari e di
governo cittadino della vostra coalizione?
R: - Il Comune di Rovigo, in qualità di
Comune capoluogo, essendo anche il Comune più popolato del territorio Ulss 18,
deve ritrovare un ruolo guida nella Conferenza dei Sindaci. L'obiettivo
primario sarà quello di stimolare la condivisione progettuale, anche attraverso
un confronto serrato con la Regione, che non può ignorare che trasferire questo tipo di spesa a carico dei Comuni e anche dei pazienti ha delle conseguenze molto gravi. Non
bisogna scordare che mentre la popolazione giovane, nelle giuste aspettative,
dovrebbe fruire poco degli ospedali di comunità, gli stessi posti letto che
prima erano posti ospedalieri saranno per lo più usufruiti dalla popolazione
anziana che, quindi, dal punto di vista economico sarà la più colpita. Sarà
nostra cura verificare inoltre se la norma sugli ospedali di comunità sia
esista profilo di anticostituzionale l'articolo 32 della Costituzione
Italiana sancisce che la salute è diritto universale e deve essere
garantita a tutti i cittadini.