Ricordiamo ai tanti candidati polesani e adriesi nelle prossime elezioni che sono in corsa per entrare in un’assemblea legislativa, non solo per sostenere questo o quel candidato presidente di regione. A loro chiediamo, quindi, quali siano le proposte di legge che vorrebbero presentare per tutelare il nostro territorio dai rischi concreti che sta correndo. A noi piacerebbe, in particolare, che avessero già nel cassetto le linee guida di due disegni di legge urgenti che, fatte salve le competenze superiori, nazionali e comunitarie, porterebbero la Regione Veneto a farsi carico della fragilità del Polesine sia nei confronti dei sondaggi con trivellazioni per le estrazioni di idrocarburi, sia nei confronti dello sproporzionato volume dei fanghi trattati e del conseguente abnorme uso dello spandimento liquami sui terreni agricoli. E’ desiderio dei cittadini, infatti, che i propri rappresentanti nelle istituzioni non si limitino a partecipare a manifestazioni pubbliche o a esprimere opinioni, ma che operino concretamente esercitando appieno il ruolo che viene loro attribuito e per il quale vengono pagati dalla comunità, ovvero contribuiscano a costruire norme sagge e buoni regolamenti. Questo vale anche per gli amministratori locali ai quali Impegno per il Bene Comune indirizza una proposta. Pur sapendo che gli strumenti urbanistici comunali non possono contenere norme cogenti in contrasto con le leggi regionali e nazionali, suggeriamo che il P.A.T. adriese, che si dice di prossima approvazione, contenga delle precise indicazioni di principio. Si dovrebbe chiarire una volta per tutte quale sia la posizione di una comunità, che sta pianificando l’assetto del proprio territorio, nei confronti di un fenomeno già in atto: l’invasione ingiustificata e dannosa di liquami nelle nostre terre che, più che arricchirle rendendole fertili, le impoverisce trasformandole in discariche. Parimenti il Piano dovrebbe contenere in premessa un principio fondamentale che esprima il rifiuto di ogni azione che anche ipoteticamente possa aggravare il rischio idrogeologico, il quale storicamente ha sempre imposto pesanti e dolorosi tributi alle popolazioni polesane, perchè del bradisismo indotto da estrazioni metanifere stiamo ancora pagando le conseguenze. Riteniamo che queste enunciazioni di principio possano essere segnali importanti per affermare che su questi temi l’attenzione della cittadinanza sarà sempre alta, contribuendo a scoraggiare tentazioni speculative e a scongiurare profonde ferite ambientali. Ogni livello politico - amministrativo può contribuire a migliorare la qualità della vita di una comunità, ma perché ciò accada è fondamentale che chi ci rappresenta in Regione, in Consiglio Comunale, in Parlamento sia cosciente che enormi sono le potenzialità del proprio ruolo se c’è la volontà di metterlo al servizio del bene comune.
IMPEGNO PER IL BENE COMUNE
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