Alla conferenza stampa di presentazione della proposta della lista civica Coscienza Comune per i Servizi socio sanitari del Comune di Rovigo si è finalmente respirata aria nuova.
L’introduzione relativa allo stato dell’arte dei servizi sul territorio rodigino lascia il desiderio che qualcosa si muova davvero a dare risposte innovative ed efficienti alle famiglie e alle persone che vivono tutti i giorni la problematica dell’assistenza domiciliare e l’esigenza di rivolgersi ai servizi sociali comunali e dell’Ulss.
Basti pensare che non esistono dati aggiornati (l’ultima mappatura risale al 2008) della popolazione anziana e della situazione socio sanitaria complessiva, e che, pertanto, alla scelta poco efficace di una gestione ripartita tra Comune che, attraverso assegnazione di appalto, si occupa del servizio di assistenza domiciliare Sad (sociale), e l'Ulss 18 che offre l’Assistenza domiciliare integrata Adi (sanità) si aggiunge la lacuna di una pianificazione e programmazione in cui risulta assente anche il monitoraggio dell’evoluzione demografica, indispensabile per definire quel quadro dei bisogni reali e prevalenti di assistenza socio-sanitaria e nelle quali si sente l’esigenza di proporre l’istituzione di un laboratorio socio-sanitario per favorire l’integrazione di soggetti pubblici (ULSS 18, Comune, IRAS) che già dovrebbero essere invece più che coinvolti nell’assistenza socio-sanitaria del territorio e possedere valori di consapevolezza del proprio ruolo.
Non solo, ma sul territorio non esistono centri diurni per anziani non autosufficienti e l’emergenza abitativa, alla quale né Ater né Comune riescono a far fronte, rappresenta uno dei problemi più gravi e nascosti visto che, dal 2011 ad oggi, il numero degli sfratti è triplicato e se ne ipotizza un aumento nel 2015 (65 casi negli ultimi mesi), con coinvolgimento di 90 minori e 7 anziani.
Un dato di fatto di cui tenere sicuramente conto in modo serio e puntuale, proprio perché presentato dal candidato sindaco Livio Ferrari, di profonda e indiscutibile esperienza nell’ambito del sociale, coadiuvato dall’esperienza di Cristiano Maria Pavarin, che in questi anni ha lavorato con risultati importanti per il riconoscimento dei diritti in ambito socio sanitario.
Le proposte presentate dalla lista Coscienza Comune per renderne efficace la risposta passano attraverso:
- Gestione integrata dei servizi di assistenza domiciliare attualmente in capo al Comune e all’Ulss, con eventuale collegamento in forma consorziata con altri Comuni appartenenti alla Conferenza dei Sindaci Medio e Alto Polesine la quale dovrà riappropriarsi del ruolo di indirizzo e controllo delle politiche socio-sanitarie territoriali;
- e di conseguenza:
- istituzione di punti unici di accesso per la razionalizzazione dei servizi;
- individuazione di strutture, in centro città, con i requisiti idonei, per accentrare gli uffici competenti, gli ambulatori medici ed infermieristici e, nelle frazioni, di un servizio di segretariato sociale aperto almeno due volte la settimana per garantire risposte alle principali esigenze socio-sanitarie e burocratico-amministrative;
- individuazione di un’unica sede cittadina per istituire la “nuova casa dei servizi sociali integrati del comune di Rovigo” e dei comuni che vi intendano partecipare;
- coinvolgimento del volontariato sociale e del terzo settore, inseriti in una rete organizzata che ne definisca ambiti e funzioni;
- l’istituzione di un Centro diurno, risorsa per pazienti e famiglie, e di un servizio mensa, per anziani soli o parzialmente autonomi;
- ripristino degli alloggi attualmente resi inagibili dalla scarsa manutenzione eseguita negli anni passati mediante forme contrattuali e giurdiche nuove;
- recupero di locali in edifici pubblici per tamponare situazioni di emergenza, con accesso a forme di contributo regionale come il Fondo per la Morosità Incolpevole o Fondo di garanzia per chi affitta le proprie case a canoni agevolati.
- Attivazione degli Ospedali di comunità (69 posti letto previsti dalla normativa regionale) presso Iras per accogliere pazienti per i quali non sia prefigurabile un percorso di assistenza domiciliare o risulti improprio il ricorso all'ospedalizzazione vera e propria:
- creazione di platee degli aventi diritto adeguate alle condizioni del tessuto socio-economico del Comune di Rovigo, come previsto dall'attuazione del dpcm 159\2013, in tema di nuovo ISEE.
Tutto questo, spiega il candidato indaco Livio Ferrari e Cristiano Maria Pavarin di Coscienza Comune, permetterebbe non solo di ridurre costi, favorire un’economia di scala e soprattutto i disagi, ma anche di riformare il sistema delle erogazioni delle prestazioni sociali agevolate nella nostra città.
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