“I cicli ci sono in ogni campo della vita e anche in Regione
è arrivato il momento di cambiare. Mi chiedo quale credibilità possano avere
soggetti che per problemi interni ai loro partiti hanno paralizzato il
Consiglio per cinque settimane approvando solo all'ultimo il bilancio di
previsione con una maratona notturna. C'è bisogno di aria fresca e di uno
scatto etico”. Con una stoccata al centrodestra il capolista del Pd alle
prossime elezioni regionali Graziano Azzalin ha chiuso il confronto a Stienta
con il candidato della Lista Zaia Cristiano Corazzari e moderato dal direttore
della Voce di Rovigo Pierfrancesco Bellini.
Una stoccata che chiama in causa anche l'assessore uscente
Isi Coppola: “Un consigliere decaduto per aver dichiarato il falso sulle spese
elettorali che viene comunque ricandidato in un partito che corre con Zaia e
con l'accordo, visto che non sarà rieletta, di fare l'assessore in caso di
vittoria del centrodestra. Questo modus operandi genera ulteriore sfiducia
nella politica. Anche per questo dobbiamo cambiare”.
Tanti i temi sul tavolo nel confronto tra i due esponenti,
che nell'ultimo mandato si sono anche trovati a lavorare a fianco su alcune
questioni, anche se le divergenze restano: dall'immigrazione, “una questione
che va affrontata a livello europeo, ma la vera emergenza nel nostro territorio
è la disoccupazione e l'assenza di prospettive per tanti giovani, non si
possono fare speculazioni”, alle infrasttrutture, “al ministro Delrio chiederei la conferma degli impegni su Nogara Mare e Romea
Commerciale ma anche la garanzia che dietro non ci siano affari sporchi, che ci
sia trasparenza”, fino agli Istituti polesani, “la famosa tolleranza zero di
Zaia non ha portato a niente, solo al cambio del direttore generale”.
E ancora le politiche per rilanciare l'economia e
l'occupazione: “L'insuccesso più clamoroso – ha detto il capolista del Partito
democratico - è il Patto per lo sviluppo che io chiamo pacco per lo sviluppo.
Tante misure estemporanee senza azioni coerenti e forti. Il Protocollo
Polesine, per esempio, resta una delle più grandi fregature di questi anni,
sono stati sbloccati 16 milioni e dati cash alle imprese senza verifiche, soldi
assegnati anche ad aziende con operai in cassa integrazione. Mi chiedo che tipo
di volano abbiano generato questi investimenti. Per aiutare le imprese oltre a
una programmazione seria ci vorrebbero meno burocrazia e meno oneri e pure qua
la Regione ha fallito”.
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