“Cambiare non solo è possibile, ma è necessario”. Questo l'invito e la convinzione del consigliere regionale Graziano Azzalin, capolista del Pd, ieri sera nel Delta per un'iniziativa elettorale a Taglio di Po nella Sala conferenze di via Oroboni.
Un incontro partecipato, con tanti temi toccati, anche se al centro ci sono sempre la crisi economica e l'emergenza occupazionale, “il vero problema del Polesine – ha sottolineato il consigliere regionale – Al di là dei tanti proclami la Giunta uscente ha fatto molto poco, vendendo tanto fumo visto che l'arrosto non c'è. Sarebbe interessante conoscere il reale volano dei milioni distribuiti a fine legislatura con una politica clientelare. Zaia in cinque anni non si è mai visto, se non una volta Ficarolo per il caso degli Istituti polesani che nonostante la sua annunciata 'linea dura' ha lasciato irrisolto. E' tornato ora nel giro di pochi giorni parlando solo di immigrazione, il suo chiodo fisso, dimenticando che le questioni urgenti nella nostra provincia sono altre. Ma non avendo proposte e risposte preferisce cambiare discorso”.
“Del resto – ha aggiunto nel corso della serata il capolista del Partito democratico – il governatore uscente è in difficoltà, basta vedere cosa è diventata la promessa campagna elettorale 'low cost', milioni di opuscoli patinati a 24 pagine inviati in tutte le case. E oltretutto per quanto riguarda il Polesine, pieni di errori, altro segno della conoscenza e dell'interesse per la nostra provincia”.
Azzalin ha poi evidenziato l'azione propositiva svolta dal Partito democratico nel corso della legislatura, “ultimo esempio il Piano di sviluppo rurale, che ha avuto il via libera della commissione europea. Il settore primario deve essere al centro per un vero rilancio dell'economia polesana e Veneto Agricoltura, anche dopo la riforma deve essere al centro della necessaria e fondamentale azione di sperimentazione e ricerca”, ricordando infine come “l'unico vero voto per il cambiamento è quello per il Partito democratico.Il centrodestra adesso corre diviso, ma è lo stesso blocco di potere che ha governato finora e che ha paralizzato l'attività del consiglio, come è accaduto per il bilancio, ultima Regione in Italia ad approvarlo. Un altro motivo per cui cambiare pagina non solo è possibile, ma necessario”.
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